Dopo quattro anni di discussioni, tavole rotonde, progetti legge, è tuttora bassissima la sicurezza stradale che riguarda monopattini elettrici e bici a pedalata assistita, definite e-bike. Il boom di questa micromobilità urbana è avvenuto nel 2020-21, in coincidenza con la pandemia e i lockdown. Pareva dovessero risolvere i problemi delle giungle cittadine, dove si verifica sempre la maggior parte dei sinistri, e invece la situazione risulta drammatica.
Secondo i dati Istat 2022 (i più recenti su base annua), con riferimento ai soli monopattini elettrici (conteggiati dal 2020), gli incidenti stradali che li vedono coinvolti passano da 2.101 del 2021 a 2.929 nel 2022, i feriti da 1.980 a 2.787, mentre i morti (entro 30 giorni) sono 16 (nel 2021 erano 9 più un pedone). Siamo a livello di emergenza nazionale. I sinistri con lesioni a persone che hanno coinvolto almeno un monopattino elettrico sono stati 2.929 nel 2022, da 2.101 nel 2021 e 564 nel 2020. Le vittime 16: nel 2021 erano 9, più un pedone investito e deceduto. I feriti tra conducenti e passeggeri su monopattino sono 2.787 (2.699 conducenti e 88 passeggeri): da notare che esiste il divieto assoluto e totale di portare una persona dietro sulla tavoletta a rotelle. Siamo nel campo dell’assurdo, nell’illegalità sotto gli occhi di tutti.
I numeri ufficiali del 2023 non ci sono ancora. Tuttavia, le cronache raccontano di sinistri gravissimi in aumento, anche perché in molti truccano i monopattini, rendendoli scooter velocissimi.
Malissimo anche le bici elettriche. Coinvolte in 1.113 sinistri (691 nel 2021 e 240 nel 2020), con 20 vittime tra conducenti e passeggeri dei mezzi e 1 pedone deceduto (13 le vittime nel 2021 e 6 nel 2020), 1.077 feriti e 34 pedoni infortunati. Le biciclette non elettriche sono state coinvolte in 15.981 incidenti (15.771 nel 2021 e 13.240 nel 2020) con 185 morti e 2 pedoni deceduti (211 nel 2021 e 169 nel 2020), 15.600 feriti e 378 pedoni feriti.
Nel 2022 in totale, quindi, sono stati 17.065 gli incidenti con biciclette (elettriche e non) e 2.929 quelli con monopattini, che hanno causato complessivamente 221 vittime e 3 pedoni deceduti e 19.462 feriti, con 541 pedoni investiti e feriti.
Massima attenzione sugli utenti stranieri, assolutamente da aiutare in fatto di sicurezza: per i monopattini elettrici coinvolti in incidenti stradali, su 2.681 conducenti sono 1.345 quelli di nazionalità straniera (50,2% del totale), percentuale in forte aumento rispetto al 34,2% del 2020 e al 40,9% del 2021 e più elevata anche della quota relativa alle biciclette (28,6%). Da quali Paesi arrivano? Pakistan, Marocco, Albania, Bangladesh e Romania. Anche perché si tratta di lavoratori per i servizi di delivery, prevalentemente nel settore della ristorazione e legati alla figura del “rider”.
Come attenuare il fenomeno? In un’ipotesi di riforma del Codice della strada, c’era l’obbligo di targa per monopattini e bici. Da assimilare alle auto. Così, la telecamera inquadra la targa, risale al proprietario, fa scattare la multa: abbiamo un effetto deterrente. Ora invece chi ha monopattino o bici la passa sempre liscia. Ma questa norma è scomparsa, per ragioni ignote. Senza prevenzione e sensibilizzazione, le cose rischiano di peggiorare in modo pesante nelle nostre città. A rendere tutto più difficile, le pessime condizioni delle strade urbane: una voragine può danneggiare un’auto, ed essere all’origine di un incidente con lesioni gravi di monopattinisti e ciclisti.
Autore: Mr. Limone
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