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Ripartono gli incentivi auto 2023, in attesa di novità sui 2024

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Seppur siamo a gennaio 2024, ripartono gli incentivi auto…2023. È stato dato il via libera ai vecchi bonus in attesa del decreto che riformerà gli incentivi auto 2024. Scopriamo meglio i dettagli sulla ripartenza degli incentivi auto 2023 e quali vetture rientrano nei bonus.

Incentivi auto 2023: sbloccati i vecchi bonus in attesa dei nuovi

In attesa dei bonus auto per il 2024, il governo Meloni ha optato per la riapertura delle prenotazioni degli incentivi auto 2023. Dalle ore 10:00 di martedì 23 gennaio 2024, dunque, le concessionarie potranno accedere alla piattaforma informatica e inserire i dati relativi ai nuovi contratti di acquisto delle vetture che possono beneficiare degli incentivi originariamente riservati per il 2023. Ad accedervi sono le vetture con emissioni di anidride carbonica fino a 135 g/km, quindi anche con motore termico. Una ghiotta occasione per gli automobilisti, i quali potranno scegliere se prendere subito una nuova auto con i vecchi incentivi o se attendere e sfruttare i bonus riservati per il 2024 e per i quali si è in attesa del decreto che ne sancirà l’avvio.

Allo stato attuale per le auto termiche con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 g/km sono riservati solo 120 milioni di euro e dunque appena 60.000 contratti, per ciascuno dei quali verranno erogati 2.000 euro di contributo statale con rottamazione di una vettura fino a Euro 4. Scopriamo meglio nel dettaglio come vengono elargiti gli incentivi auto 2023 che sono stati sbloccati.

A disposizione, per le auto, ci sono 570 milioni di euro così suddivisi tra le tre fasce di emissioni della vettura acquistata:

  • 0-20 g/km CO2, 205 milioni di euro (194,75 ai privati e 10,25 alle società di car sharing e noleggio a lungo termine);
  • 21-60 g/km CO2, 245 milioni di euro (232,75 ai privati e 12,25 alle società di car sharing e Nlt);
  • 61-135 g/km CO2, 120 milioni di euro, tutti ai privati.

A seconda delle situazioni, sono previsti incentivi auto da 2.000 euro a 5.000 euro in base al seguente schema:

  • 0-20 g/km, 3.000 euro senza rottamazione o 5.000 euro con rottamazione;
  • 21-60 g/km, 2.000 euro senza rottamazione o 4.000 euro con rottamazione;
  • 61-135 g/km, 0 euro senza rottamazione o 2.000 euro con rottamazione.

Il governo Meloni ha anche introdotto un limite massimo di prezzo di listino Iva esclusa, accessori compresi, per ciascuna fascia. Il limite di prezzo non comprende l’Ipt (Imposta provinciale di trascrizione) e il contributo Pfu (Pneumatici fuori uso). In particolare:

  • 0-20 g/km: 35.000 euro (42.700 euro Iva compresa);
  • 21-60 g/km: 45.000 euro (54.900 euro Iva compresa);
  • 61-135 g/km: 35.000 euro (42.700 euro Iva compresa).

Per quanto riguarda gli altri veicoli, la norma prevede i seguenti fondi:

  • 40 milioni di euro per moto e ciclomotori elettrici e termici;
  • 20 milioni di euro per i veicoli commerciali N1 e N2 elettrici.

Inoltre ci sono anche altri 40 milioni di euro riservati per le infrastrutture di ricarica elettrica private e condominiali sotto forma di rimborso dell’80% delle spese sostenute nel limite di 1.500 euro per i privati e di 8.000 euro per i condomini.

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