La Volkswagen Typ 1, meglio conosciuta come Maggiolino o Maggiolone, detiene il record di auto più longeva del mondo, essendo stata prodotta ininterrottamente per 65 anni dalla Seconda Guerra Mondiale al 2003. È sicuramente anche l’automobile tedesca più conosciuta al mondo e ha detenuto a lungo il primato di auto più venduta al mondo, con ben 21.529.464 esemplari.
Negli anni trenta, infatti, Hitler in persona voleva far realizzare un’automobile che potesse essere in grado di motorizzare il popolo tedesco di classe meno abbiente. L’incarico di realizzarne il progetto venne affidato all’ingegnere Ferdinand Porsche (si proprio lui), col diktat di creare un’auto compatta, economica, semplice e robusta, facile da costruire in grande serie ed economicamente accessibile. Nel 1936 vennero presentati al Führer tre prototipi, egli diede ordine di trovare un luogo dove far sorgere la fabbrica per la produzione dell’ “auto del popolo”: nacque Wolfsburg. Il resto è storia.
La vettura in prova
Il nuovo Maggiolino Cabriolet è diventato più grande 4.27m e imponente: più largo 1.8m, ha un andamento del tetto più piatto 1,48m, con proporzioni più dinamiche e una linea più riuscita.
Gli interni sono il linea con la filosofia Volkswagen fatta di plastiche di media qualità e dalla forma poco originale, ma assemblaggi curatissimi, quasi maniacali. La parte superiore della plancia è schiumata, con pochi e chiari comandi, il laccato nero dona un tono di simpatia al solito rigore tedesco, mentre le cover portiera, con plastica rigida, sono sottotono e meno curate. Il complessivo interni è di qualità specialmente con i sedili optional in pelle “Vienna” nera e rossa. Il navigatore RNS 315 (optional) è completo e fruibile, ma il display è piccolo e non è presente la presa USB, meglio puntare sulla radio CD visti i costi elevati. In due a bordo si sta più che comodi, o al massimo con i bimbi nel divanetto posteriore, mentre i lunghi viaggi in quattro adulti sono da escludere per via dello spazio risicato per le ginocchia e il divano troppo verticale.
Alla guida: ama le passeggiate
Basata interamente sul pianale MQB della Volkswagen Golf VII, ha le sospensioni anteriori MacPherson, mentre quelle posteriori variano a seconda del modello: sul coupé tutte le motorizzazioni montano un retrotreno a barra di torsione, tranne la 2.0 TSI e le cabriolet, in tutte le motorizzazioni, a cui è riservato il più complesso, performante e costoso sistema multilink.
Il telaio sano ce la mette tutta per dimostrare la sua indole sportiveggiante, ma i pneumatici dalla misura anomala /55 da 17 pollici, sono più votati al comfort e, alla prima curva in appoggio, lo stridio di gomme calma ogni spirito racing: la cabrio è un’auto da gustare con la guida in souplesse, sul lungolago, e a questo scopo il 1.6TDI sembra sposarsi a dovere. L’unità diesel e il vetusto cambio a cinque rapporti, dalla corsa lunga, ma privo di impuntamenti, non sembra l’accoppiata powetrain ideale per una cabrio da 1440kg di peso, ma se la guida rilassata è il nostro obiettivo, il turbodiesel è il giusto mezzo. Per vezzi “pistaioli” meglio puntare sui 1.4TSI e 2.0 da 210cv.
Silenziosità, consumi irrisori e protezione degli occupanti
Accanto a prestazioni su strada e consumi, un altro dato che conta per una cabriolet è quello relativo al tempo impiegato per aprirsi: sul Maggiolino, la capote ad azionamento elettroidraulico, di serie, si apre in soli 9,5 secondi e in pressoché totale assenza di rumore. La capote si può azionare anche a vettura in movimento, fino a 50 km/h, un dato importante, poiché non necessita una sosta forzata in caso di maltempo improvviso, magari in una strada trafficata e in assenza di piazzole di sosta.
La silenziosità è sicuramente una peculiarità di questa cabrio che chiusa riesce a esser confortevole: alle velocità autostradali, complice il motore a 2.400giri, sembra di viaggiare sulla Golf. Mentre a capotte aperta è consigliabile non superare i 60-70 orari per non scompigliare troppo la capigliatura, mentre, montando il frangivento, in due a bordo è possibile godersi il plein air anche oltre i 100 orari. Elegante anche il copricapote, dal taglio vintage, che però occupa molto spazio nel già risicato vano bagagli di 225litri ed è macchinoso da montare e smontare. Una pecca è rappresentata dallo spoiler posteriore dalla forma anomala: aprendo il bagagliaio dopo un temporale l’acqua accumulata si riversa all’interno del vano bagagli.
Lodevoli, invece, sono le medie fatte registrare alla voce consumi: si parla di 19km/l di media, fino ai 21 in statale con relative autonomie eccellenti che richiedono soste solo dopo mille chilometri grazie ad un serbatoio adeguato da 45 litri.
Rispetto alla Maggiolino coupé, la versione cabriolet comprende alcune modifiche tra cui una struttura tubolare aggiuntiva nelle portiere, montanti anteriori rinforzati (+ 0,5 mm di spessore della lamiera) e ovviamente roll-bar a carica pirotecnica, alloggiati all’interno dei appoggiatesta posteriori: si attivano, in caso di necessità, in pochi millesimi di secondo. La dotazione di sicurezza include Abs, Esp, quattro air bag, anteriori e laterali per testa e torace: tutte le misure di rinforzo rendono la cabriolet più pesante di 110 kg rispetto alla configurazione chiusa, ma sottoposta ai crash test dell’EuroNCAP la Volkswagen registra il punteggio massimo di 5 stelle.
Prezzi e concorrenti
La versione Design 1.6TDI manuale costa 27.500€ se ci si fa tirare dagli optional, +1.900€ per cambio DSG a sette rapporti, +2.800 per la pelle Vienna, cerchi e Navi, il costo può sfiorare i 32mila Euro, non proprio pochi. La principale concorrente la troviamo proprio in casa VW, ovvero la Golf Cabrio, poi annoveriamo le altre cabrio da condividere in quattro a bordo: verso il “basso” trovano posto la Fiat 500C e la Citroen DS3 Cabrio, Peugeot 308CC, mentre passando ad un budget superiore troviamo l’Audi A3 Cabriolet e la Mini Cabrio.
Il Maggiolino dal canto suo è un’auto che riprende il carattere del modello storico, già nel giorno della consegna, i clienti avranno tra le mani un istant classic. É accaduto lo stesso anche per gli oltre ventun milioni di Maggiolino venduti. E così sarà anche in futuro.
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