Ok, può sembrare una conclusione affrettata, di quelle che piacciono a noi della stampa per creare il titolo ad effetto. Se ci pensate, però, la vittoria di Leclerc oggi in Belgio ha il profumo di qualcosa di diverso. Il giovane monegasco ha dato 7 decimi al secondo in qualifica, secondo che rispondeva al nome di Vettel, e oggi ha tenuto duro fino alla fine, nonostante le gomme posteriori che rendevano la sua auto instabile e con un Hamilton sempre più alle calcagna. Il tutto col pensiero, per il nuovo pilota Ferrari più giovane a vincere una gara, ma solo dopo il traguardo, al suo amico Anthoine, al quale Charles ha dedicato la sua prima vittoria.
Forse gli sarebbe piaciuto festeggiare in modo diverso ma anche là, dove sognava di salire fin da bambino, proprio con una tuta rossa addosso, è rimasto uomo più maturo di quello che è, trattenendo l’emozione. Le lacrime erano già state versate prima della gara, lontano da occhi indiscreti, forse nella consapevolezza che quella vittoria già sfuggita quest’anno per ben due volte doveva essere dedicata allo sfortunato francese.
Quella faccia da bimbo, quegli occhi che guardavano nel vuoto, chissà i suoi pensieri, hanno di nuovo fatto innamorare i tifosi Ferrari, finalmente in grado di tirare un sospiro di sollievo dopo una stagione che sapeva tanto di 2016, conclusa senza vittorie. Nel giorno più difficile, per Charles, un giorno che difficilmente dimenticherà, come ha ricordato lui stesso sul suo profilo Instagram.
Il modo in cui è maturata la vittoria di Leclerc in Belgio, e qui veniamo al punto, fa riflettere su ciò che sta maturando nel box Ferrari, ossia la consapevolezza che qualcosa sta cambiando a Maranello. Si sa che, non fosse altro per l’anagrafica, Leclerc sia il cavallino sempre meno grezzo sul quale puntare per i prossimi anni. Si ha la consapevolezza, poi, che Vettel sia destinato a terminare la sua esperienza a Maranello entro la fine del 2020, non è ancora chiaro se per ritirarsi definitivamente o per capire un suo possibile sbarco in altra scuderia.
Non che Vettel sia diventato improvvisamente un fermo, sia chiaro, ma con una SF90 che iniziava a scivolare da tutte le parti, il tedesco non ha saputo guidare la monoposto al livello del suo compagno di squadra, questo è oggettivo. Lo conferma il team radio dal box, con chiaro invito a lasciar sfilare Charles, cosa che il tedesco ha fatto immediatamente, da umile qual è. Certo è anche che si tratta di un boccone amaro per un quattro volte campione del mondo. Pensate se ai tempi di Senna e Prost fosse stato chiesto a Prost di far passare il rivale brasiliano così da favorire la vittoria di Ayrton…
Vettel, evidentemente, ha capito che il vento stia vertiginosamente virando verso il lato opposto del box e gioca di conserva, nonostante abbia ottenuto più podi e abbia più punti in classifica. Il 2020 sarà l’ultima occasione per giocarsi le sue carte.
“Non è facile godersi la prima vittoria in un weekend come questo. Sono cresciuto insieme ad Anthoine, abbiamo corso insieme in kart nel 2005, quando in pista c’erano anche Pierre (Gasly) ed Esteban (Ocon). Di quel periodo ho ricordi che porterò con me per sempre. Perdere Anthoine ieri è stato uno choc, non solo per me ma per tutti nel nostro ambiente. In un certo senso sono contento di avere vinto proprio oggi, così ho potuto ricordarlo nella maniera migliore. Era un campione, questa vittoria è per lui. Per quanto riguarda la gara è stata decisamente piacevole e devo ringraziare la squadra per avermi dato una macchina fantastica. Nel corso di questo weekend abbiamo fatto prgressi nella gestione delle gomme e in termini di ritmo gara. Chiaramente gli ultimi giri sono stati molto difficili, vedevo la sagoma di Lewis farsi sempre più grande nei miei specchietti, quindi ho chiesto a me stesso un ultimo sforzo di concentrazione, focalizzandomi unicamente sulle operazioni che dovevo fare al volante. Alla fine sono riuscito ad attraversare il traguardo per primo e devo fare i complimenti a tutti i ragazzi per aver reso possibile tutto questo.”
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