Accordo storico tra ASI e Stellantis: i prototipi e le
one-off che hanno segnato sessant'anni di design mondiale tornano finalmente a
Mirafiori. Ecco dove e quando potremo vederli. C'è chi lo chiama "ritorno a casa", chi parla di
"chiusura del cerchio". Quel che è certo è che il patrimonio
automobilistico italiano sta per vivere un momento storico. La celebre Collezione
ASI-Bertone, un tesoro inestimabile di prototipi e auto uniche salvate
dalla dispersione nel 2015, sta per fare il suo ingresso trionfale all'interno
dello Stellantis Heritage Hub di Mirafiori.
L'annuncio è arrivato oggi, durante la presentazione del Salone
Auto Torino 2026, confermando le voci che circolavano da settimane: Torino
blinda la sua storia e la mette in mostra nel suo luogo più iconico.
Un trasloco da sogno nel cuore di Mirafiori
Grazie all'accordo siglato tra l'Automotoclub Storico
Italiano (ASI) e Stellantis Heritage, a partire dai primi mesi del
2026, i visitatori di Via Plava 80 non troveranno solo le glorie dei marchi
Fiat, Lancia e Abarth. Gli spazi dell'ex Officina 81 accoglieranno i capolavori
firmati Bertone: modelli di produzione, concept avveniristici e one-off che
raccontano l'evoluzione dello stile "Made in Turin" dagli anni '50
fino agli albori del 2000.
Si tratta di un'operazione culturale di altissimo livello.
La collezione, acquisita dall'ASI dieci anni fa per evitarne lo smembramento
all'asta, trova ora una collocazione che ne esalta il valore tecnico e
artistico, integrandosi in un percorso museale che sta diventando un punto di
riferimento globale.
Giolito: "Molto più di un museo"
L'entusiasmo è palpabile nelle parole di Roberto Giolito,
Head of Stellantis Heritage Italy, che vede in questo arrivo un potenziamento
della missione dell'Hub:"La missione dell’Heritage Hub è quella di
raccontare, attraverso una chiave di lettura trasformativa, come oltre cento
anni di storia dell’automobile siano profondamente legati alla città di
Torino", ha dichiarato Giolito. "L’arrivo della Collezione
ASI-Bertone rafforza ulteriormente il ruolo dell’Heritage Hub come punto di
riferimento unico nel panorama museale".
L'obiettivo è chiaro: narrare non solo la bellezza, ma le
tappe fondamentali dello sviluppo tecnologico, dal motorsport alle city car che
hanno cambiato la mobilità urbana.
Torino Capitale dell'Auto (davvero)
Con questa mossa, l'Heritage Hub consolida il suo status di
"cattedrale" dell'automobile. Non si tratta solo di parcheggiare
vecchie auto, ma di preservare il know-how di un distretto industriale
che ha insegnato al mondo come si disegnano le macchine.
Per gli appassionati, l'appuntamento è fissato per l'inizio
del 2026. Vedere la Collezione Bertone dialogare con i pezzi storici di
Stellantis nello stesso hangar industriale sarà un'esperienza che promette di
valere il prezzo del biglietto. Le visite all'Heritage Hub rimangono
prenotabili tramite i canali ufficiali di Stellantis, ma c'è da scommettere
che, con i nuovi arrivi, le liste d'attesa si allungheranno presto.
Ecco il paragrafo aggiuntivo, scritto mantenendo lo stile giornalistico del pezzo precedente, da inserire prima della conclusione o come approfondimento dedicato.
Un patrimonio "intoccabile": dai record della Z.E.R. al mito Miura
L'arrivo a Mirafiori non è un semplice trasloco, ma l'ultimo capitolo di una storia di salvaguardia culturale iniziata il 28 settembre 2015. In quella data, l'ASI strappò la collezione al rischio di dispersione partecipando all'asta fallimentare della Carrozzeria Bertone. Un'operazione cruciale, blindata dal Ministero della Cultura che ha posto un vincolo ferreo su questi beni: i 79 pezzi (tra vetture funzionanti, telai e modelli di stile) sono considerati indivisibili e non possono essere venduti singolarmente né trasferiti all'estero.
Fino ad oggi custodita al Museo Volandia di Malpensa, la collezione è un’enciclopedia fisica del design italiano. Tra i gioielli che varcheranno i cancelli di Mirafiori figurano icone assolute come la Lamborghini Miura S del 1967, la Countach e la Lancia Stratos HF, la vettura che ha cambiato per sempre il volto dei rally.
Ma il vero fascino della raccolta risiede nei prototipi unici, laboratori di idee spesso audaci e provocatorie. Si potranno ammirare la Chevrolet Ramarro (1984), che reinventò la Corvette spostando radiatore e condizionatore al posteriore, o la Ferrari Rainbow, una "targa" spigolosa su telaio 308 GT4. Non mancano le Alfa Romeo più amate, dalla Montreal alla Giulia Sprint, né le sperimentazioni estreme come la Z.E.R. (Zero Emission Record), l'elettrica capace di infrangere i 300 km/h nel 1994, o la stravagante BMW Pickster. Un arco temporale che arriva fino al 2011 con la Jaguar B99, la berlina creata per celebrare i 99 anni dell'atelier, ultimo ruggito di una firma che ha disegnato il futuro per oltre mezzo secolo.