La prova del nuovo scooter per la città marchiato Suzuki inizia tra i ciottoli del centro di Bologna, che mettono immediatamente alla prova la ciclistica del nuovo Burgman 400, così come il traction control (disinseribile), una delle caratteristiche più interessanti introdotte nel nuovo nato in casa Suzuki.
Tempo di qualche scatto tra le vie centrali del capoluogo emiliano e cambiamo decisamente lo scenario della prova, con una strada che si inerpica per i colli bolognesi, la cui terra brulla appena solcata dagli aratri fa da sfondo a una successione di curve eccezionali. Non è sicuramente l’habitat naturale del nostro Burgman, e quando spingiamo un po’ di più seguendo la nostra staffetta avvertiamo un impianto frenante a volte spugnoso che, unito alla consistente lunghezza del mezzo, non comunica un feeling ottimale durante il misto veloce del passo della Futa.
La risposta del gas è sempre proporzionata, tanto dolce e modulabile nel traffico cittadino, quanto reattiva e presente in uscita dai tornanti, per un’erogazione da vero pentatleta.
E’ proprio il pentathlon la disciplina da cui Enrico Bessolo, responsabile di Suzuki Italia, è partito per descriverci questo nuovo Burgman 400, come a sottolineare la capacità dello scooter di affrontare più scenari con disinvoltura e personalità, per un’esperienza di guida che si rivela sempre piacevole e confortevole.
Come è fatto il nuovo Suzuki Burgman 400
Il motore si aggiorna per rispondere alle direttive Euro 5, con l’introduzione dell’accensione a doppia candela e di un’iniezione migliorata nella nebulizzazione del carburante per limitare i consumi e migliorare l’erogazione, permettendo un consumo a ciclo medio di 27,5 km/l (velocità costante di 60 km/h).
Parlando di stile, i designer della casa nipponica hanno voluto giocare sul concetto di coupé, mutuando dal mondo dell’auto un mezzo che sia filante e aerodinamico, senza rinunciare alla comodità e alla piacevolezza dell’esperienza di guida. A supportare quindi la scocca con finitura mat in tre colorazioni (nero, silver e grigio) una ciclistica sincera e ben equilibrata, per un utilizzo urbano quotidiano di livello.
L’attenzione dei designer non si limita alla componente estetica, ma implementa anche la funzionalità dello scooter, con pedane rastremate che facilitano l’appoggio a terra dei piedi e, una volta in moto, una posizione ergonomicamente ottimizzata.
L’impianto frenante vede un doppio disco anteriore da 250 mm montato sulla ruota da 15 pollici, e un disco singolo da 210 mm al posteriore.
La sospensione posteriore link è regolabile in 7 posizioni nel precarico, con un’escursione totale di 100 mm (per il test la sospensione era totalmente scarica).
Il vano sotto-sella ospita 42 litri distribuiti in un layout molto funzionale e ben organizzato in grado di ospitare in maniera comoda due caschi. A completare l’offerta di storage due scomparti ai lati della console centrale da 2,8 e 3,5 litri e un bauletto, optional ufficiale Suzuki da 55 l.
Alla guida del nuovo Suzuki Burgman 400
Città, strade extraurbane, passi appenninici: il nostro Burgman supera con impegno e tenacia ogni sfida permettendoci un’esperienza ricca di divertimento, con il cavalletto che molto spesso striscia sull’asfalto, ricordandoci di essere al limite delle potenzialità, seppure trasversali, del mezzo.
Uno scooter che quindi si rivela versatile e adatto a scampagnate domenicali, sebbene con una vocazione prevalentemente cittadina, in cui il nostro pentatleta giapponese può decisamente puntare alla medaglia d’oro.
Suzuki Burgman 400: come averlo e quanto costa
Il nuovo Burgman 400 è interamente realizzato, ci ricorda con orgoglio Bessolo, in Giappone, per una qualità generale sicuramente di buon livello, specie se contestualizzata nella fascia di prezzo in cui si colloca lo scooter di Hamamatsu.
La formula con cui Suzuki promuove il nuovo arrivato consiste in una rateizzazione a 99 euro al mese per 36 o 48 mesi, a fronte di una spesa iniziale di circa la metà del prezzo complessivo, che si aggira intorno ai 6.990 euro.
commenti
Loading…