Centosedici anni fa, nel 1903, proprio in un fine agosto come quello che stiamo vivendo, nasceva ufficialmente la Harley-Davidson. William S. Harley era nato a Milwaukee nel 1880 da una famiglia di immigrati inglesi. E da Milwaukee proveniva anche Arthur Davidson, classe 1881, il più giovane di cinque fratelli, tre maschi e due femmine, parte di una famiglia di emigrati dalla Scozia. Uniti nell’intento di sviluppare dei motori a scoppio da utilizzare sulle biciclette oppure nelle barche da pesca essendo entrambi pescatori praticanti, i due amici iniziarono a impratichirsi con la meccanica e ad osservare i primi motori che stavano affermandosi sulle strade dell’epoca.
Nel 1902 ai due amici che continuavano i loro esperimenti motoristici si aggiunse Walter Davidson, fratello di Arthur, che contribuì a portare a termine il primo prototipo del motore e a predisporlo per i primi test nella primavera del 1903. Montato nel telaio di una bicicletta per le prime prove di potenza e affidabilità, il monocilindrico mostrò presto una certa lacuna di coppia, specie per poter affrontare con maggiore slancio le salite. Per questo Harley si buttò subito nella progettazione di un nuovo motore di maggior cilindrata e potenza che però mise in crisi la ciclistica, che si rivelò non adatta a sopportare gli stress indotti dalle vibrazioni del motore e dalla velocità del mezzo sulle disastrate strade dell’epoca, mostrando una cronica fragilità strutturale. Sistemato il motore i due si dedicarono a sviluppare un telaio più robusto e adatto allo scopo. Il risultato fu che al termine di una lunga serie di ulteriori prove alternate a successive evoluzioni sia del motore sia del telaio e delle ruote, nell’estate del 1903 Harley e Davidson si trovarono in mano una ‘macchina’ che poteva considerarsi pressoché pronta per essere prodotta in piccola serie e venduta a potenziali clienti.
Sulla scelta del nome da porre sul serbatoio della nuova motociclette, pare che la sequenza Harley e Davidson fu concordata senza discussioni. William Harley era in fondo il creatore del motore e quello che aveva seguito più da vicino lo sviluppo della moto, guadagnandosi così ‘sul campo’ questo privilegio. E poi, forse perché è da oltre un secolo che pronunciamo Harley-Davidson, non siamo i soli a credere che se la moto si fosse chiamata Davidson-Harley avrebbe avuto meno fortuna… Per costruire le moto serviva uno spazio adeguato, e qui intervenne il fratello più anziano dei Davidson, William C., che eresse un piccolo edificio, a dire il vero si trattava di poco più di una baracca di legno, nel quale mise un tornio e un trapano acquistati di seconda mano. Di certo non sapeva che scrivendo sulla porta di ingresso ‘Harley-Davidson Motor Co.’ in quell’agosto di oltre un secolo fa aveva dato inizio alla leggenda di quella che oggi è senza dubbio la Casa motociclistica più conosciuta al mondo, l’unica che dalla sua fondazione non ha mai smesso di produrre motociclette. Auguri Harley-Davidson!
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