In un futuro che nella parole di molti non si prospetta più così roseo per il motore diesel ripercorriamo quella che è stata la storia di questo motore, scoprendo perché ha avuto così tanto successo.
Mercedes-Benz ha avuto una parte fondamentale nello sviluppo del motore a gasolio, non fosse altro perché è stata la prima a montarlo su un’auto di serie già nel lontano 1936, ponendo così una pietra miliare nella storia di dell’automobile. Nei successivi trent’anni l’obiettivo rimase quello di realizzare motori dal design modulare cercando di ridurre i costi, infatti già negli anni ’60 iniziò la produzione di motori diesel a quattro, cinque e sei cilindri sfruttando una gran parte di pezzi in comune.
L’evoluzione della potenza
Guardando solo alla potenza e all’evoluzione di essa in questi ultimi 80 anni siamo passati dai 18 CV/l della prima vettura a montare un motore diesel (Mercedes-Benz 260 D con 45 CV) ai 28 CV/l del 1975 che in soli vent’anni sono diventati 58 CV/l (Classe E 220 CDI da 125 CV) fino ad arrivare agli attuali 100 CV/l delle moderne unità propulsive. La potenza specifica è quindi cresciuta di oltre il 500% in 80 anni. Ma non è tutto: i nuovi motori già in produzione sono capaci di erogare fino a 122 CV/l di potenza.
La coppia che scoppia
Altrettanto straordinario è stato l’aumento della coppia, fattore che da sempre rende unico il motore diesel determinandone la propulsione e il piacere di guida ai bassi regimi. Dai 98 Nm del 170 D del 1949 la coppia è balzata ai 113 Nm con il 200 D (1975) ed a 300 Nm con l’E 220 CDI (1995), per raggiungere i 400 Nm della successiva Classe E. In altre parole, circa 55 Nm per litro di cilindrata del 1949 sono diventati 205 Nm/l ai giorni nostri. Quasi quattro volte tanto.
Dal turbocompressore all’iniezione diretta il passo è breve
Tante sono poi state le tecnologie introdotte dalla Casa della stella a tre punte sui suoi motori a gasolio: nel 1974 ad esempio venne introdotto il primo motore diesel a cinque cilindri al mondo (240 D 3.0) mentre il turbocompressore che diede una spinta notevole nelle vendite venne introdotto nel 1978, grazie al quale la Stella a tre punte fece un passo importante verso quello che è il motore diesel che conosciamo oggi, seppur rivisto e adattato alle tecnologie moderne. Il FAP, croce e delizia degli amanti del diesel, fu introdotto già nel 1985 negli USA con il modello 300 SDL mentre l’iniezione diretta risale a 21 anni fa, quando debuttò la prima vettura diesel Mercedes-Benz con iniezione diretta chiamata E 290 Turbo Diesel.
I primi diesel del futuro
Tornando al FAP nel 2003 Mercedes-Benz è la prima Casa automobilistica al mondo ad offrire il filtro antiparticolato con standard di emissioni conformi alla norma Euro 4 (W 203 e W 211). Nello stesso anno la presentazione del primo carburante diesel sintetico da biomassa, il SunDiesel, indica quale sarà il futuro del protagonista di questo articolo. Nel 2006 il Diesel pulito con tecnologia BlueTEC viene reso disponibile anche per le autovetture. Il primo modello di serie è l’E 320 BlueTEC, lanciato sul mercato statunitense nell’ottobre del 2006. Nel 2007 segue l’E 300 BlueTEC, la prima vettura con motore diesel europea in grado di vantare emissioni allo scarico assimilabili a quelli dei migliori modelli a benzina.
Nel 2009 i modelli Mercedes-Benz con tecnologia BlueTEC ed SCR risultano già conformi ai limiti fissati dalla norma Euro 6 in vigore per tutte le autovetture da settembre 2015. La pluripremiata tecnologia NANOSLIDE® per la camicia del cilindro fa il suo debutto sul motore Diesel V6 fa invece il suo debutto nel 2011. Vantaggi? Peso del motore ridotto di 4,3 kg e consumi inferiori del 3%.
Nel 2012 il motore ibrido fa la sua comparsa associando il classico diesel ad un innovativo motore elettrico sulla E 300 BlueTEC HYBRID che viene presto incoronata il modello di lusso più parco nei consumi al mondo. Senza imporre restrizioni in materia di spazio, il suo concept di ibrido diesel modulare con batteria agli ioni di litio regala un’esperienza di guida di alto livello grazie a funzione start/stop, recupero dell’energia in frenata, effetto booster, modalità di marcia completamente elettrica e di avanzamento per inerzia (veleggiamento).
Nel 2014 nuovi pistoni in acciaio high-tech vengono montati per la prima volta su un’autovettura diesel di serie, dotata del V6 di Mercedes-Benz E 350 con tecnologia BlueTEC. Con una potenza di 190 kW (258 CV) la berlina consuma appena 5,1 litri di gasolio ogni 100 chilometri.
Il futuro è già qui
Il futuro del diesel in casa Mercedes inizia con la nuova Classe E da poco presentata sulla quale è montato il nuovo propulsore diesel quattro cilindri sigla di progetto OM 654 che segna il debutto di un’innovativa famiglia di motori della Casa tedesca. Efficienza ed emissioni esemplari rendono questo propulsore diesel premium pronto per le sfide del futuro e sottolineano il ruolo chiave del motore diesel nel conseguimento degli obiettivi climatici globali. Il primo motore diesel quattro cilindri interamente in alluminio di Mercedes-Benz debutta infatti in anteprima mondiale sulla nuova Classe E 220 d nella primavera 2016.
“La nuova famiglia di motori racchiude in sé più di 80 anni di know-how in materia di Diesel della Stella. I nuovi Diesel premium sono più efficienti e potenti, più leggeri e compatti, e sono stati progettati per soddisfare tutti gli standard futuri sulle emissioni globali”, ha dichiarato Thomas Weber, Membro del Board of Management di Daimler AG, Responsabile Group Research e Mercedes-Benz Cars Development. “Secondo noi il motore Diesel è un must su truck e vetture se intendiamo ridurre ulteriormente la CO2 generata dal traffico stradale”.
Nella sua road map verso la mobilità sostenibile Mercedes-Benz attribuisce importanza fondamentale all’ottimizzazione dei moderni motori a combustione interna ed ai veicoli ibridi ed elettrici. In particolare il motore diesel, economico, pulito e molto popolare soprattutto in Europa, contribuisce in modo determinante all’ulteriore riduzione dei consumi di flotta.
La Casa della stella in 21 anni dal 1995 a oggi è passata dai consumi dichiarati di 9.2 l/100 km ai 5 l/100 km (emissioni di CO2 da 230 g a 125 g al km), valori quasi dimezzati che confermano la bontà dell’evoluzione del motore a gasolio che si prospetta essere ancora il protagonista del futuro dell’auto nonostante da più parti sembrano soffiare venti di crisi su questo arzillo ottantenne che ha ancora parecchie carte da giocarsi.
Emissioni allo scarico: pronti per il futuro
Il nuovo motore diesel è progettato per essere conforme alla futura normativa sulle emissioni (RDE – Real Driving Emissions). Contrariamente all’attuale ciclo di misurazione NEDC, il ciclo WLTP (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure) ha lo scopo di garantire che in futuro ci sia maggiore coerenza tra i valori di consumo standard e quelli reali, soprattutto dopo gli scandali che hanno coinvolto Volkswagen e che sembrano essere la pietra tombale del motore diesel. In Europa è inoltre prevista l’introduzione di una procedura per la misurazione delle Real Driving Emissions (RDE).
Il nuovo motore è dotato di un sistema di ricircolo dei gas di scarico (EGR) a più vie, che riunisce EGR ad alta pressione raffreddato ed EGR a bassa pressione. Questo sistema permette di ridurre ulteriormente in modo significativo le emissioni non trattate del motore lungo tutta la mappatura del motore con il centro di combustione ottimizzato per la riduzione dei consumi di carburante.
In Europa è inoltre prevista l’introduzione di una procedura per la misurazione delle Real Driving Emissions (RDE). Anche questa iniziativa è supportata attivamente da Mercedes-Benz. Questa procedura utilizza un sistema di misurazione delle emissioni portatile (PEMS) per misurare le emissioni inquinanti durante il funzionamento della vettura nell’uso quotidiano.
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