In Italia, le automobili cinesi avanzano sempre più spedite, guadagnando spazio in un mercato storicamente legato ai costruttori nazionali ad un ritmo sempre più veloce. Negli undici mesi finora passati del 2022, le auto di provenienza cinese hanno totalizzato oltre 61.000 nuove immatricolazioni, per una quota di mercato del 4,2%.
Si tratta di un risultato sorprendente, soprattutto in virtù del fatto che alcuni dei brand con il maggior potenziale provenienti dal Paese del Dragone, come ad esempio BYD, sono ancora in rampa di lancio in Italia. I risultati in ascesa delle auto cinesi sono resi possibili dal successo di due brand in particolare, che stanno scalando le classifiche di gradimento e di vendita: MG e Dr. Entrambi i brand, con origini “continentali” ma con auto prodotte e sviluppate in Cina, hanno totalizzato insieme più dei 2/3 delle vendite “cinesi” in Italia. Insieme, MG e DR hanno venduto più di due “superpotenze” come Alfa Romeo e Tesla.
Agli italiani piacciono le cinesi. Dopo i primi, timidi successi di brand come Shuanghuan, la “prima” Dr e i primi prodotti Great Wall, capaci di ottenere qualche soddisfazione tra gli anni ’00 e ’10, oggi le automobili prodotte nella Repubblica Popolare stanno guadagnando sempre più spazio, arrivando ad ottenere quote di mercato superiori a quelle di brand occidentali ben noti.
Andando ad analizzare i dati UNRAE dei primi 11 mesi del 2023, tra gennaio e novembre di quest’anno le automobili con passaporto cinese vendute in Italia sono state 61.124, appartenenti a otto brand differenti: Dr, Evo, MG, Lynk & Co, Polestar, BYD, Aiways e Seres. All’interno dei dati UNRAE, poi, non sono esplicitamente indicate le performance di altri brand emergenti come EMC, che con la sua Wave 3 sta ottenendo primi, incoraggianti risultati. Questi numeri, poi, non contano tutte le automobili di marchi occidentali prodotti in Europa, come le Tesla Model 3 e Model Y, la Dacia Spring, smart #1 o modelli più di nicchia come DS 9, BMW iX3 o Volvo S90.
In attesa dell'”esplosione” di BYD, arrivata in Italia con grandi progetti, e del ritorno del Gruppo Great Wall, che nel 2024 ritornerà in Italia con i brand Wey, Ora e Haval, al momento i più forti brand cinesi sono cinque: Dr, il suo “spin-off” Evo, MG, Polestar e Lynk & Co. Tutti questi brand hanno una cosa in comune: un legame, più o meno stretto, con l’Europa.
Dr ed Evo, infatti, sono aziende italiane che, dal lontano 2005, importano automobili sviluppate e prodotte in Cina dai brand Chery, Jac e Beijing, modificandole per il mercato europeo nello stabilimento di Macchia d’Isernia, in Molise. Questo “passaggio” fa percepire al pubblico i due brand come italiani, permettendo quindi di ridurre la diffidenza verso marchi “lontani” come altri costruttori cinesi. Il successo di Dr, e del suo spin-off low cost Evo, è sotto gli occhi di tutti: tra gennaio e novembre 2023, Dr ha immatricolato 23.487 vetture, segnando un +25,7% rispetto all’anno scorso, mentre Evo è arrivata a 6.512 unità, con quasi l’80% in più rispetto al 2022 (+79,5%).
Per Polestar e Lynk & Co, invece, fa la differenza l’appartenenza al Gruppo Geely e con il suo brand principale, Volvo. Entrambe le Case, infatti, riescono ad avere un appeal simile alla storica Casa di Goteborg, con Polestar che propone elettriche eleganti e raffinate e Lynk & Co che punta su una proposta di vendita in abbonamento e su un SUV Plug-In, la 01, dagli ottimi contenuti per un prezzo relativamente contenuto. Per conoscere meglio questi due brand, trovate i nostri test drive della Polestar 2 Performance e della Lynk & Co 01 cliccando sui rispettivi link.
La Casa di auto cinesi che è cresciuta maggiormente in Italia è senza dubbio MG: il brand anglo-cinese, infatti, ha totalizzato negli 11 mesi del 2023 ben 26.545 unità vendute, per una crescita rispetto al 2022 di oltre il 300% (+307,6%). Grazie a questa forte ascesa, nel 2023 MG ha venduto più di Alfa Romeo e Tesla, guadagnandosi una quota di mercato dell’1,85% e battendo altri marchi occidentali come SEAT, Cupra, Volvo, Honda e smart.
Il successo di MG non si limita all’Italia, tanto che in Spagna il SUV compatto ZS è da mesi il modello più venduto in assoluto, e la Casa sino-inglese sta guadagnando posizioni in tutti i Paesi in cui è presente. Il Gruppo SAIC ha trovato una ricetta vincente con il marchio MG, storico costruttore inglese fallito nel 2005 e acquistato dal Gruppo, uno dei più grandi costruttori di auto al mondo, nel 2012.
Dopo un decennio di assestamento, con un successo crescente in Cina e un arrivo incoraggiante in Inghilterra, mercato dove MG è tornata dal 2016, oggi Morris Garages è una Casa in grado di proporre automobili termiche ed elettriche capaci di convincere nei rispettivi segmenti.
MG, infatti, ha una gamma elettrica molto completa, fatta di due SUV (la ZS e la Marvel R), una originale station wagon (la MG 5) e la bestseller della Casa, la compatta MG 4. Grazie ad un prezzo concorrenziale, ad un livello qualitativo a livello di alcune rivali e ad un’ottima autonomia, la MG 4 è la sesta auto elettrica più venduta in Italia, la prima se guardiamo il Segmento C davanti a “mostri sacri” come Renault Mégane E-Tech e Volkswagen ID.3. I grandi numeri, però, MG li fa con i suoi due modelli più apprezzati dal pubblico, i SUV compatti ZS e HS.
Il primo disponibile in versione termica ed elettrica e il secondo con varianti benzina e Plug-In Hybrid, entrambi i modelli hanno linee moderne e accattivanti, tanti contenuti (anche di sicurezza, una caratteristica rara tra le auto cinesi termiche) e un prezzo estremamente aggressivo. Queste caratteristiche hanno permesso alle MG ZS e HS di ottenere ottimi riscontri di vendita, tanto che la ZS è la tredicesima auto più venduta in Italia a novembre 2023 (la sesta tra i B-SUV), e in Top 25 in tutto l’anno.
Il successo di MG potrebbe crescere ancora, con l’arrivo della compatta MG 3 (sia termica che elettrica) e della sportiva Cyberster durante il 2024. Al netto delle perplessità della politica, le automobili cinesi stanno crescendo in popolarità, e molte di loro lo stanno facendo anche a livello costruttivo, tecnologico e qualitativo. In attesa dei “colossi” Chery, BYD e Great Wall, non possiamo più ignorare le vetture del Dragone.
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