Gli italiani si sono svegliati il primo gennaio con una brutta sorpresa: chi è partito per le vacanze o chi si è semplicemente messo in viaggio passando dall’autostrada si sarà subito reso conto dell’innalzamento dei costi del pedaggio, calcolato in media del 2,74% più alto rispetto al 2016. La situazione, specie per molti tratti non gestiti direttamente da Autostrade per l’Italia, sta diventando incontrollabile, ecco perché vogliamo aiutarvi a fare chiarezza sui rincari delle autostrade entrati in vigore con l’inizio del 2018.
Riportiamo il comunicato apparso sul sito di Autostrade per l’Italia in data 29 dicembre: “Dal 1° gennaio 2018, in base a quanto stabilito dal decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e delle Finanze, l’adeguamento tariffario di competenza per le Autostrade per l’Italia è pari all’1,51%. Tale incremento, in conformità alla Convenzione Unica, include il recupero del 70% dell’inflazione reale e la remunerazione dei nuovi investimenti effettuati.”
Parlando in parole povere, la media dell’1,51% va applicata a quasi tutti i tratti gestiti direttamente da Autostrade per l’Italia, mentre per quelli non gestiti direttamente dall’azienda si registrano cifre ben diverse, con il picco del +52,69% della tratta Aosta Ovest – Morgex, gestita dalla concessionaria Rav, che ha già scatenato un mare di polemiche.
Gli automobilisti che si trovano ad affrontare spesso la tratta autostradale Milano Ghisolfa – Rondissone, ovviamente in entrambi i sensi di marcia, pagheranno 16,80 euro al posto dei vecchi 15,60. 10 centesimi di euro per gli automobilisti romani che percorrono sia la tratta San Cesareo – Roma Sud (da 1,10 a 1,20 euro) sia la Roma Nord – Orte (da 4,40 a 4,50 euro).
I rincari, come abbiamo visto, si fanno pesanti soprattutto sui tratti gestiti da terzi, come la Strada dei Parci (+12,89%) e Autostrade Meridionali (+5,98%) a seguito del riconoscimento di pronunce giudiziarie su ricorsi attivati dalle società. L’innalzamento più alto della media sul tratto Torino – Milano è stato invece dovuto a causa degli interventi di manutenzione e adeguamento effettuati sulla rete.
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