Hamilton, con la vittoria di pochi giorni fa, può dire di aver eguagliato un record davvero ricco di significato. Cinque vittorie all’Autodromo, sul tempio della velocità, come un altro campione del mondo prima di lui era riuscito ad ottenere. La storia di Schumacher a Monza si colora di rosso, con la prima vittoria, nel 1996, davanti a un pubblico che stava iniziando a capirne le potenzialità al suo primo anno a Maranello.
Era l’8 settembre 1996, 22 anni fa esatti, e in queste ore a Maranello suonava ancora il rimbombo delle campane che, come di consuetudine, suonano a festa per ogni vittoria della Ferrari sulle piste del mondiale. La Ferrari in quell’anno non è la vettura da battere, sta però iniziando a rialzare la testa dopo gli anni bui precedenti conditi dalle vittorie di Berger nel 94 in Germania e di Alesi in Canada un anno dopo.
L’arrivo del tedesco a Maranello sta iniziando a dare i suoi frutti: Schumi vince sotto la pioggia a Barcellona, dopo una gara pazza, e si replica con una gara di anticipo rispetto al Gran Premio d’Italia edizione 1996, in Belgio, a Spa Francorchamps, la sua pista preferita.
Arriviamo dunque a Monza dove Damon Hill, campione a fine stagione, comanda con 13 punti sul compagno Villeneuve. La rinascita della Ferrari in Belgio spinge oltre centomila tifosi in quel weekend di inizio settembre a Monza, con Schumacher che rimane impressionato per la quantità di coinvolgimento che la sua nuova squadra riesce a creare.
Parte la gara e Schumacher a Monza parte in terza posizione, dietro le due Williams, arretrando però fino alla sesta posizione nelle prime fasi di gara. Complici alcuni contatti con le barriere di pneumatici nella vecchia prima chicane, al giro 30 è Alesi che comanda davanti al tedesco, che lo tallona pur non riuscendo a costruire un sorpasso. Dopo il pit stop, Schumacher spinge come un demonio e va in prima posizione, dove rimarrà fino alla bandiera a scacchi.
È la prima vittoria della Ferrari di Schumacher a Monza che manda in visibilio tutto il pubblico presente. Il podio sospeso non era ancora realtà ma la festa fu grande lo stesso, anche per un altro motivo…erano già passati 8 anni da quella magica doppietta del 1988, quando Berger e Alboreto vinsero rendendo idealmente omaggio a Enzo Ferrari, scomparso qualche settimana prima, nell’agosto di trent’anni fa.
Vincendo davanti a quello che stava diventando il suo pubblico, Schumacher a Monza iniziò a ritagliarsi una fetta di estimatori che solo con gli anni si resero conto di cosa sarebbe accaduto in quei 10 anni di carriera conditi da 5 titoli mondiali e 72 vittorie con la Casa di Maranello…Chissà se Hamilton, guardando la marea di pubblico sotto di lui, compresi gli idioti fischiettanti, avrà pensato a che cosa sta riuscendo a fare nella sua, di carriera.