Era il 25 agosto 1991. Poche ore prima del GP del Belgio sulla pista di Spa Francorchamps avviene l’inverosimile: Bertrand Gachot, pilota della verde Jordan di un assai più giovane ma già ruspante Eddie Jordan, viene arrestato a distanza di mesi da uno spiacevole accaduto: dopo un diverbio con un taxista in quel di Londra, l’idolo locale pensa bene di utilizzare dello spray urticante illegale in Gran Bretagna e, dopo un acceso diverbio con il giudice locale, scatta il fermo a ridosso dell’appuntamento più importante dell’anno per il Gachot, nato in Lussemburgo ma cittadino belga.
Jordan vuole Keke Rosberg, ormai ritirato dalla F1 ma impegnato in Endurance con Peugeot, ma gli viene consigliato di guardare altrove, più precisamente a un giovane ragazzo che di nome fa Michael e di cognome fa Schumacher. Messosi in mostra con la Mercedes anche lui nell’Endurance, anche colui che diventerà il pilota più titolato della storia per numero di titoli mondiali, poi raggiunto da Hamilton nel 2020, deve dimostrare di meritarsi quel sedile.
In un test a Silverstone, sul circuito corto, polverizza il record dopo appena sei giri. Il posto è suo. Si arriva a Spa Francorchamps, pista mai affrontata dal futuro cinque volte campione del mondo con la Ferrari, e si fa presto a capire che è nata una stella. Settimo tempo in qualifica, davanti a lui nomi come Ayrton Senna, in pole position, Alain Prost, Nigel Mansell, Gerhard Berger, Jean Alesi e Nelson Piquet, pilota che mai Schumacher si sarebbe sognato di mandare meritatamente in pensione dopo un anno di convivenza, il 1992, in Benetton.
Pronti, partenza via e bastano pochi metri per vedere la Jordan 191 dalla sua magnifica livrea parcheggiarsi al Raidillon, dopo la salita di Eau Rouge. Pochi metri sufficienti a convincere Flavio Briatore di scambiare istantaneamente il sedile del suo secondo pilota, Roberto Moreno, con il tedesco di Kerpen classe 1969. Il resto della storia lo sappiamo tutti: 91 vittorie, 68 pole position su 308 (per alcuni 306) GP disputati e soprattutto la gloriosa epopea in Ferrari, terminata nel 2006.
Questi e altri momenti della sua carriera saranno la sceneggiatura del docu-film “Schumacher”, in onda su Netflix a partire dal prossimo 15 settembre. In home page trovate il trailer uscito oggi proprio in omaggio al trentennale esordio del pilota teutonico.
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