Vero è che il DPCM 4 novembre ha limitato fortemente gli spostamenti su tutto il territorio nazionale ma ciò che si profila all’orizzonte non è certo una notizia che farà felici chi, munito di autocertificazione, si sposta per motivi di lavoro o di comprovata esigenza.
Le firme sindacali Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio hanno infatti già comunicato la decisione, in una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di sospendere la vendita di carburante in Autostrada già a partire dal 30 novembre.
In realtà, già dal 27 novembre, che cadrà di venerdì, verranno sospese le aperture notturne dei distributori di carburanti sulla rete autostradale, mentre dal 30, un lunedì, anche nelle ore diurne.
La causa è, neanche a dirlo, il crollo delle vendite di carburante oggi tornato d’attualità con la seconda ondata e la poca tutela riservata dalle istituzioni alle associazioni di categoria, pur mantenendo uguali i costi fissi. La richiesta è estendere ai gestori delle pompe il Decreto ristori: come le persone non possono rifocillarsi ai ristoranti, che stanno ricevendo i primi aiuti, la stessa cosa dovrebbe accadere con chi fornisce il carburante ai nostri veicoli, visto che siamo impossibilitati a spostarci.
Stop alla vendita di carburante: i numeri del 2020 non perdonano
I forti limiti agli spostamenti dovuti alla pandemia, parlando di vendita di carburanti ai privati, ha provocato una perdita di fatturato quantificabile intorno al 40% sulla rete ordinaria e ben 70% su quella autostradale. Il ministro dello sviluppo economico Patuanelli, per ora, fa scena muta. Quanto potrà durare ancora questa situazione? Intanto, se dovete affrontare un viaggio sulle lunghe distanze, ricordatevi di rifornire la vostra auto prima di entrare in autostrada…anche il fai-da-te, non essendoci poi addetti alla cassa, è sospeso!
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