Esperienze

Calabria da scoprire: dal Tirreno allo Ionio con la Classe A | Percorsi Italiani

Tempo di lettura: 9 minuti

La bella stagione sta chiudendo i battenti, ma ci sono luoghi in Italia dove il caldo estivo e il sapore di vacanze non vi abbandona mai. Uno di questi è senza dubbio la Calabria, luogo molto spesso sottovalutato e altrettanto di frequente poco preso in considerazione. La conformazione tipica di una delle regioni più a sud dell’Italia ci ha permesso di effettuare un itinerario che va dal Mar Tirreno al Mar Ionio come solo la Calabria sa offrire. Il tutto a bordo dell’ultima arrivata in Casa Mercedes, la nuova generazione della Classe A.

Le nostre proposte di viaggio vogliono coniugare insieme il piacere di guida con la bellezza dei paesaggi e luoghi italiani, per questo le scelte ricadranno sempre su strade poco frequentate e divertenti da percorrere in auto. L’obiettivo è certamente quello di raggiungere le varie mete con l’intenzione di valorizzare il viaggio non considerandolo un mero trasferimento da un punto A ad un punto B, ma una vera esperienza da vivere con entusiasmo al pari del resto del tour.

Le nostre tappe o le strade scelte possono essere seguite fedelmente o possono essere utilizzate semplicemente come spunti utili per altri vostri giri. Lo scopo di questi Percorsi Italiani è, in sostanza, quello di offrirvi uno strumento sfruttabile a vostro piacere. Per le soste ci siamo affidati agli hotel e ristoranti della Guida Rossa Michelin. La Guida non segnala solo i ristoranti stellati, che rappresentano circa il 10% dei selezionati, ma al suo interno si trovano anche gli esercizi che offrono una cucina di qualità, spesso a carattere tipicamente regionale, con menu a meno di 30/35 euro; questi locali sono indicati sotto il nome di “Bib Gourmand”. Anche per gli hotel il discorso è simile, non si trovano solo alberghi di lusso, ma anche soluzioni per tutte le tasche.

In Breve. Per chi va di fretta…

Se volete dare uno sguardo rapido al nostro percorso trovate in testa all’articolo la cartina interattiva del viaggio. Sulla mappa sono tracciate le strade percorse con la geolocalizzazione delle foto scattate live durante il nostro tour.

Tutto il viaggio km per km da Pizzo a Catanzaro

Per il nostro viaggio abbiamo scelto di affidarci alle prestazioni della Mercedes-Benz Classe A 200 da 163 CV, la compatta tedesca di segmento C che si è recentemente rinnovata, equipaggiata appositamente per l’occasione con gli pneumatici estivi Michelin Pilot Sport 4S 225/40 R19. Questi pneumatici derivano per alcuni aspetti dai super performanti Pilot Sport Cup 2. Attraverso la tecnologia bi-mescola, il pneumatico si compone di un lato esterno costituito da un elastomero ibrido per la massima aderenza sull’asciutto e un lato interno di un nuovo mix di mescole con specifici “elastomeri funzionali” e silice che offrono un’eccellente aderenza e frenata su bagnato. Con l’obiettivo di ottenere uno pneumatico più completo possibile, senza dimenticare le performance, gli ingegneri della Casa francese questa volta hanno dovuto fare gli straordinari, creando però un prodotto di altissimo livello.

La nostra proposta di itinerario parte da Pizzo, piccolo borgo di poco meno di 10 mila abitanti, situato su un promontorio che sovrasta la costa del Golfo di Sant’Eufemia. Il piccolo e incantevole paese che affaccia sul mare si trova in provincia di Vibo Valentia ed è velocemente raggiungibile dall’autostrada e dal vicino aeroporto di Lamezia Terme. Nota, come tutta la parte della Calabria che visiteremo, per le sue origini greche, U Pizzo (come viene chiamata in calabrese) vanta molte chiese, come quella di San Giorgio, dove si trova la tomba di Gioacchino Murat, e il famoso omonimo castello che fu eretto nel 1492 da Ferdinando I di Aragona. Non solo cultura storica e architettonica, ma anche culinaria, poiché il grazioso comune calabrese è detta anche la “Città del gelato”, grazie alla nascita del tartufo di Pizzo. Nato negli anni ’50, si tratta di un gelato alla nocciola che viene modellato a semisfera nel palmo della mano, con un cuore di cioccolato fondente fuso e ricoperto da una spolverata di cacao amaro in polvere, misto a zucchero. È stato il primo gelato a ottenere il marchio IGP in Europa.

Lasciata questa piccola località ricca di storia e gastronomia, imbocchiamo la famosa Strada Statale 522 di Tropea, che ci porterà dritti a quella che si può definire una delle perle della Calabria. La strada, ricca di curve e di una splendida vista sul mare, asseconda la nostra guida della Classe A, con un andamento turistico, cullati dalla vettura tra un passaggio e l’altro. Sulla strada che percorre il lungo mare, passando per Vibo Marina, vi consigliamo la sosta in uno degli ottimi ristoranti che la Calabria offre: l’Approdo.

Arrivati a Tropea dopo un viaggio di circa 50 minuti, vi consigliamo di posare la vettura e di godervi appieno la zona pedonale del paese. Il centro storico, infatti, è pieno di piccole vie ed è sempre animato da negozi e locali tipici calabresi. Lo spettacolo, però, arriva quando si giunge all’“Affaccio”, un lungo balcone che offre una bellissima vista sulla piccola penisola che si trova davanti al paese, impreziosita dal Santuario di Santa Maria dell’Isola, e sull’azzurrissimo mare che Tropea offre. La spiaggia della cittadina calabrese è, infatti, apparsa diverse volte nelle classifiche delle migliori spiagge d’Europa.

Come per Pizzo, anche Tropea è ben nota per una specialità culinaria nota in tutto il mondo, che in questo caso la stessa terra offre: la cipolla di Tropea, anch’essa “premiata” con il marchio IGP.

Circa 10 chilometri più a sud di Tropea si trova un’altra tappa imprescindibile per chi ama la vita da spiaggia: Capo Vaticano. Si tratta di una località balneare molto nota a livello turistico, all’interno del comune di Ricadi (VV), lungo la “Costa degli Dei”. Qui le spiagge sono altrettanto belle e ugualmente affollate durante tutto il periodo estivo, grazie alle tantissime strutture ricettive raggruppate in questa zona. Tra queste spicca il Resort Thalasso e SPA, segnalato anche in Guida Michelin tra gli hotel consigliati.

Superato Capo Vaticano è tempo di una piccola tappa prettamente culinaria nell’entroterra calabro, più precisamente a Spilinga, luogo dove è nata e tutt’oggi viene prodotta la ‘Nduja. Si tratta di un insaccato (rigorosamente confezionato nel budello) a pasta morbida dagli ingredienti piuttosto poveri, come le parti grasse del maiale e il peperoncino tipico regionale. Il Comune di Spilinga, piccolo centro calabrese di poco più di 1.000 abitanti, si trova alle pendici di Monte Poro, dista circa 10 km da Capo Vaticano. La visita a Spilinga rappresenta quasi un piccolo pellegrinaggio in uno dei luoghi simbolo della tradizione culinaria calabrese, infatti, oltre alla ‘Nduja, l’economia prevalentemente agricola permette di proporre salumi, formaggi e altre specialità tipiche.

Mentre il sole ci abbandona, riprendiamo la Classe A e attraverso l’importante svincolo di Rosarno imbocchiamo l’autostrada A2 in direzione Reggio Calabria. Diverse sarebbero le tappe consigliate, come il paese di Nicotera che vanta una magnifica vista sull’intera Costa Viola o ancora Bagnara Calabra, dove si trovano la Taverna Kerkira (Bib Gourmand) e il Grand Hotel Victoria, entrambi presenti nella guida rossa Michelin.

Un’altra tappa obbligatoria è Scilla, meno nota di Tropea, ma quasi altrettanto frequentata, grazie alla sua morfologia e al suo posizionamento su un magnifico promontorio a picco sul mare, che segna l’inizio dello Stretto di Messina. Con un piccolo comune di meno di 5.000 abitanti, Scilla porte con sé un nome derivato dall’antica Grecia, in un mix tra storia e leggenda e mitologia. Da vedere il piccolo quartiere dei pescatori di Chianalea – dove si possono apprezzare specialità come il panino con il pesce spada e altre leccornie – e il Castello Ruffo, posizionato in cima al promontorio.

Superata Scilla, a pochissimi chilometri di distanza, si trovano i due “piloni”, di Ganzirri e Cannitello, che rappresentano il punto più stretto tra Calabria e Sicilia. Poco più avanti, infatti, c’è Villa San Giovanni, punto ben noto a chi prosegue il proprio viaggio imbarcando la propria vettura alla volta della Sicilia.

Da Catona, fino a Bocale, si estende il territorio comunale di Reggio Calabria, nuova tappa del nostro itinerario. Reggio Calabria è il primo comune della regione per popolazione, con circa 180.000 abitanti ed è la prima città della regione per antichità. A dimostrazione di questo c’è il Museo Nazionale, uno dei più importanti d’Italia e secondo solo a Berlino per quantità di reperti risalenti alla Magna Grecia. Qui sono custoditi i Bronzi di Riace, rinvenuti il 16 agosto del 1972 nei pressi di Riace Marina, esposti nel museo dal 2013 e divenuti uno dei simboli della città. A causa di un tremendo terremoto risalente al 1908, Reggio Calabria oggi vanta perlopiù un’architettura risalente ai primi del Novecento e all’epoca del fascismo. Tra questi troviamo il Teatro Comunale Francesco Cilea, il Palazzo del Governo e Palazzo Mazzitelli, ma anche monumenti di rilievo storico come il Castello Aragonese e il Duomo.

Da non perdere le due “camminate” più belle di Reggio, da corso Garibaldi, via di shopping e di cultura, al lungomare di viale Italo Falcomatà, definito da molti il chilometro più bello d’Italia, che passa anche dall’Arena dello Stretto, luogo di concerti e di altri eventi locali. Non mancano scelte quantomeno “pittoresche” come il tapis roulant di via Giudecca, che agevola il movimento dei pedoni nel saliscendi cittadino.

Lasciato uno dei comuni più importanti della regione Calabria, ci dirigiamo verso la costa ionica. Qui gli spostamenti autostradali ci abbandonano definitivamente, in favore della famosa statale 106, la strada che collega Reggio Calabria a Taranto. Si tratta di un percorso in continuo miglioramento, che offre anche scenari molto suggestivi a picco sul mare, e permette di vivere appieno questa parte di costa, poiché si attraversano quasi tutti i paesini che compongono questo lato della Calabria. Ovviamente, essendo una strada statale, le velocità di percorrenza sono molto ridotte e il traffico, soprattutto d’estate, non manca.

La nostra meta successiva è Pentedattilo, frazione di Melito Porto Salvo, dove si trova un antico borgo arroccato sul Monte Calvario, quasi totalmente abbandonato. Pentedattilo è un luogo molto affascinante la cui nascita risale al 640 avanti Cristo, ricco di storia e abbandonato definitivamente a metà del secolo scorso, salvo poi essere riscoperto e valorizzato da associazioni e artigiani dagli anni 80 in poi. Oggi, oltre a essere una meta interessante, ospita anche il Pentedattilo Film Festival, festival internazionale di cortometraggi.

Dopo questa piccola deviazione dalla strada statale, riprendiamo la nostra Classe A, cullati dal comfort di marcia che assicura la compatta tedesca, e affrontiamo i circa 80 chilometri che ci separano da Marina di Gioiosa Ionica, prossima tappa culinaria del viaggio. Il percorso, però, è pieno di sorprese. Tanti, tantissimi i piccoli borghi che incontriamo, tutti bagnati da un mare degno delle migliori mete turistiche italiane, con mare azzurrissimo, spiagge selvagge e poco frequentate. Si tratta di zone poco batture dal turismo di massa, ma capaci di offrire scenari meravigliosi, oltre ad assicurare un sole sempre splendente. Se la fretta non vi accompagna, il nostro consiglio è di fermarvi per godere di alcuni di questi luoghi magnifici.

Raggiunta Marina di Gioiosa Ionica, altra meta molto apprezzata per il suo limpido mare e per le sue spiagge sabbiose, optiamo per una sosta di piacere nel noto ristorante Gambero Rosso, una stella Michelin, sotto la gestione dei due fratelli Sculli, Riccardo e Francesco. Il Gambero Rosso si guadagna uno dei più alti riconoscimenti a livello gastronomico nel 2013 e, da allora, è una continua escalation di successi, verso un miglioramento costante e una cura maniacale, soprattutto nella scelta del pesce. La posizione strategica del ristorante dei fratelli Sculli permette di attingere dai due mari, Tirreno e Ionio, entrambi vicini, il che permette loro di avere sempre il miglior pesce fresco di giornata.

Il menu si compone, infatti, di tradizione e di rispetto dei prodotti del territorio, creato per rendere omaggio alla natura generosa della Calabria e valorizzarne le produzioni tipiche. Mare e terra sono i grandi protagonisti di questa esperienza, molto consigliata se si vuole assaporare appieno questo territorio.

Sarebbero tanti ancora i luoghi da visitare su questa magnifica costa, ma per il nostro itinerario abbiamo scelto di fare tappa a Serra San Bruno, nel pieno dell’entroterra calabrese. Riprendiamo quindi la vettura per affrontare i circa 60 km di strade che ci aspettano, un percorso che vi lascerà senza parole, sia per gli amanti della guida, poiché le curve sono tante, sia per gli amanti della natura, poiché ci addentriamo nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, passando per la Riserva Statale Cropani-Micone. Nonostante un asfalto non in perfette condizioni, gli pneumatici Pilot Sport 4S hanno retto sempre accompagnato la nostra guida, facendoci sentire a nostro agio anche sui terreni più difficili e sulle pochissime strade bianche affrontate.

Arrivati a Serra San Bruno è ora di visitare l’omonima Certosa, ebbe le sue origini nel 1091 attraverso la fondazione di Bruno di Colonia. Formata da capanne di legno e fango attorno alla chiesa monastica, la Certosa di Serra San Bruno venne ristrutturata completamente alla fine del 1800, con il nuovo complesso inaugurato nella festa di Pasqua del 1899. Si tratta di una delle più importanti certose a livello italiano.

Dopo questo nuovo passaggio nell’entroterra, la tappa successiva è nuovamente sulla costa, precisamente a Soverato, menzionata spesso per il suo peperoncino a corno (in realtà è più di Satriano che di Soverato), ma ancora più nota per la sua bella costa, che gli è valsa diversi riconoscimenti, tra i quali la Bandiera Blu del 2017.

Dopo questa breve sosta, l’ultima tappa è Catanzaro, destinazione finale del nostro itinerario. Consigliato dalla Guida Rossa Michelin, il pasto al Sunrise Beach, ristorante dell’omonimo stabilimento balneare, e il pernottamento pochi chilometri più avanti, nell’Agriturismo Contrada Guido, a Sellia Marina.

Dopo il riposo è il momento di visitare il capoluogo della Regione Calabria, Catanzaro. Secondo comune per popolazione, dopo Reggio Calabria, con i suoi 89.000 abitanti propone un centro storico degno di nota, che vanta molte costruzioni religiose, tra le quali spicca il bellissimo Duomo. Con una grande cinta muraria e sei porte di accesso al vecchio borgo, Catanzaro ha una storia di città costruita con precisi scopi difensivi, capace di resistere a lunghi assedi. Da non perdere anche la fontana monumentale del Cavatore, incastonata nel muro dell’antico castello normanno, diventata simbolo della città.

Per chiudere il giro del capoluogo calabrese, una tappa culinaria è praticamente obbligatoria e, per questo la Guida Michelin consiglia di fare una sosta al Ristorante Abbruzzino, che si è guadagnato la stella.

Proseguendo sulla costa, tanti altri luoghi meravigliosi attendono il nostro passaggio, ma, purtroppo, il tempo a disposizione è finito. I chilometri percorsi insieme alla Classe A sono stati tanti, su ogni tipologia di strada, per una visita più che mai completa, tra storia, gastronomia e cultura. Con la speranza di affrontare un nuovo viaggio nelle splendide terre calabresi, ci auguriamo che seguiate i nostri consigli, per vivere un’esperienza indimenticabile come abbiamo fatto noi. Al prossimo itinerario!

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Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Guido Casetta

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