Categorie: Prove su strada

Toyota RAV4: prova su strada

Tempo di lettura: 5 minuti

Nato nel 1994 il primo Recreational Active Vehicle noto a tutti con il nome di RAV4 (quattro come le ruote motrici), cambia oggi pelle e filosofia, a vent’anni di distanza dal suo debutto. Lanciato come modello tre porte compatto, è giunto oggi alla quarta generazione. Secondo i tettami odierni è più lungo (205 mm), più largo (30 mm) e più basso (25 mm) rispetto al modello uscente. Ma anche molto più tecnologico, confortevole e più ecologico.

In totale, dall’inizio della commercializzazione del primo RAV4 ad oggi ne sono state vendute più di 5 milioni di unità, 1,3 delle quali in Europa. E più del 90% è ancora in circolazione. D’altro canto, anche la concorrenza non è stata a guardare negli ultimi 20 anni: nel 2010 nel segmento dei SUV compatti erano disponibili 10 diversi modelli, oggi ce ne sono ben 19 tra i quali scegliere. Nel 2013, il numero di vendite è stato 10 volte superiore a quello del 1994, e sempre nel 2013 RAV4 è risultato tra le prime 20 vetture più vendute al mondo. Senza dubbi il RAV4 rappresenta uno dei tanti modelli di successo di Toyota. Commercializzato in oltre 150 paesi dal suo lancio ad oggi ha superato i 4,5 milioni di unità vendute nel mondo. Quindi la nuova generazione ha una grossa responsabilità: fare meglio di chi l’ha preceduta, compito non semplice in un mercato in crisi come quello attuale, ma le premesse per fare bene ci sono tutte.

La quarta serie del 2013 (da noi precedentemente provata) si distingue per le sole 5 porte e passo unico per tutti i mercati, con una lunghezza totale incrementata a 4.570 metri ed un passo di 2.660 metri. Il posto di guida è stato studiato alla perfezione secondo i dettami dell’ergonomia, infatti il punto dell’anca è stato abbassato di 5 mm, con l’incremento di regolazione in altezza a 15mm. Anche la visibilità è ampliata ed è cresciuto lo spazio per i passeggeri posteriori.

La plancia, dall’aspetto ancora troppo cheap, segue i dettami orientali della concretezza e solidità, si caratterizza per un’architettura orizzontale suddivisa in due piani, superiore e inferiore, contraddistinti dalla presenza di una cornice in metallo satinato che si inserisce all’interno del tunnel del cambio, andando a racchiudere il nuovo pannello strumenti, il volante e il pozzetto piedi. Per qualità delle plastiche è inferiore alle attese per il cliente europeo e la concorrenza dei suv “generalisti” fa comunque meglio sia per aspetto che per assemblaggi.

Apprezzabili i 647 litri espandibili a 1.846 di bagagliaio di cui dispone il nuovo RAV4, grazie anche all’assenza della ruota di scorta, che ahimè potrebbe rivelarsi vitale nella sempre più rara marcia in fuoristrada, ma d’altronde anche il rivale Qashqai dispone del solo kit di gonfiaggio: tempi moderni. Interessante la soluzione del portellone elettrico specialmente quando si è carichi e il divanetto regolabile nell’inclinazione dello schienale. Contenuta l’altezza del piano di carico a 640mm. Piacevole la retroilluminazione notturna della strumentazione in Clear Blue, un colore visibile che aggiunge un tocco di eleganza all’abitacolo sottotono. Valido il sistema multimediale Toyota Touch 2 con telecamera posteriore integrata, prese USB, AUX e blutooth e navigatore.

Confortevole alla guida e parco nei consumi

Il 2.0 diesel 124cv è forse il più adeguato allo spirito della vettura ed è sufficiente in ogni condizione senza superare il limite psicologico dei due litri di cilindrata. Infatti il 2.2D 150cv è consigliato solo per chi si trova sempre a pieno carico o con rimorchio al seguito. Per il resto i sei rapporti e i 310 Nm da 1.600 a 2.400 giri del due litri sono sufficienti, garantendo uno spunto discreto, 0-100 in 11sec, e un allungo notevole a 180km/h.

Alla prova dei fatti la spinta è regolare e corposa e nonostante la trazione integrale e la massa di 1.630kg rilevati (1.660 dichiarati) i consumi sono pressoché contenuti, pari a 15-16km/l per un uso misto, con punte da 18 in extraurbano. I pneumatici da 235/55 R18 garantiscono una buona tenuta nonostante il baricentro alto. Il posteriore segue i movimenti di inserimento dell’anteriore con un leggero lag, nulla preoccupante e tutto controllato dal VSC+, ma dalla sensazione alla guida è tutt’altro che dinamica. E infatti complice lo sterzo, le sospensioni dalla taratura confortevole e i sedili poco profilati, la guida che più si addice al suv nipponico è quella turistica, con molte soddisfazione sul piano del confort.

Con un diametro di sterzata tra marciapiedi di 11,2metri, tutto sommato contenuto per le dimensioni, destreggiarsi in città non è mai un problema e la telecamera aiuta nelle manovre, anche se alcuni concorrenti offrono il parking automatico. In autostrada il confort è a ottimi livelli, grazie alla curata insonorizzazione. Autonomia adeguata: con 60litri si percorrono più di 800km in autostrada: a 130 il motore è rilassato a 2.200giri, anche la frenata è sicura e ben modulabile con dischi autoventilanti all’anteriore da 296 mm. Per chi necessita di rimorchiare, la capacità di traino è di 1.600kg, ma con il più corposo 2.2 sfiora le due tonnellate.

Per il fuoristrada leggero non ci sono problemi grazie all’IDDS (Integrated Dynamic Drive System) che migliora le performance di guida e massimizza la trazione sulle diverse superfici ed è dotato di sensori che monitorano le condizioni stradali per fornire supporto al guidatore, coordinando le quattro ruote motrici e i sistemi di controllo della stabilità. La prima marcia, un poco lunga vista l’assenza di ridotte, ben si sposa con la coppia generosa, l’altezza da terra è adeguata (19 cm) ed è presente il blocco del differenziale centrale fino a 40 km orari. Meglio però non esagerare, infatti rispetto al passato gli angoli di attacco e uscita (20°-23°) si sono fatti più stradali e meno specialistici, la mancanza di ausili come la velocità regolabile in discesa o blocchi trasversali dei differenziali impedisce di addentrarsi troppo nell’off road.

Tanta tecnologia come da tradizione Toyota

L’esclusivo sistema IDDS garantisce una guida tranquilla, stabile e sicura in qualsiasi condizione climatica. La modalità Sport rende la guida più pronta: la risposta dell’acceleratore, il controllo della trasmissione, la distribuzione della coppia e la sensibilità di sterzata vengono ottimizzati per offrire una più elevata reattività del veicolo, anche se alla prova dei fatti i miglioramenti sono poco percettibili. Per migliorare l’efficienza in condizioni di strada normali il Rav utilizza la trazione anteriore, mentre su superfici ghiaiose, scivolose o in condizioni meteo avverse il sistema ripartisce in maniera automatica e continua la coppia tra le ruote anteriori e posteriori per ottimizzare la trazione e la stabilità di guida e per massimizzare il risparmio di carburante. Il Servosterzo Elettronico è ottimizzato: in caso di un principio di sbandamento, l’IDDS modifica immediatamente la coppia applicata all’EPS, per aiutare il guidatore a effettuare la manovra di sterzata adeguata e mantenere la traiettoria.

Un pack comprende: il Blind Spot Monitor, il Lane Departure Alert, gli Automatic High Beam e la telecamere posteriore.
Il Blind Spot Monitor consente al conducente di effettuare in modo più sicuro i cambi di corsia. Se i sensori radar installati posteriormente rilevano un veicolo accanto oppure un punto cieco, un indicatore d’allarme si illumina sullo specchietto laterale corrispondente. Se il conducente inizia un cambio di corsia e il veicolo si trova in un punto cieco, gli allarmi lampeggiano per sconsigliare la manovra.
Il Lane Departure Alert aiuta il conducente a mantenere la corsia di marcia, avvertendolo con un segnale acustico e visivo in caso di uno scostamento di corsia senza la segnalazione delle frecce.
Gli Automatic High Beam sono progettati per ottimizzare la visibilità durante la guida notturna. Una telecamera posizionata sullo specchietto retrovisore rileva le luci dei veicoli provenienti dalla direzione opposta e contemporaneamente monitora il livello di illuminazione stradale, passando automaticamente da abbaglianti ad anabbaglianti.

Prezzi ed allestimenti in linea con la concorrenza

Oggetto della nostra prova il 2.0 D-4D 4WD Style 20th Anniversary: oltre a badge di identificazione del ventesimo anniversario, si arricchisce anche di display evoluto Touch 2 da 6″1, sistema Smart Entry con portellone elettrico, nuovi cerchi da 18″ e l’inedita tinta Dark Brown Metallic.

Il Toyota Rav4 parte da 24.900 euro. L’entry level della nuova Toyota Rav4 è la versione due ruote motrici equipaggiata con il 2.0 D-4D da 124 CV. Ai vertici del listino troviamo invece la nuova Toyota Rav4 4WD ruote motrici con il 2.2 D-CAT da 150 CV a 36.100 euro. Per un modello 2.0 D mediamente accessoriato siamo intorno ai 28-30 mila euro.

Tra gli altri optional ci sono i Fari Xeno a 600 euro, il tetto apribile elettricamente a 850 euro ed il Tech Pack a 950 euro. Il Tech Pack comprende: blind spot monitor, Auto High Beam, Lane Keepin System ed è disponibile solo per la versione Lounge. Così come il cambio automatico, offerto solo per la più potente 2.2D. La garanzia è già buona con 3 anni/100.000km.

I principali concorrenti sono: Hyundai Ix35, Kia Sportage, Mazda Cx-5, le nuove Nissan Qashqai e Ford Kuga e la sempreverde VW Tiguan.

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Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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