Categorie: Tecnica

Tecnica: Porsche Cayman S PDK

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Il nuovo modello Cayman, ovviamente basato sulla nuova Boxster (dalla sigla 981), è stato presentato al salone di Los Angeles nel novembre del 2012 e ricalca come stile più o meno fedelmente la spiderina della casa di Stoccarda.

Rispetto al modello precedente, la carreggiata è stata allargata e il passo della Cayman è più lungo di 60 mm, i cerchi sono maggiorati, la silhouette è più piatta per un look più “cattivo” ed un maggiore dimanismo

Per questo motivo i modelli Cayman sono dotati di motori boxer centrali e compatti, posizionati a meno di 300 mm dal guidatore.
I vantaggi di questo layout? Gran parte del peso è spostato verso il basso (architettura boxer) e il centro della vettura rispetto alla 911 e ciò permette un’agilità pari alla “Porsche per antonomasia”.
Il baricentro è ottimale, alle spalle del guidatore e il peso è distribuito in maniera equilibrata all’asse anteriore e posteriore. Per offrire una guida equilibrata e un elevato livello di dinamismo, soprattutto in curva e in pista. E, grazie alla costruzione leggera intelligente, la carrozzeria risulta più rigida e allo stesso tempo più leggera.

Chassis e sospensioni: più rigidezza e sospensioni “attive”

Per aumentare la stabilità, sono stati impiegati gruppi molla-ammortizzatore in struttura leggera con ruote collegate a bracci longitudinali e trasversali. Le traverse all’asse anteriore sono ottimizzate sotto il profilo della rigidità e della resistenza agli urti.
Una serie di vantaggi: maggiore aderenza alla strada (diminuzione delle masse non sospese), precisione di sterzata e maneggevolezza, ancora maggiori se dotati del Porsche Active Suspension Management (PASM).
Questo sistema di regolazione elettronica applicato agli ammortizzatori, opzionale, regola in modo attivo e costante la forza di smorzamento in funzione delle condizioni della strada e del tipo di guida per ogni singola ruota. Inoltre, la carrozzeria è ribassata di 10 mm.
Il sistema si adatta allo stile di guida oltre che ai desideri del pilota. Infatti tramite un pulsante in plancia, sono disponibili 2 programmi: in modalità di funzionamento normale gli ammortizzatori sono più morbidi e confortevoli, in quella sportiva diventano più rigidi. Una volta individuato lo stile di guida, il sistema seleziona automaticamente la rigidità ottimale per gli ammortizzatori tra due campi caratteristici.
Alcuni sensori registrano le oscillazioni della carrozzeria e delle ruote. Ciò consente di adeguare in maniera attiva la rigidità degli ammortizzatori in funzione anche della modalità selezionata per garantire il contatto ottimale di ogni singola ruota con la carreggiata e ridurre ulteriormente i movimenti di beccheggio e rollio. E la differenza di assetto è davvero notevole: ideale per i lunghi viaggi il primo settaggio; spacca schiena, pistaiolo, il secondo.

Servosterzo: elettromeccanico per maggior precisione e efficienza

Il servosterzo nei modelli Cayman non è più a comando idraulico come quello convenzionale, ma elettromeccanico. Il motore elettrico consuma energia solo quando si effettua una manovra di sterzata. Un ulteriore vantaggio per i consumi e l’ambiente: eliminando l’olio idraulico, non è più necessaria alcuna manutenzione.
La sterzata è precisa e diretta, la forza di di servoassistenza variabile. Il sistema intelligente filtra gli impulsi di disturbo indesiderati dalla strada e assiste la sterzata in maniera attiva in fase di frenata sui diversi fondi stradali.

Impianto frenante: di serie già muscoloso o in carbonio

L’impianto frenante è dotato, all’anteriore, di pinze fisse monoblocco in alluminio a 4 pistoncini. Anche i dischi freno autoventilanti sono funzionali alla maggiore spinta propulsiva della Cayman S: il diametro anteriore di 330 mm nella Cayman S è stato maggiorato di 15 mm rispetto a quello della versione normale.
Il diametro posteriore è di 299 mm in entrambi i modelli. I dischi freno sono forati, per un comportamento di frenata ottimale sul bagnato.
I dischi freno forati in carboceramica del PCCB (optional), nei modelli Cayman hanno un diametro anteriore e posteriore di 350 mm, per una potenza frenante ancora più elevata e ideali per l’impiego prolungato delle piste.
L’impiego di pinze fisse monoblocco in alluminio a 6 pistoncini sull’asse anteriore e a 4 pistoncini su quello posteriore, garantisce valori di attrito molto elevati e, soprattutto, costanti in fase di decelerazione.

Motore: boxer aspirato, una scelta coerente e vincente

La Cayman S deve la sua agilità al motore boxer a 6 cilindri da 3,4 litri dal peso ridotto. La potenza: 239 kW (325 CV) a 7.400 giri/min. La coppia massima di 370 Nm è raggiungibile tra 4.500 e 5.800 giri/min.

L’impianto di aspirazione, dotato nella Cayman S di valvola di risonanza, sfrutta l’effetto di risonanza che fa oscillare la massa d’aria presente nel sistema di aspirazione.
Per ottenere un migliore grado di riempimento del motore e ottimizzare la formazione della miscela.
Il risultato? Una coppia elevata con andamento uniforme e una potenza altrettanto elevata. E, naturalmente, un sound più profondo e intenso.

Entrambi i modelli Cayman dispongono, di serie, dell’iniezione diretta (DFI). Gli iniettori a fori multipli iniettano il carburante con precisione micrometrica direttamente nella camera di combustione.
L’iniezione è stata ottimizzata per favorire coppia, potenza, consumi ed emissioni adeguati. Per una combustione ancora più efficiente.

Inconfondibile il sound Porsche emesso dal terminale di scarico centrale in acciaio legato spazzolato. Le vibrazioni invece son quasi del tutto assenti, merito del sistema supporti motore attivi, che assicura un migliore comfort di marcia.

Porsche Doppelkupplung (PDK): il miglior doppia-frizione sul mercato

La Cayman monta il cambio dietro il motore. Su richiesta è disponibile il cambio a doppia frizione Porsche Doppelkupplung (PDK) a 7 rapporti, con modalità di cambiata manuale e automatica: i cambi marcia avvengono senza interruzione della forza motrice. I programmi di cambio più precisi e i tempi di cambiata nettamente più brevi assicurano valori di accelerazione migliori rispetto al cambio manuale. Ma anche i consumi e il comfort sono stati ottimizzati e con un tipo di guida adeguato consentono cambiate tempestive, il passaggio a regimi più confortevoli ed economici oltre all’attivazione della modalità «veleggiare», ossia di “sganciare” il motore dalle ruote per risparmiare carburante. Come funziona il PDK: è composto da due cambi integrati in un’unica scatola.
Con la doppia frizione la forza motrice si sviluppa quindi tramite un albero e una frizione, mentre la marcia successiva (o precedente in scalata) è già predisposta nel albero e nella seconda frizione. Nel cambio marcia avviene l’apertura di una frizione e, contemporaneamente, la chiusura dell’altra. Per cambi marcia in pochi millisecondi.
Il PDK dispone complessivamente di 7 marce. Dalla 1a alla 6a marcia il rapporto di trasmissione ha un’impostazione sportiva, la velocità massima si raggiunge infatti con la 6a marcia. La 7a è una marcia di riposo e riduce il numero di giri. Ne conseguono consumi ridotti e maggior comfort. Le modalità Sport e Sport Plus cambiano totalmente il comportamento anche nelle cambiate. Nella modalità più estrema il cambio marcia è rabbioso, ad ogni salita di rapporto la spinta sulla schiena dei passeggeri è esageratamente brutale. . La S con PDK accelera da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi e velocità massima di 281 km/h. In combinazione con il pacchetto Sport Chrono opzionale, la Cayman S raggiunge i 100 km/h in soli 4,7 secondi grazie alla funzione Launch Control.

Tasto Sport o Sport Plus: tre caratteri per una coupé

Tramite il tasto Sport, di serie, posto nella consolle centrale, si attiva la modalità SPORT o SPORT PLUS (otpional). Briosità e piacere di guida aumentano. Il motore reagisce in maniera ancora più diretta agli impulsi dell’acceleratore, il limitatore di giri passa ad un’impostazione più rigida e la dinamica del motore assume una caratteristica sportiva (rabbiosa in Plus).
I tempi di cambiata si accorciano, gli innesti sono energici e diretti, accompagnati nella scalata da un’emozionante doppietta.

Porsche Stability Management (PSM): non solo ESP

Il Porsche Stability Management (PSM) è offerto di serie. Assicura la stabilità della vettura in situazioni limite di guida dinamica e al limite. In caso di accelerazioni su fondi stradali a diversi coefficienti di attrito, il PSM migliora la trazione grazie alle funzioni integrate ABD (differenziale frenante automatico) e ASR (dispositivo antipattinamento).
Il PSM può essere disattivato, ma, la vettura verrà stabilizzata anche a PSM disattivato in caso di frenata, se si trova nel campo di regolazione dell’ABS.
Il PSM include anche: il sistema di regolazione coppia motrice in rilascio (MSR), il precaricamento dell’impianto frenante e l’assistente alla frenata d’emergenza. Se il guidatore rilascia l’acceleratore molto bruscamente, il PSM predispone con maggiore sollecitudine il sistema frenante: con il precaricamento dell’impianto frenante le pastiglie dei freni si appoggiano leggermente ai dischi freno per raggiungere più velocemente la massima potenza frenante. In caso di frenata brusca, l’assistente alla frenata d’emergenza interviene immediatamente garantendo fornendo la forza frenante necessaria alla massima decelerazione.

Porsche Torque Vectoring (PTV): il differenziale autobloccante meccanico necessario per scaricare la potenza

Questo sistema, disponibile come optional, aumenta la dinamica e la stabilità di guida. Agisce ripartendo in maniera variabile la coppia alle ruote posteriori e si avvale di un differenziale posteriore autobloccante meccanico.
Affrontando dinamicamente una curva, la ruota posteriore interna alla curva subisce una leggera frenata in funzione dell’angolo di sterzata. Per un ulteriore momento d’imbardata nella direzione imboccata.
Risultato: elevata stabilizzazione della vettura in situazioni di dinamica trasversale e trazione ottimale. Elevata dinamica in curva a qualsiasi velocità e variazioni di carico equilibrate, anche nei tratti più tortuosi.

Insomma per la media Porsche un prezzo alla portata di pochi (circa 70.000€), ma l’eccellenza tecnica di Stoccarda e del gruppo Volkswagen è qui espressa in una coupé tagliente e affilata, ideale nei track day, ma a suo agio anche come piccola Granturismo.

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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