L’11 aprile 1993 il mondo del motorsport assistette a qualcosa di epico in Formula 1. 30 anni fa ci fu la magia di Ayrton Senna a Donington nel corso del GP d’Europa per quella che fu la prima ed ultima apparizione in F1 della pista a due passi dalla foresta di Sherwood. Fu su questo circuito che il brasiliano della McLaren fece la sua gara perfetta, entrata nella storia.
Sono passati esattamente 30 anni da quell’11 aprile del 1993 durante il quale Ayrton Senna fece la sua gara capolavoro sul circuito inglese di Donington Park. Era il Gran Premio d’Europa 1993, valevole come terza gara del Campionato Mondiale di F1 nel quale alla fine avrebbe trionfato Alain Prost con la Williams dotata di sospensioni attive che facevano indubbiamente la differenza creando un divario quasi incolmabile con la McLaren-Ford di Senna, principale rivale per il titolo. Il driver carioca, nonostante tutto, dopo i primi due gran premi della stagione è in testa al mondiale, merito del secondo posto in Sudafrica e della vittoria a San Paolo, nel suo Brasile. È quindi Donington il tracciato in cui Prost e la Williams devono far vedere chi siano davvero i favoriti per il titolo iridato, una dimostrazione che arriva già nel giorni delle qualifiche, quando il francese ed il compagno di scuderia Damon Hill monopolizzano la prima fila mettendosi alla spalle Michael Schumacher ad oltre 1,5 secondi dalla pole position, seguito da Senna e dalla Sauber di Karl Wendlinger. Con piazzamenti simili, nessuno avrebbe mai potuto ipotizzare quanto sarebbe accaduto da lì a 24 ore circa, vale a dire la magia di Senna.
L’11 aprile del 1993 era anche il giorno di Pasqua e sulla gara aleggiava una certa rassegnazione, vuoi per i tempi delle due Williams, vuoi per le condizioni meteo difficili ed imprevedibili che imperversano sul tracciato di Donington, un qualcosa che aumentava di molto il coefficiente di difficoltà. La pista è sommersa d’acqua piovana nonostante al momento della partenza non piova, al via le Williams mantengono la testa, mentre Senna fa pattinare le ruote e viene superato da Wendlinger, un qualcosa che non ci sia aspetta proprio dal brasiliano, molto bravo quando si tratta di guidare sul bagnato.
Senna alla prima curva è quinto e da quel momento dà vita al suo show: il brasiliano supera gli avversari uno dopo l’altro come fossero birilli ed all’uscita della prima curva sopravanza Schumacher, portandosi al quarto posto. Pochi metri dopo è la volta di Wendlinger e di Hill, in questa maniera Senna è già secondo. Arriva il turno dell’acerrimo nemico Prost, il quale viene ridicolizzato al penultimo tornantino, prima della fine del primo giro di gara. Bastò quindi mezzo giro per superare tutti gli avversari e guadagnare la testa della corsa nella quale giro dopo giro acquisisce sempre più divario rispetto agli inseguitori. Un susseguirsi di acquazzoni e di schiarite attanagliano la gara ma l’unico che non si scompone è Ayrton Senna.
Nessun errore, nemmeno una sbavature, soste ai box perfettamente studiate e passaggi dalle gomme rain alle slick compiuti nei momenti più opportuni a discapito degli altri, interessati da un accumulano di strategie sbagliate, errori di guida ed errate valutazioni. Non ne è esente Prost, il quale a fine gara totalizzerà ben 7 pit stop, frutto della scelta di cambiare pneumatici ad ogni minima variazione meteo. Terzo posto per il francese, che verrà addirittura doppiato ed umiliato dal suo più grande rivale. Damon Hill con l’altra Williams è l’unico pilota non doppiato: è secondo, ma staccato di 1 minuto e 23 secondi. È in questa maniera che Senna agguantò la vittoria più spettacolare della sua carriera, con un primo giro di gara che rimarrà il migliore mai visto nella storia del motorsport.
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