Prove su strada

Suzuki Swift Hybrid 2022: prezzo, consumi, interni, prova su strada

Tempo di lettura: 13 minuti

Il mondo delle piccole utilitarie da città, le cosiddette vetture di Segmento B, è in continuo cambiamento. Con l’avvento dell’elettrificazione, tantissime vetture si stanno convertendo a motorizzazioni ibride o elettriche. Le potenze sono poi sempre più alte, le dotazioni sempre più simili ad auto di categoria superiore e le dimensioni ormai quelle delle compatte medie dei primi anni ’00. C’è però qualcuno che propone ancora una Segmento B piccola, leggera, semplice e concreta, la versione 2022 di Suzuki Swift Hybrid.

La sesta generazione di Swift, lanciata nel 2017, è rimasta una delle pochissime piccole davvero compatte. La lunghezza la pone a cavallo tra le citycar e le utilitarie più grandi. I punti di forza di Suzuki Swift sono racchiusi proprio in questa e in altre scelte progettuali, che rendono Swift una vettura estremamente personale e riuscita, con una spiccata personalità. Se esteticamente mantiene i punti di forza delle ultime generazioni di Swift, molto apprezzate sul mercato europeo, la piccola giapponese fa di leggerezza e concretezza i suoi mantra.

Grazie ad un peso inferiore ai 900 kg, la compatta nipponica (costruita a Esztergom, in Ungheria) riesce ad offrire una grande agilità e un’ottima guidabilità nonostante i soli 83 CV del suo 1.2 aspirato a benzina. Il tutto con dei consumi da prima della classe, grazie ad un sistema mild hybrid tanto semplice quanto efficace. Ciò che fa entrare subito in sintonia con la piccola Suzuki Swift Hybrid 2022 è la capacità di offrire tutto ciò che ci si aspetta da un’auto moderna, ma senza fronzoli o sofisticatezze, e anzi mantenendo un feeling analogico con la vettura.

Poliedrica, facile da guidare e dotata di ADAS molto ben tarati, con la piccola giapponese è facile percorrere migliaia di km senza sforzi. Negli oltre 2.000 km percorsi con lei ho potuto scoprirne pregi e difetti, trovando un’auto che, alla vigilia della nuova generazione in arrivo presto, resta una delle compatte di Segmento B più complete sul mercato. Scopriamo allora dimensioni, interni, motori, consumi e prezzi di Suzuki Swift Hybrid 2022 in versione 1.2 Top e trazione anteriore.

Esterni e interni Suzuki Swift Hybrid 2022

Partiamo subito dalle linee di Suzuki Swift Hybrid 2022, leggermente riviste dal restyling del 2020 rispetto al modello lanciato nel 2017. La sesta generazione della compatta giapponese ha anche qualche gene italiano. Il design è infatti frutto del Centro Stile Suzuki di Robassomero, vicino Torino, curato dal designer Tetsuya Ozasa. Lo stile riesce a rendere moderna e accattivante un’auto che, per dimensioni, è una delle più piccole del Segmento B. Le dimensioni di Suzuki Swift Hybrid 2022 sono infatti estremamente contenute. Nel dettaglio, queste sono le dimensioni di Suzuki Swift Hybrid:

  • Lunghezza 3,84 metri
  • Larghezza 1,74 metri
  • Altezza 1,48 metri
  • Passo 2,45 metri

Come detto in apertura, stiamo parlando di dimensioni che la pongono a metà strada tra le citycar di Segmento A e le compatte di Segmento B. A livello estetico, questa compattezza non è nascosta, ma anzi valorizzata da uno stile personale e giovanile. Il frontale è dominato da una calandra che, con il restyling del 2020, ha guadagnato una finitura cromata orizzontale e una finitura con diverse “gemme” cromate all’interno della calandra esagonale. I fari trapezoidali, poi, sono ora completamente a LED, con una bella firma luminosa e un design che dona personalità alla Suzuki Swift Hybrid 2022.

Stupisce la scelta di mantenere frecce e luci di retromarcia alogene, una soluzione comune tra i costruttori giapponesi. La motivazione? I tecnici nipponici ritengono che proiettori a LED intermittenti siano più soggetti a guasti rispetto a luci alogene, più abituate all’intermittenza. Tornando a noi, lateralmente convincono i montanti anteriori e centrali neri, che fanno apparire il tetto come sospeso. Piacciono anche le maniglie delle portiere posteriori annegate nel montante posteriore, che ingannano l’occhio e fanno sembrare la piccola Swift una tre porte.

Da questa generazione, infatti, la carrozzeria a tre porte è stata abbandonata, offrendo unicamente la più pratica versione a 5 porte. Belli i cerchi in lega bicolore da 16″, e colpiscono anche i passaruota posteriori allargati, che uniti alla fiancata piuttosto scolpita e muscolosa. In coda, invece, i grandi fari trapezoidali fanno il paio con un paraurti avvolgente e un lunotto piuttosto piccolo. Simpatica poi la posizione del retronebbia, posizionato nella parte bassa del paraurti. Concludendo con le dimensioni di Suzuki Swift Hybrid 2022, il bagagliaio ospita infatti 265 litri, che diventano 947 abbattendo il divano posteriore. Il vano, però, ha una soglia di carico piuttosto alta e, abbattendo i sedili, si forma un importante scalino.

Rispetto alle più dotate rivali come Skoda Fabia e Renault Clio, il deficit è di circa 80/90 litri. La forma regolare e l’altezza generosa lo rende comunque sfruttabile. Salendo a bordo, gli interni di Suzuki Swift Hybrid 2022 potrebbero, di primo acchito, lasciare l’amaro in bocca. I materiali di cui è rivestita la plancia, infatti, sono tutti rigidi al tatto e dall’aspetto lucido, compreso l’inserto che impreziosisce il pannello davanti al passeggero. Anche lo schermo dell’infotainment è di piccole dimensioni, “solo” 7 pollici, e il quadro strumenti è quasi totalmente analogico. C’è anche spazio per un freno a mano meccanico, e i rivestimenti sono tutti in tessuto.

Non siamo quindi a livello delle più rifinite e appaganti (almeno al tatto) rivali, ma bastano pochi minuti passati all’interno della piccola Swift per cominciare a trovare sempre più lati positivi ad un interno pragmatico e concreto. Se è vero che le plastiche sono rigide, non sono però di scarsa qualità, anzi. Ogni superficie regala una sensazione solida, capaci di durare anche dopo 10 o 20 anni. Questa è proprio la filosofia “giapponese” che Suzuki incarna ancora alla lettera: interni e materiali che resistano a decenni di abusi, risultando sempre lucidi e curati. In più, gli assemblaggi sono impeccabili. Non ci sono scricchiolii, rumori o giochi particolari negli interni di Suzuki Swift Hybrid, e l’ergonomia è studiata alla perfezione.

Ogni comando è proprio lì dove lo si cerca, dai comodi (e appaganti) comandi fisici del clima automatico ai pulsanti per alzacristalli e specchietti elettrici, arrivando fino al tasto per i sedili riscaldati (di serie sull’unico allestimento Top). Convince anche il volante a tre razze in pelle, dall’ottima finitura, bello da impugnare e da vedere con la base “tagliata”, mentre i comandi multifunzione sono pratici e intuitivi. Dietro il volante troviamo poi un quadro strumenti analogico con un piccolo schermo digitale al centro, bello da vedere, completo nelle informazioni e sempre chiarissimo.

Al centro della plancia, invece, spicca il sistema di infotainment da 7 pollici. Il pannello capacitivo è preciso al tocco, e il sistema è fluido e piuttosto completo. Non è comunque tra i più moderni e meriterebbe una svecchiata, arrivata sulla nuova S-Cross dove ha debuttato il sistema Suzuki Connect. L’infotainment integra il navigatore proprietario, affidabile ma non particolarmente accattivante nella grafica, e la connettività con Apple CarPlay e Android Auto. I due sistemi sono utilizzabili esclusivamente via cavo, al contrario di alcune rivali che offrono la tecnologia wireless.

Entrambi i sistemi sono però fluidi e veloci, e permettono di sfruttare tutta la connettività contenuta nei nostri smartphone. L’audio è di qualità più che discreta, anche se alcune rivali fanno meglio. Fa invece storcere il naso la potenza della presa USB, che non sempre riesce a ricaricare il telefono durante l’utilizzo dei sistemi Apple o Android, ma solo a mantenerne la carica. Questo è uno dei piccoli difettucci dell’abitacolo, che fa il paio con gli alzacristalli non illuminati e con solo quello del guidatore dotato di apertura e chiusura automatica. Ottima poi la soluzione di inserire un tasto Info sul volante che permette di cambiare le schermate del quadro strumenti, salutando la vetusta “bacchetta” della precedente generazione.

Per il resto, gli interni di Suzuki Swift Hybrid 2022 sono completi e dotati di tutto ciò che serve in un’auto di questa categoria, e anche qualcosa in più. Concludendo con l’abitacolo, infine, dietro lo spazio è più che buono per la categoria, con due adulti che trovano parecchi centimetri per gambe, testa e spalle. In tre, ovviamente, le dimensioni dell’auto non permettono lunghi trasferimenti.

Motore Suzuki Swift Hybrid 2022: meccanica robusta e affidabile, anche integrale

A livello di meccanica e motori, Suzuki Swift Hybrid 2022 ha accolto due anni fa un motore molto simile a quello precedente, ma allo stesso tempo parecchio differente. La gamma motori di Suzuki Swift con il restyling del 2020 ha infatti salutato il 1.0 BoosterJet tre cilindri turbo. Ora ospita due propulsori quattro cilindri benzina, entrambi dotati di sistema mild hybrid. Il più potente della gamma è quello della Swift Sport Hybrid, il 1.4 BoosterJet da 129 CV accoppiato ad un sistema elettrico a 48 volt che culmina con un motore elettrico da 13 CV. Per conoscere tutto della versione più pepata della piccola di Hamamatsu, vi rimandiamo alla nostra prova su strada di Suzuki Swift Sport Hybrid.

Il motore di Suzuki Swift Hybrid più venduto e più apprezzato della gamma è però quello della nostra prova, il 1.2 Dualjet quattro cilindri aspirato accoppiato ad un sistema ibrido a 12 V. Rispetto alla precedente versione, il motore è differente: si chiama K12D, e ha visto diverse novità rispetto al precedente K12C. La cilindrata è passata da 1.242 a 1.199 cm³, e il rapporto di compressione è salito da 12,5:1 a 13:1. Questa soluzione, unita alla già conosciuta tecnologia Dualjet che prevede due iniettori per cilindro permette di minimizzare l’utilizzo di carburante, massimizzando i consumi e riducendo le emissioni. Il 1.2 è inoltre un bialbero a 16 valvole con quelle di aspirazione a fasatura variabile e la distribuzione a catena, che non necessita di manutenzione periodica ma solo di controlli.

Rispetto al precedente 1.2, la potenza è scesa da 90 a 83 CV, mentre il piccolo motore elettrico eroga 3,7 CV come in precedenza. Cambia però la capacità della batteria, che si ricarica nelle fasi di frenata e di rilascio garantendo, insieme al motore elettrico che fa anche da alternatore e motorino d’avviamento, un freno motore maggiorato, che passa da soli 0,04 a 0,12 kWh. Con questo piccolo motore, Suzuki Swift non può mai andare esclusivamente in modalità elettrica. Il motore elettrico però ha una ottima dose di coppia per le dimensioni ridotte, ben 50 Nm. Questo aiuta negli scatti aggiungendosi ai 107 Nm del motore termico per garantire una buona dose di verve per la modesta cavalleria.

La nostra versione, con cambio manuale e trazione anteriore, scatta da 0 a 100 km/h in 13,1 secondi, per una velocità massima di 175 km/h. Le prestazioni velocistiche sono migliori di un paio di secondi rispetto a gran parte delle rivali con motore aspirato. La Skoda Fabia dotata di motore 1.0 aspirato da 80 CV, ad esempio, scatta da 0 a 100 km/h in 15,5 secondi, mentre la Toyota Yaris 1.0 VVT-i completa lo 0-100 in 14,6 secondi. Tra le “aspirate” se la gioca con Hyundai i20 e Peugeot 208, entrambe in grado di scattare in circa 13 secondi. Queste prestazioni piuttosto vivaci per i pochi CV del motore sono possibili grazie ad un peso davvero contenutissimo.

Grazie alla piattaforma Heartect, condivisa con le cugine Ignis e Baleno, Suzuki Swift può contare su un’ottima rigidità torsionale e su un peso ridottissimo. La nostra versione è la più leggera della gamma, con un peso a secco di soli 865 kg. La “bilancia” non mente: rispetto alle rivali più compatte come Toyota Yaris e Opel Corsa segna oltre 100 kg in meno. Le più voluminose Skoda Fabia, Ford Fiesta e Renault Clio pesano tra i 180 e i 220 kg in più. Dall’ultimo restyling, poi, è disponibile anche un comodo cambio automatico CVT a variazione continua, in grado anche di “simulare” 7 rapporti. Fiore all’occhiello di Swift è però la versione a trazione integrale AllGrip, una delle più gettonate nella gamma motori di Suzuki Swift Hybrid 2022.

Il sistema utilizzato dalla Casa giapponese sfrutta un differenziale centrale a controllo elettronico, che in caso di slittamento delle ruote anteriori manda fino al 50% della coppia motrice alle ruote posteriori. Rispetto alla versione “tradizionale”, poi, la AllGrip ha gli ultimi tre rapporti e quello finale diversi. Lo schema delle sospensioni, poi, è estremamente classico: McPherson all’anteriore e ponte torcente al posteriore. Grazie al peso contenuto, però, la taratura è morbida e permissiva sulle buche, senza però soffrire di rollio e beccheggio esagerati.

Prova su strada Suzuki Swift Hybrid 2022: piacere di guida “vintage” ma con tutta la tecnologia moderna

Salendo a bordo di Suzuki Swift, ci si sente inizialmente su un’auto di una generazione precedente rispetto alle ultime uscite sul mercato. Questa sensazione è giustificata dai 5 anni del progetto, ma in realtà è una precisa scelta progettuale. Durante la nostra prova su strada di Suzuki Swift Hybrid 2022 abbiamo scoperto un’impostazione analogica, con regolazioni manuali, cambio e freno a mano tradizionali, uniti però a tutta la tecnologia e agli ADAS al passo con le migliori rivali. Alla guida, quindi, regala delle sensazioni d’altri tempi per quanto riguarda il piacere di guida. A queste, però, si uniscono le comodità e la sicurezza delle auto di ultima generazione.

La posizione di guida è piuttosto bassa e distesa, e grazie all’altezza del tetto relativamente generosa (siamo a 1,49 metri) lo spazio è tanto anche per i più alti. I sedili, poi, sono rivestiti in un tessuto molto resistente, e offrono un ottimo supporto lombare regolabile che mantiene bene il corpo tra le curve. Fin dai primi metri, la frizione morbida, il cambio preciso e lo sterzo leggero rendono Swift estremamente facile e poco affaticante da guidare in città. Percorrendo il classico tragitto cittadino casa-lavoro, in città Suzuki Swift Hybrid 2022 sfoggia tutti i suoi punti di forza. Il peso di soli 865 kg a secco, l’ottimo diametro di sterzata di 10,1 metri e il motore 1.2 estremamente fluido e regolare rendono la vettura scattante e agile, perfetta per svicolare nel traffico.

La visibilità anteriore, poi, è ottima, mentre dietro il lunotto è piccolo ma permette una buona visibilità. Di serie comunque ci sono retrocamera e sensori di parcheggio posteriori, che uniti alle dimensioni contenute e alla sua agilità la piccola nipponica è davvero facile da parcheggiare e manovrare anche nei centri storici. Appena si esce dal centro, però, Swift dimostra di non essere “solo” una cittadina. Il peso piuma resta uno dei punti di forza di Swift, perché rende l’auto valida in tutti i contesti, comprese le strade extraurbane. Lo sterzo rimane sempre piuttosto leggero, ma è preciso e piuttosto comunicativo, e fa il paio con un telaio davvero ben studiato. Dotato di un’ottima rigidità torsionale e capace di rispondere bene anche nella guida sportiva, fuori città Suzuki Swift Hybrid 2022 è una piacevole sorpresa.

Non ha la potenza o la ripresa del 1.4 turbo della Swift Sport, ed essendo privo di turbo bisogna “tirare” il collo al piccolo 1.2 per muoversi con brio. Il cambio a 5 marce ha un’ottima rapportatura, non troppo corta né soprattutto troppo lunga, con innesti precisi e una corsa del cambio non troppo lunga. Il cambio ben tarato permette così di sfruttare al massimo la fluidità e la regolarità del quattro cilindri. Il piccolo motore elettrico aiuta poi nelle riprese più spinte, così come la fasatura variabile dal lato aspirazione. Il piccolo 1.2, nonostante i soli 83 CV, grazie al peso rende Swift realmente vivace tra 0 e 80 km/h. La spinta scende leggermente superati i 100 km/h, rendendo l’auto “solo” vispa, mentre spiccano i freni, a disco sulle quattro ruote, potenti e ben modulabili.

Tra le curve l’agilità e l’aderenza è davvero eccellente, e le sospensioni riescono a sopperire molto bene alle asperità. Nonostante il motore tranquillo, fuori città Suzuki Swift Hybrid 2022 riesce a essere precisa, stabile e sorprendentemente divertente. Gli appassionati sanno quanto sia appagante spingere al massimo motori con poca potenza, sfruttando l’intera potenza senza superare i limiti. Swift è proprio un’auto così: diverte senza raggiungere velocità da straccio di patente, e con consumi (vedremo tra poco) davvero ridicoli. Andando in maniera tranquilla, comunque, si apprezza un’insonorizzazione ottimale sulle statali e un comfort di buon livello. La ripresa in quinta è migliore di quanto ci si possa aspettare. Per fare un sorpasso svelto, è comunque necessario scalare marcia. , poi, i fari full LED, che illuminano molto bene la strada davanti a sé.

Un’auto così piccola, leggera e con meno di 100 CV, di solito, non è proprio a suo agio nei lunghi trasferimenti. Ho potuto percorrere centinaia di km tutti d’un fiato con Suzuki Swift Hybrid 2022 in autostrada, e ho potuto constatare la maturità e competenza della piccola di Hamamatsu anche in questo contesto. Il merito è di un motore silenzioso e che non vibra grazie ai suoi quattro cilindri, e che anche in quinta riesce a scattare discretamente bene senza dover scalare. Le sole cinque marce tengono il 1.2 a circa 3.300 giri a 130 km/h. Nonostante ciò, la rumorosità è piuttosto contenuta, e i consumi sono davvero ridotti. Con una sesta marcia, però, la guida in autostrada sarebbe stata ancor più valorizzata.

Lo sterzo è piuttosto diretto alle alte velocità, permettendo con pochissimi gradi di percorrere con una gran precisione i lunghi curvoni autostradali. L’insonorizzazione è decisamente buona, ma non da prima della classe: ci sono rivali, più ovattate, che fanno meglio. A stupire nella guida in autostrada di Suzuki Swift Hybrid 2022 è la dotazione di assistenti alla guida, che le permette di offrire una guida autonoma di Livello 2. Il Cruise Control Adattivo è preciso e ben tarato, e accoppiato al mantenitore attivo di corsia permette lunghi viaggi nel comfort e nella sicurezza. Concludendo sulla prova su strada di Suzuki Swift Hybrid 2022, l’unione tra un’indole analogica e motori e sistemi di sicurezza moderni funziona alla grande. Alla guida, Swift è divertente, agile e precisa, ma senza rinunciare alle dotazioni più moderne che la rendono sicura ed estremamente versatile.

Consumi Suzuki Swift Hybrid da record per un benzina

La prova su strada si conclude con i consumi di Suzuki Swift Hybrid 2022, che rappresentano un record tra le auto alimentate a benzina da noi provate. In ogni contesto, e con ogni stile di guida, Suzuki Swift consuma pochissimo. In città, ad esempio, nelle fasi di traffico più intenso il consumo medio da me rilevato è di 16 km/l. Ad aiutare tanto la riduzione dei consumi è proprio il piccolo motore elettrico.

Il motore ISG spegne sempre il motore appena l’auto scende sotto i 20 km/h, lo riaccende in un attimo e aiuta con la sua coppia di 50 Nm gli scatti da fermo, riducendo molto le richieste di carburante. Se il traffico è più scorrevole, i consumi in città scendono a 18 km/l, mentre nelle strade a scorrimento veloce si possono superare i 20 con un litro. Fuori città i consumi di Suzuki Swift Hybrid 2022 sono eccezionali: senza fare troppa attenzione ai consumi è possibile superare i 25 km/l, mentre utilizzando un piede leggero si possono addirittura superare i 30 km/l.

Se si guida con piglio sportivo, invece, si sta sui 15 con un litro, mentre se si spreme ogni CV dal piccolo 1.2 si arriva a 13 km/l. In autostrada, invece, tenendo una velocità di 120 km/l si fanno i 22 km/l, mentre si “sale” a 20 km/l mantenendo i 130. Abbassando la velocità a 110 km/h, invece, si sale a 24 km/l. In un viaggio di 800 km in autostrada, ho ottenuto un consumo medio di 22,3 km/l con una velocità media di 120 km/h. Questi consumi davvero ridotti permettono così di massimizzare l’autonomia della giapponese nonostante un serbatoio di soli 37 litri.

Prezzo Suzuki Swift Hybrid, il listino dell’unico allestimento “Top” di gamma

Concludiamo la nostra prova su strada con il prezzo di Suzuki Swift Hybrid 2022, ora più semplice che mai. Sono infatti stati abbandonati gli allestimenti d’accesso Easy e Cool, offrendo solamente le due versioni più accessoriate della gamma, la Top e la Sport. La versione che abbiamo provato è la 1.2 Hybrid Top con trazione anteriore e cambio manuale, offerta ad un listino di 20.000 euro. La versione con cambio automatico CVT è offerta a 1.500 euro in più, mentre la 4WD costa 22.000 euro. La Sport da 129 CV, invece, è offerta a 25.400 euro.

Questo prezzo di Suzuki Swift Hybrid 2022, che può sembrare inizialmente un po’ salato, offre però una dotazione di serie completissima, senza neanche un optional. Di serie, infatti, la Top offre cerchi in lega da 16″, sei airbag, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, specchietti ripiegabili e regolabili elettricamente, ingresso e accensione Keyless, fari full LED, sensori di parcheggio posteriori con retrocamera, sistema di infotainment da 7 pollici con navigatore, Apple CarPlay e Android Auto.

La colorazione del nostro esemplare, il Rosso Marrakesh pastello, è inoltre il colore di serie, l’unico senza sovrapprezzo. Per una vernice metallizzata sono da mettere in conto 550 euro, che diventano 950 con la verniciatura bicolore. Non mancano poi tutti gli ADAS che offrono la guida autonoma di Livello 2, che spiccano per la scelta di Suzuki Italia di denominarli in maniera estremamente immediata e amichevole. La dotazione di sistemi di sicurezza comprende, oltre al Cruise Control Adattivo, infatti:

  • attentofrena, la frenata automatica d’emergenza
  • guidadritto, mantenimento attivo di corsia
  • restasveglio, sistema anti-colpo di sonno
  • occhioallimite, riconoscimento dei segnali stradali
  • occhiodilince, Active Forward Detection System
  • vaipure, controllo angolo cieco in retromarca
  • nontiabbaglio, abbaglianti automatici

A parità di allestimento, il prezzo di Suzuki Swift Hybrid 2022 è in linea, se non inferiore alle dirette rivali. Per portarsi a casa una Toyota Yaris, simile per dimensioni, con motore 1.0 e una dotazione paragonabile (priva però di Cruise Control Adattivo e mantenitore attivo di corsia) si parla infatti di 22.100 euro. Una Skoda Fabia 1.0 MPI in versione Style con gli stessi accessori (ma priva di Cruise adattivo), invece, si arriva a 23.150 euro. Al momento in cui scriviamo, poi, Suzuki propone un’offerta che abbassa il prezzo di acquisto di una Swift Hybrid come la nostra a 17.800 euro, rendendo ancora più appetibile la piccola nipponica.

Se siete arrivati fin qui, avrete capito che Suzuki Swift Hybrid 2022 mi ha convinto parecchio. Nonostante non sia la più moderna e raffinata della sua categoria, la piccola giapponese convince. Lo fa con un pacchetto che non punta a far strabuzzare gli occhi o a vantarsi con gli amici al bar per avere lo schermo più grosso o il motore più potente. Swift è una piccola che conquista giorno dopo giorno. La sua leggerezza, la facilità di guida, la completezza dell’unico allestimento e un piacere di guida piacevolmente retrò rendono Swift furba, completa e concreta.

Ha dei piccoli limiti a livello tecnologico, il bagagliaio è piuttosto piccolo e le plastiche non convincono i più esigenti. Se però amate guidare e volete un’auto adatta alla vita di tutti i giorni che consumi davvero poco, Suzuki Swift Hybrid è ancora una delle compatte più interessanti. Concludiamo, infine, con le concorrenti di Suzuki Swift Hybrid. Per dimensioni, le uniche Segmento B sotto i 4 metri sono Lancia Ypsilon, Toyota Yaris e la sua “gemella” Mazda 2 Hybrid. Le più vendute utilitarie, invece, sono Renault Clio, Peugeot 208, Dacia Sandero, Volkswagen Polo, SEAT Ibiza e Skoda Fabia. Non dimentichiamo tra le concorrenti di Suzuki Swift Hybrid 2022, infine, l’altra giapponese ancora analogica, Mazda 2, e la divertentissima Ford Fiesta, prossima purtroppo al pensionamento.

Giulio Verdiraimo

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Giulio Verdiraimo

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