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Al Mugello per la MotoGP con la Abarth 695 Biposto. Un viaggio da duri

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Se il vecchio Ring è La Mecca per l’appassionato di auto, il Mugello è Fort Knox per il motociclista. Molti lo definiscono il circuito più bello del mondo, sia poiché si trova al centro di una conca dove la visibilità è ottima in molti punti del tracciato, sia perché con le sue curve e contropendenze è un una pista molto tecnica, sia perché si trova nelle verdi colline della Toscana, dove tra clivi, boschi e prati sorge una moderna struttura che ogni anno ospita il Gran Premio d’Italia del Motomondiale.

Per andare ad assistere all’edizione 2015 del MotoGP dalla nostra sede di Torino le opzioni sono due. Partire sabato mattina, percorrere i 400 km che separano la sede di Autoappassionati con Scarperia (Fi) ed arrivare in tempo per le prove; quindi A21 fino a Piacenza, Autosole, leggero traffico del primo sabato di Giugno a Bologna, aria condizionata, cruise control a 130 orari e poca fatica.

Oppure la seconda alternativa, molto meno noiosa, ma decisamente più faticosa, movimentata e divertente. L’idea nasce durante la riconsegna di una vettura in prova FCA, una Jeep Renegade. In quell’occasione vediamo una magnifica 695 Biposto con la livrea Yamaha, infatti quest’anno Abarth è sponsor della casa giapponese in cui corrono Valentino Rossi e Jorge Lorenzo.

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Ecco la proposta: percorrere con una 695 Biposto un tragitto da veri Autoappassionati per raggiungere il circuito del Mugello, i passaggi in autostrada devono esser ridotti al minimo, si privilegiano i passi di montagna e le strade tortuose, i chilometri diventano 600, il tempo raddoppia, ma il divertimento quadruplica.

Abarth 695 Biposto: da gara… ma targata

Parliamo della più cattiva tra le 500 stradali. L’ultima vettura punta dallo Scorpione è anche il più brutale e spaccaossa “Cinquino” mai conosciuto. Il motore è stato rivisto nella mappatura che ora forte di una nuova turbina Garret T4, la stessa di Mito QV e Punto Abarth, permette di sviluppare 190cv e 250Nm. Poi è stata alleggerita in molte sue parti e le componenti “superflue” sono state eliminate, come pannelli porta ordinari, maniglie, radio e aria condizionata, questo particolare risulterà interessante nei brevi tratti di AutoSOLE nel primo weekend afoso di giugno.

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Quindi con soli 997kg da spingere il 1.4 tjet chiude la pratica 0-100 in soli 5.9″, il tempo di una Focus RS o Nissan 350z o Lotus Elise di qualche anno fa. A completare il quadro pistaiolo accessori racing come i sedili a guscio, le cinture a quattro punti Sabelt, il rollbar in titanio Poggipolini, i paraurti in carbonio, le pinze Brembo e i cerchi OZ da 18 pollici con gomme semislick. Insomma bella e brutale la piccola 695.

Alba, Cortemilia, Cadibona: la strada meno noiosa per il mare

LocaToWeb – Percorso monitorato in tempo reale

Ritirata l’Abarth da Mirafiori partiamo alla volta della Liguria, dopo i primi rettilinei ad Alba inizia il divertimento: tra la città dei Tartufi e Cortemilia si susseguono curve e tornanti, intervallati da brevi rettilinei senza respiro. Abbiamo scelto questo tratto perché è uno dei più frequentati dai motociclisti piemontesi e liguri durante il weekend, ma essendo venerdì pomeriggio, le strade sono sgombre e possiamo scatenare i centonovanta cavalli rinchiusi nel minuscolo cofano motore della 695 Biposto. La progressione è fulminea, tra una curva e l’altra si sfiorano accelerazioni improponibili, salvo poi affidarsi a “San Brembo”, come direbbe il buon Guido Meda, e sperare nella staccata migliore. L’impianto frenante qui è stato stravolto rispetto alla 595 stock: i dischi anteriori sono da 305 autoventilati e forati e le pinze freno, da flottanti monopistoncino a fisse Brembo a quattro pompanti.

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Arriviamo in Liguria proseguendo da Piana Crixia, Altare e quindi il Colle di Cadibona con l’impianto freni per nulla affaticato. Calano le tenebre e gli scoppietti dello scarico attivo Akrapovic in titanio sigillano l’arrivo della sera. In un battibaleno siamo a Portovenere, dove scattiamo due foto lungo il molo prima di metter a dormire lo scorpione di casa Abarth.

Passo della Cisa e Autosole: in un attimo dal mare agli Appennini

La sveglia è regolata presto, dobbiamo arrivare al circuito almeno per le qualifiche della MotoGP. Il primo tratto parte subito con il verso giusto, tra le curve della Cisa, la statale appenninica che separa Massa da Parma e l’appenino ligure da quello tosco-emiliano. Visto il susseguirsi di tornanti facciamo colazione con il motore in moto, per permettere all’olio di circolare e lubrificare ogni parte del motore. Si parte direzione Parma la strada sale ripida dal porto di La Spezia fino a 1041 metri sul livello del mare, ma la progressione e l’allungo del piccolo 1.4 non vengono mai meno. Non sempre occorre cambiare rapporto, basta premere il pulsante Sport per rendere l’auto molto più reattiva ad ogni singola pressione sull’acceleratore e raggiungere la vetta con una facilità disarmante.

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Altrettanto bene digeriamo la discesa e in poco tempo siamo al casello di Parma per percorrere l’autostrada. A 130km orari sotto il sole la mancanza dell’impianto di aria condizionata si fa sentire, ringraziamo di avere i finestrini elettrici di serie e non gli optional in policarbonato con botola scorrevole. Le sensazioni ricordano i viaggi d’antan per raggiungere le mete di villeggiatura: se si aprono i finestrini il rumore dei fruscii è assordante, se si tengono chiusi anche con la ventola al massimo il calore raggiunge limiti da auto da gara, ma è proprio questa la sensazione che volevano trasmettere in Abarth quando hanno pensato alla Biposto, un’auto da gara targata, con pregi e difetti del caso. A fine viaggio abbiamo capito che l’autostrada va percorsa solo per un brevissimo tratto, ancora meglio se di notte…

Raticosa e Futa: il paradiso dei motociclisti

Usciamo a Modena Sud per evitare l’ingorgo di Bologna e tramite la vecchia via Emilia ci raccordiamo con Roncobilaccio e iniziamo a salire verso il passo della Raticosa: decidiamo di abbandonare le cinture di sicurezza ordinarie, in favore di quelle da gara a quattro punti Sabelt. Anche queste richiedono una regolazione certosina per trovare il giusto equilibrio tra trattenimento e sensazione di soffocamento. Appena bloccati sul sedile a guscio, anch’esso Sabelt, la sensazione è di esser a bordo di un bolide da cronoscalata. Alla minima pressione sul pedale la lancetta del turbo schizza oltre quota 1.6 bar e si viene proiettati in avanti. In curva poi basta affidarsi alle gomme semislick e al differenziale TTC. Con quest’ultimo dispositivo inserito è impressionante come la 695 freni la ruota interna alla curva per trasmettere coppia a quella con maggior aderenza: in più di un occasione, dopo aver accelerato a metà tornante ci ritroviamo a correggere con lo sterzo per evitare di sfiorare il cordolo interno curva, non è necessario disporre di un differenziale autobloccante, optional comunque con il cambio a innesti frontali Bacci Romano.

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Tra le curve dei passi tra Toscana e Emilia troviamo una moltitudine di moto dirette al circuito di Barberino, ci fermiano allo Chalet della Raticosa dove parcheggiamo vicino alle supersportive, naked e maxienduro tanto di moda in questi anni: molti motociclisti sono incuriositi dalla 695 e qualcuno ci chiede anche informazioni sulla vettura. E’ indubbio che non si passa inosservati.

Mugello: emozioni in pista e sui prati del circuito

Arrivati al Mugello in tempo per le qualifiche della MotoGP, stanchi ma con un sorriso a 32 denti. Le strade di montagna, ma anche le piste, sono il percorso più adatto per scatenare la 695 Biposto da quarantamila euro. L’indomani ci aspetta la gara più emozionante della stagione del MotoGP e la sera la festa dei tifosi. Perché al Mugello #NonSiDorme.

Vi vogliamo fornire alcune indicazioni utili per chi volesse partire nei prossimi anni alla volta del Gran Premio d’Italia.
• Al Mugello, la domenica, occorre arrivare la mattina presto e partire appena finita la gara, pena lunghe code tra il casello di Barberino e il circuito, noi consigliamo di arrivare almeno il giorno prima per gustarsi “la notte del Mugello”, una festa con fuochi d’artificio e motori di ogni genere che assordano la valle.
• Da evitare assolutamente il casello di Barberino, un po’ di strade tortuose, come abbiamo fatto noi, potrebbero rallegrarvi la giornata ed evitarvi ore di coda, anche per chi arriva in moto.
• Le strade nei pressi del circuito son già bloccate dalla protezione civile giorni prima della gara, possono passare solo camper e moto, i parcheggi a pagamento sono molti, ma la domenica si riempiono in fretta.
• Conviene attrezzarsi di tutto punto per bere e mangiare, perché i pochi camion che servono cibo sono costosi e presi d’assalto.
• Ricordatevi il cappellino e la crema solare, poiché il sole di giugno vi cuoce in fretta.
• I biglietti costano circa il 30% meno se comprati verso febbraio-marzo, si passa dai 49€ di un ingresso prato ridotto domenica, ai 315€ per la tribuna centrale nei tre giorni dell’evento.

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Aspirante pilota

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica.
La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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