Franco Daudo
Le scure nuvole nel cielo non fanno ben sperare per il proseguo della giornata. Abbassando lo sguardo all’orizzonte, tuttavia, i sorrisi degli oltre 50 appassionati partecipanti al primo V-Strom Day organizzato da Suzuki Italia fanno presto dimenticare l’incertezza meteorologica.
Il ritrovo è la sede Suzuki Italia di Robassomero (TO), il cui piazzale è colorato dalle livree delle ultime V-Strom 650 e 1100, con una consistente presenza anche di versioni precedenti.
Fattori comuni per i partecipanti al raduno sono l’amore per la casa di Hamamatsu, gomme rigorosamente tassellate e tanta voglia di condividere la passione per le due ruote.
Ci guidano gli esperti
Il saluto di Enrico Bessolo, direttore commerciale del settore moto di Suzuki Italia, introduce le parole di Nicola Poggio di Over2000riders, organizzatore insieme a Corrado Capra degli eventi HAT. Veniamo divisi in 4 gruppi, con altrettanti istruttori, e siamo quindi pronti a partire per la prima tappa: Cumiana.
Dopo una breve sosta per la colazione, riaccendiamo il bicilindrico da 1050 cc. alla volta del Forte di Fenestrelle.
Il terreno umido e la sinuosità delle strade sono un ottimo banco di prova per capire che la V-Strom comunica sicurezza già dai primi metri.
I comandi infatti sono lì dove ci si aspetta di trovarli (ad eccezione della leva del cambio, un po’ alta rispetto a quanto siamo abituati, ma in linea con l’impostazione fuoristradistica della moto) e in generale ci si ritrova di fronte ad una moto sincera, una perfetta compagna di avventure.
Pranzo nel forte
Ci inerpichiamo quindi fino ai 1.100 m del Forte per un pranzo tipico, occasione perfetta per scambiarsi le prime opinioni, così come per conoscere un po’ meglio i compagni di questa avventura.
E’ qui che apprendiamo che l’amore per la Suzuki V-Strom non ha fermato una coppia marchigiana dall’affrontare più di 500 km per regalarsi questa esperienza.
Indubbiamente in linea con lo spirito di Motoappassionati!
Riprendiamo il cammino con il cielo che finalmente sembra averci concesso una pausa dal grigiore mattutino alla volta della valle Argentera, una valle alpina secondaria rispetto alla Val di Susa, a cui si può accedere esclusivamente attraverso una strada bianca.
V-Strom in fuoristrada
Sarà qui il primo approccio al fuoristrada, e ovviamente, il primo a bordo della V-Strom. Corrado Capra ci da precisi consigli per affrontare in totale sicurezza il percorso: braccia piegate e caricate sul manubrio, freno posteriore puntato, ginocchia strette ai lati del serbatoio per guidare la moto tra le sconnessioni della strada.
Procedo con cautela, siamo in due sulla moto, sarebbe un attimo fare un pasticcio, specie, penso, con una moto da quasi 250 kg in ordine di marcia!
E invece la V-Strom si comporta in maniera ineccepibile: assorbe le asperità senza rinunciare a un chiaro feedback della strada, la coppia del motore (100 Nm a 6.000 giri/min) permette di uscire da qualsiasi situazione con facilità, e la ciclistica in generale, unita alla distribuzione del peso, non fa quasi percepire la stazza della moto.
Curve e paesaggi: le Alpi
Nel frattempo, mentre io sono intento ad osservare la guida di fronte a me per scegliere il percorso migliore tra le pietre, il passeggero è libero di far vagare lo sguardo tra paesaggi incredibili, dove i fiori di montagna si uniscono ai pascoli in un patchwork di rara bellezza, completamente immerso nella natura.
La valle Argentera è anche il teatro di un piccolo extra off-road, per cui costeggiando il fiume che segna la valle affrontiamo un paio di guadi e qualche sconnessione che rende l’esperienza ancora più divertente (il prossimo anno però ci ricorderemo di indossare un completo impermeabile da fuoristrada).
E’ ora di ritornare verso casa, passando per un ultimo saluto a Cesana, città olimpica, dove i sorrisi e le parole che aleggiano nell’aria fanno pensare solamente ad una cosa: non vediamo l’ora che arrivi la prossima edizione che è già stata pianificata per il 3 luglio 2022!
