Nel panorama delle microcar elettriche, la Mobilize Duo 80 Evo ha rappresentato l’erede diretta della
Renault Twizy, ma con ambizioni più mature. Pur restando un quadriciclo di categoria
L7e (c’è anche la versione da 45 km/h), la Duo si è proposta con un design più solido, un abitacolo chiuso, una batteria più grande e soprattutto prestazioni da auto per 16enni (over 70 km/h di velocità massima) rispetto ai modelli concorrenti di maggiore successo, come Citroën Ami e FIAT Topolino.
L’abbiamo provata nella versione
80 Evo, la più accessoriata e potente della gamma. Ecco com’è davvero, tra luci e ombre, quando la si porta tra traffico, buche, viuzze e parcheggi cittadini. Le ombre quali sono? Quelle di un modello a cui è stata stoppata la produzione, con la
cessazione di quasi tutte le attività del Brand di Renault.
Esterni: porte ad elitra e look funzionale, ma non tutto convince
Da fuori, la Mobilize Duo 80 Evo attira l’attenzione fin dal primo sguardo. Le porte ad apertura verticale non sono solo scenografiche: permettono di salire e scendere dove qualsiasi altra auto faticherebbe anche solo ad aprire metà porta. Nei parcheggi stretti o accanto ai marciapiedi è un plus reale.
Le forme richiamano chiaramente la Twizy, ma sono più pulite, più squadrate e meno eccentriche. I paraurti in plastica con texture anti-graffio sono una scelta intelligente per la vita cittadina: piccoli urti e sfregamenti diventano praticamente invisibili.
Di contro, la praticità non è totale. I finestrini basculanti risultano poco ergonomici e non sempre immediati da aprire e chiudere. Inoltre, la sezione vetrata superiore e i montanti anteriori piuttosto spessi tendono a limitare un po’ la visuale.
Estetica? Non è un oggetto pensato per piacere, quanto per funzionare. E sotto questo aspetto, il progetto colpisce nel segno e poi devo ammettere, in un look tutto nero io la trovo anche affascinante a modo suo. La larghezza di soli 1,30 metri e la lunghezza di 2,43 metri sono il vero plus per sgusciare nel traffico e per parcheggiare in un fazzoletto.
Interni: essenzialità logica, materiali semplici, ma funzionalità centrata
Dentro, la Duo 80 Evo non nasconde la sua natura: è un mezzo urbano minimalista. Le plastiche sono dure e spartane, ma solide e facili da pulire. Non ci sono vani portaoggetti degni di nota: chi sale deve portarsi il minimo indispensabile e solo il telefono ha il suo alloggiamento, piuttosto fragile a dire il vero.
La seduta centrale del guidatore è ben piazzata e trasmette una sensazione di controllo superiore rispetto alle microcar tradizionali. Il display da 7 pollici è semplice, ma leggibile; i comandi principali sono raccolti in un pannello logico e ordinato. La dotazione è sorprendente: parabrezza riscaldabile, Bluetooth, USB-C per la ricarica dello smartphone e persino un sistema audio che trasforma l’abitacolo in una “cassa” sfruttando un trasduttore integrato. Funziona meglio del previsto, a patto che non si superino i 50 km/h, dopodiché tutto l’abitacolo diventa estremamente rumoroso.
Bella la possibilità di avere l’aria condizionata, meno il fatto di non poter avere l’aria calda, indispensabile quando inizia a far freddo davvero, anche perché tra le porte che si chiudono così così e gli spifferi che non mancano, un po’ di aria calda avrebbe fatto comodo.
Il passeggero dietro deve scendere a compromessi: lo spazio per le gambe è molto ridotto e la posizione, per chi è più alto di 1,75 m, può diventare realmente scomoda e anche il guidatore più alto di 1,85 metri potrebbe faticare a trovare una posizione di guida comoda. È un abitacolo progettato con logica per sfruttare gli spazi al meglio, ma non è pensato per due adulti con frequenza quotidiana.
Lo stesso discorso vale per valigie e sacchetti della spesa: finché si viaggia da soli lo spazio non manca, tra i due vani i lati del guidatore che accolgono due bagagli da cabina e il posto della fila posteriore che ospita zaini, scatole e quant’altro
Prezzi e versioni: ricca nella dotazione, ma gli optional incidono
La gamma Mobilize Duo si articola così:
- Duo 45 (9.990 €): guidabile dai 14 anni, fino a 45 km/h
- Duo 80 Pro (11.600 €): versione base per chi può guidare fino a 80 km/h
- Duo 80 Evo (12.500 €): la versione più accessoriate, oggetto della prova
Gli optional più importanti sono:
- Climatizzatore: 1.000 € (utile, ma costoso)
- Cavo Tipo 2 per ricarica a 2 kW: 200 €, ma sostituisce quello Schuko integrato
La dotazione di serie resta comunque sopra la media del segmento: airbag conducente – unico nella categoria – sedile riscaldato (a seconda dell’allestimento), parabrezza termico e pneumatici all season. Attenzione, perché la scelta di quale presa di corrente adottare peserà per sempre sulla vostra vettura: o caricare a casa con la presa domestica o sempre alla colonnina con il cavo di tipo 2 o con una wallbox dedicata a cui attaccare il pratico cavo presente nel vano anteriore, il contrario di quanto accade nelle classiche walbox domestiche, dove è il cavo a essere inserito nell’auto.
La grande differenza rispetto a molte competitor della gamma entry level è comunque anche qui, con il fatto che la shuko tradizionale, di cui sono dotate Ami e Topolino, ad esempio, non permette di ricaricare per strada, un discreto limite se non si possiede un box.
Ragionando sul prezzo di listino, trattandosi di una microcar, il costo non è basso in assoluto, ma la presenza dell’airbag non si vede spesso in questo segmento. Piuttosto, quello che forse manca è una molteplice offerta finanziaria. Nel momento in cui vi scriviamo, infatti, l’anticipo di 5.120 euro, con rate da 99 euro al mese e riscatto a 4.750 euro, è l’unica proposta pensata per le 80 Evo. L'aggiornamento è che la Mobilize smette di produrre la sua Duo e, quindi, da un lato potrebbero presentarsi nuove occasioni di acquisto a prezzi ridotti se c'è dello stock, dall'altra si conferma il fatto che l'offerta di acquisto non ha convinto appieno la clientela e la scarsa profittabilità del progetto ha portato allo stop definitivo.
Sensazioni di guida: brillante in città, rigida, occhio allo sterzo
È guidandola che la Duo 80 Evo mostra la sua natura più autentica: un piccolo go-kart urbano.
Appena si preme il pulsante Start e si innesta la marcia, il motore elettrico posteriore da 16 CV prende vita con uno spunto sorprendentemente vivace: nei primi metri, ci si sente leggeri e rapidi, quasi come a bordo di uno scooter, ma con la sicurezza di una scocca chiusa e protettiva. La città si apre davanti a te in modo inaspettato: ogni angolo stretto, ogni vicolo quasi impraticabile per un’auto normale, diventa accessibile senza sforzo. Il raggio di sterzata è veramente impressionante e, unito alle dimensioni compatte, permettono inversioni rapide, parcheggi a filo marciapiede e scivolate tra le auto in colonna. La visibilità posteriore è praticamente assente, ma per questo ci vengono in aiuto i preziosissimi sensori di parcheggio.
La Duo 80 Evo si muove agile tra le curve con la sua trazione posteriore che non va mai in crisi, anche se si percepisce subito la rigidità dello sterzo: la mancanza di servosterzo, però, si fa sentire solamente nelle manovra improvvise, perché in realtà nei parcheggi il basso peso non lo rende mai eccessivamente pesante. Le sospensioni, solide sembrano quasi assenti, trasmettendo ogni asperità del manto stradale: sul porfido o sulle buche più marcate, il corpo vettura vibra molto e si percepisce la compattezza del telaio, ma anche la coerenza della vettura. Non è morbida come un’auto normale, ma questa rigidità contribuisce a una guida più controllata, sicura e, perché no, anche divertente.
Aumentando il passo, la sensazione cambia: superati i 60 km/h, il piccolo quadriciclo mostra i suoi limiti. Il motore elettrico propone un ronzio che diventa sempre più evidente e la leggerezza del mezzo si fa sentire nelle curve più veloci. L’assenza di ABS e servofreno impone attenzione: il pedale del freno richiede decisione per arrestare efficacemente i quattro freni a disco (altro plus rispetto alle competitor), mentre la tenuta di strada rimane sorprendentemente buona se si guida con cognizione di causa.
Ogni curva è un dialogo tra conducente e veicolo, dove la mobilità urbana si trasforma in un’esperienza quasi ludica, dove ci si sente sicuri, anche senza sistemi di assistenza come ESP o controllo di trazione.
Non si guida come su un’auto tradizionale, ma le sensazioni sono realmente quelle di un go-kart, con l’aggiunta che i fari full LED hanno anche gli abbaglianti, il che permette alla Duo di percorrere anche la strade extraurbane.
I pro
- Accelerazione vivace: i 16 CV bastano e avanzano per muoversi con decisione. Al semaforo tiene testa agli scooter.
- Dimensioni: 2,43 metri di lunghezza e 1,30 di larghezza fanno passare dove altri neanche tentano.
- Raggio di sterzata ridottissimo: manovre e inversioni si fanno in un attimo.
- Trazione posteriore: l’impronta di guida è divertente.
I contro
- Sterzo pesante: senza servoassistenza, a bassa velocità richiede forza. Non ideale per chi cerca comfort.
- Sospensioni rigide: sulle buche risponde secca e sui pavé si balla.
- Rumorosità elevata a velocità prossime agli 80 km/h.
- Frenata impegnativa: senza ABS e senza servofreno, per frenare forte bisogna premere con decisione. Il sistema, però, è molto efficace.
La tenuta di strada è notevole e prevedibile, ma bisogna ricordare che non è un’auto in tutto e per tutto e ha limiti più stringenti.
Autonomia e ricarica: dichiarati 160 km, reali circa 120-130
La batteria da 10,3 kWh rappresenta un netto passo avanti rispetto alla Twizy. I 160 km dichiarati sono piuttosto ottimistici: nella prova abbiamo stimato tra 120 e 130 km con guida reale, un valore comunque superiore alla concorrenza diretta, anche senza alcun tipo di frenata rigenerativa.
La ricarica è semplice:
- 1,8 kW da Schuko (di serie) → circa 5h30
- 2 kW da colonnine AC con cavo Tipo 2 (opzionale) → circa 4h50
Non è una ricarica rapida, ma per un uso quotidiano urbano va più che bene. Basta attaccarla la sera per trovarla pronta al mattino.
È davvero l’arma definitiva per la città?
La Mobilize Duo 80 Evo rappresenta (o forse è meglio dire ha rappresentato), a mio modo di vedere, una delle soluzioni più intelligenti per la mobilità urbana. È agile, compatta, sorprendentemente brillante, ricca di dotazioni utili e più sicura delle rivali. Rispetto alle competitor, offre:
- più potenza
- più autonomia
- un abitacolo chiuso meglio rifinito
- più sicurezza
Di contro, chiede di convivere con:
- uno sterzo pesante
- sospensioni rigide
- spazio limitato per il passeggero
- un prezzo non trascurabile
Se l’uso è esclusivamente urbano, e se si viaggia quasi sempre da soli, la risposta tende verso il sì. La Duo è uno strumento estremamente efficace, più maturo e funzionale di quanto la categoria lasci immaginare. È una scelta diversa da tutte le altre. Peccato che sia imminente la cessazione della sua vendita.