L’Alfa Romeo Tonale è uno dei SUV più apprezzati in Italia, e a testimoniarlo ci pensano i tanti esemplari in circolazione sulle nostre strade, che lo rendono una vista ormai molto comune. Dopo un 2023 che ha dimostrato le potenzialità della Tonale, nel 2024 Alfa Romeo ha lanciato la sorellina Junior, che molto probabilmente le subentrerà come Alfa più venduta. L’Alfa Romeo Tonale, però, è pronta a ricoprire il ruolo di “sorella maggiore”, in attesa di una nuova rivoluzione in casa Alfa portata avanti dalle nuove Giulia e Stelvio, completamente elettriche, previste tra il 2025 e il 2026.
Dopo aver visto passare in redazione la versione Mild Hybrid e la Plug-In nel 2023 e l’interessante Tonale Diesel poche settimane fa, ho avuto la possibilità di provare la nuova Alfa Romeo Tonale Tributo Italiano, allestimento che celebra ed esalta l’italianità con una carrozzeria che abbandona gli inserti in nero lucido nella parte bassa della carrozzeria. Disponibile nelle tre tinte della bandiera italiana, la rossa Tonale della mia prova è dotata del sistema Plug-In Hybrid Q4 da 280 CV, la variante più potente e veloce della gamma.
Dopo aver sentito tanto parlare della Tonale, è arrivato il momento anche per me di metterla alla prova in prima persona, e vedere come si comporta il SUV del Biscione nella prova su strada dell’Alfa Romeo Tonale 2024 Plug-In Tributo Italiano Q4.
La gamma dell’Alfa Romeo Tonale 2024 è formata da tre allestimenti e quattro motorizzazioni, per un approccio razionale, più simile ai marchi giapponesi che alle Case premium tedesche, che offrono decine di combinazioni tra allestimenti, motori e accessori extra. Partendo dalla meccanica, come sappiamo l’Alfa Tonale è realizzata sul pianale FGA Small Wide 4×4 LWB, lo stesso della Jeep Compass ma modificato a livello di sospensioni, sterzo, freni e nei powertrain. Nella gamma motori dell’Alfa Romeo Tonale 2024, infatti, troviamo quattro possibilità: due benzina Mild Hybrid, un Diesel e la versione della nostra prova, la Plug-In Hybrid Q4.
Il motore d’accesso a livello economico è il noto 1.6 MultiJet turbodiesel da 130 CV, disponibile unicamente con cambio automatico doppia frizione a 6 marce e che abbiamo provato qualche mese fa nella prova su strada del nostro Tommaso. Per chi vuole, invece, una motorizzazione a benzina, il motore da scegliere è il 1.5 Hybrid, un quattro cilindri T4 della famiglia FireFly affiancato da un motore elettrico posizionato all’interno del cambio automatico doppia frizione a sette marce. Oltre alla variante d’accesso da 130 CV, per la Tonale è disponibile anche una versione più potente da 160 CV, esclusiva per il marchio Alfa Romeo.
La versione più potente resta in ogni caso la 1.3 Plug-In Hybrid Q4, prima Alfa Romeo ricaricabile di sempre. Sotto la scocca coesistono il motore 1.3 quattro cilindri turbo della famiglia FireFly, capace di 180 CV e 270 Nm di coppia, che spinge le ruote anteriori attraverso un cambio automatico a 6 marce con convertitore di coppia, e un motore elettrico posteriore da 122 CV e 250 Nm di coppia. La potenza totale arriva a 280 CV, mentre la batteria da 15,5 kWh posizionata sotto il piano di carico del bagagliaio offre un’autonomia che, nel ciclo WLTP, arriva a 65 km. La differenza di motorizzazioni e di allestimenti è molto ampia, con un delta-prezzo che arriva a oltre 20.000 euro, 21.350 euro per la precisione. Questi sono i prezzi dell’Alfa Romeo Tonale 2024:
Oggi la nostra attenzione va verso l’allestimento speciale Tributo Italiano, che avevamo conosciuto in una prima prova su strada all’inizio dell’anno. Lanciato alla fine del 2023 e dedicato agli allora tre modelli della Casa del Biscione, ovvero Giulia, Stelvio e ovviamente Tonale, si posiziona al top della gamma delle rispettive automobili. Per quanto riguarda la Tonale, la Tributo Italiano è affiancata al 1.5 Hybrid da 160 CV e al 1.3 Plug-In Hybrid, e può contare su un corredo di optional di serie molto ampio.
Di serie, ad esempio, troviamo il sistema Hi-Fi Harman-Kardon con 14 altoparlanti, cerchi in lega da 20 pollici, sedili sportivi in pelle con cuciture rosse e, per quelli anteriori, regolazione elettrica e logo Tributo Italiano sui poggiatesta, ambient lighting con grafica carbon look, sedili elettrici anteriori, portellone elettrico e, ovviamente, la carrozzeria con passaruota in tinta carrozzeria e tetto nero. Dalla Veloce, già molto ricca, eredita anche i fari Matrix LED, le sospensioni adattive a controllo elettronico, i sedili riscaldati e ventilati, volante riscaldato e le belle palette del cambio al volante, oltre al quadro strumenti digitale “Cannocchiale”da 12,3 pollici e l’infotainment UConnect 5 da 10,25 pollici con Apple CarPlay e Android Auto.
Il nostro esemplare aggiungeva anche il pack Techno, dotata di telecamere a 360 gradi, sensori di parcheggio anteriori, laterali e posteriori, sensore per l’angolo cieco e mantenitore attivo di corsia, dal valore di 1.800 euro. Il prezzo finale, quindi, arriva a 62.500 euro, contando che il Rosso Alfa del nostro esemplare è di serie per l’allestimento Tributo Italiano. Confrontata alle rivali dirette, la Tonale Q4 Tributo Italiano ha un prezzo inferiore a parità di allestimento e powertrain Plug-In. L’Audi Q3 45 TFSI e Plug-In da 245 CV in allestimento top di gamma Identity Black può superare i 68.000 euro, una BMW X1 30e xDrive arriva a 70.000 euro, mentre la Mercedes-Benz GLA 250 e in allestimento AMG Premium Plus supera quota 73.000 euro.
Sebbene costi meno dei diretti rivali nel mondo dei SUV, l’Alfa Romeo Tonale ha grandi aspettative da sostenere, portate anche dal prezzo di oltre 60.000 euro. A livello estetico, i tecnici e i designer Alfa Romeo si sono trovati alle prese con una vera sfida: rendere la base meccanica della Compass, pensata per automobili pratiche e razionali, il più sportiva e “Alfa” possibile. Il risultato, dopo due anni sulle strade italiane, possiamo considerarlo ottimo, con un C-SUV da 4,53 metri che ha uno stile molto aggressivo e pulito, da vera Alfa Romeo, che viene esaltato da questo allestimento Tributo Italiano.
Il frontale è aggressivo e riconoscibile, con il classico Trilobo che viene integrato bene in un muso caratterizzato dai bei fari Matrix LED, dall’ottima qualità anche nella guida notturna. Lateralmente, il montante posteriore è un po’ meno dinamico e più classico rispetto alla sorella maggiore Stelvio, e il generoso sbalzo anteriore “tradisce” la meccanica a trazione anteriore. La Tonale si rifà con una coda impreziosita dalla firma luminosa a LED a tutta larghezza, che richiama il layout a tre elementi del frontale e rende ancor più riconoscibile il SUV italiano nella notte.
Ciò che colpisce di questa versione Tributo Italiano è l’apporto estetico molto importante dell’adozione dei passaruota in tinta carrozzeria. Sebbene sulla carta possa sembrare un dettaglio, questa caratterizzazione è vincente, rendendo l’intera vettura più pulita e con una maggiore armonia d’insieme. Anche dietro, dove il pannello nero dove sono incastonati i due scarichi sdoppiati (e veri) alleggeriva la vista posteriore, l’esperimento “tinta unita” convince, e parte del merito è della mitica colorazione Rosso Alfa.
Salendo a bordo, gli interni dell’Alfa Romeo Tonale 2024 Tributo Italiano non sono poi così diversi rispetto alle versioni che l’hanno preceduta. Ad eccezione dei bei sedili in pelle neri con cuciture rosse a contrasto e logo Tributo Italiano nei passaruota, infatti, l’ambiente interno è lo stesso delle altre Tonale. Si tratta quindi di un abitacolo piacevole e ben fatto, con una qualità costruttiva che non ha molto da invidiare alle rivali premium.
Oltre alle plastiche e ai pellami di qualità, a convincere di più ci pensano l’ottimo sistema di infotainment UConnect 5, fluido e veloce nonché completo di tutto quello che serve per un’auto di questa categoria nel 2024, e le scenografiche palette del cambio automatico, molto piacevoli da usare. Il sistema Hi-Fi Harman-Kardon, di serie sulla Tributo Italiano, ha una buona qualità, mentre il quadro strumenti “Cannocchiale” non è perfetto.
Navigare all’interno delle funzioni non è facilissimo, e tra i comandi sulla razza del volante e il tasto alla fine del devioluci destro necessita di un periodo piuttosto lungo di apprendistato. I messaggi di errore, soprattutto quelli più comuni come l’avviso di scarso carburante, poi, sono molto evidenti, coprendo l’intera porzione del contagiri: un po’ fastidioso nella guida di tutti i giorni. La qualità del pannello, invece, è ottima, e il “tema” retrò, con gli strumenti analogici e le scritte in stile Alfa Romeo anni ’60 è davvero bella da vedere e chiara. Anche il sistema di telecamere a 360 gradi è da migliorare: le telecamere sono state migliorate e ora sono di ottima qualità, maggiore qualità, ma l’ottimizzazione della vista a schermo è ancora da affinare.
Bene anche l’abitabilità, sia davanti che dietro, mentre per quanto riguarda il carico la variante Plug-In Hybrid costringe a rinunciare a oltre 120 litri di capacità nel bagagliaio, passando dai 500 litri delle versioni Mild Hybrid e Diesel ai 385 litri di cubatura della Plug-In Hybrid Q4. La posizione di guida, infine, è alta e dominante, ma più turistica e “seduta” di quanto ci si aspetterebbe da un’Alfa Romeo.
Arriviamo così alla parte più interessante della mia prova su strada a bordo dell’Alfa Romeo Tonale 2024 Plug-In Q4. Ho percorso circa 800 km alla guida del SUV italiano, permettendomi di farmi un’idea piuttosto chiara di come va e come si comporta la prima ibrida Plug-In del Biscione. La base meccanica, sebbene non sia delle più nobili, ha consegnato nelle mani dei tecnici Alfa Romeo un SUV con sospensioni indipendenti sia davanti che dietro, entrambe con schema McPherson.
Su questa piattaforma, la versione Plug-In Hybrid Q4 aggiunge ammortizzatori a controllo elettronico, freni Brembo con pinze anteriori a quattro pistoncini e un boost di 40 CV rispetto al sistema ibrido, derivato dal 4xe da 240 CV visto su Compass e Renegade. Come le altre Tonale, poi, i tecnici Alfa hanno adottato uno sterzo con servoassistenza più raffinata e un rapporto di demoltiplicazione molto più basso, pari a 13,6:1, per dare quell’agilità tipica delle vetture del Biscione anche alla Tonale.
Missione compiuta? Si, seppur con alcuni limiti. A batteria carica, i 280 CV dell’Alfa Romeo Tonale Q4 si sentono, e complice l’accelerazione 0-100 km/h coperta in 6,2 secondi riesce a dare un’impressione molto più sportiva delle controparti Jeep. Lo sterzo, poi, è molto preciso, dando grande confidenza tra le curve. A causa del baricentro alto, invece, a volte può risultare fin troppo diretto, finendo talvolta per rendere l’auto piuttosto nervosa soprattutto nelle piccole correzioni su strade statali o autostrade. I freni sono molto potenti, e la stabilità è sempre garantita dal sistema 4×4 “combinato”.
Il vero limite di questo powertrain è il cambio, che anche in modalità Dynamic è lento e poco incline ad accettare la guida sportiva. Anche utilizzando le raffinate palette in alluminio, dal feedback sempre soddisfacente, c’è un ritardo nella risposta piuttosto marcato, che purtroppo mitiga un po’ le velleità sportive del Tonale. Nel misto, comunque, si rivela piacevole con la batteria carica, sebbene il peso di 1.910 kg in ordine di marcia sia avvertibile, grazie allo sterzo leggero e preciso e a degli ammortizzatori che, sia nel settaggio più morbido che in Sport, controllano bene il rollio dell’auto.
Con la batteria carica, poi, la Tonale privilegia molto la marcia in elettrico in tutte le modalità di guida, massimizzando il comfort e riducendo i consumi. Sia in città, dove le sospensioni in modalità Soft riescono a mitigare le reazioni brusche dei grandi (ma bellissimi) cerchi da 20 pollici, che in extraurbano, la Tonale Q4 è silenziosa, comoda e facile da guidare, convincendo paradossalmente di più nella guida tranquilla che in quella più sportiva. In autostrada, invece, il crossover del Biscione è stabile e molto sicuro, con un sistema di ADAS ben tarato. Peccato per le sole sei marce del cambio automatico. Queste infatti non mantengono troppo bassa la voce del 1.3, che di suo non ha il rombo più carismatico delle ultime Alfa, senza limitare troppo i consumi.
A proposito proprio di consumi, a batteria carica, l’auto è efficiente. Non è difficile fare 45/50 km in un percorso misto extraurbano-autostrada in modalità 100% elettrica, mentre sfruttando la modalità Advanced Efficiency si possono percorrere anche 20-22 km/l facendo attenzione, con una media realistica in un percorso misto con batteria sempre carica intorno ai 16-17 chilometri con un litro. Quando la batteria si scarica, però, il 1.3 T4 fa quello che può, sia dal punto di vista delle prestazioni, che calano sensibilmente, che da quello dei consumi, che salgono intorno ad una media di 11-12 km/l.
Se si seleziona la modalità di ricarica della batteria, notoriamente non efficiente ma a volte necessaria per l’ingresso in determinate zone delle nostre città, i consumi scendono sotto i 10 km/l. Se volete divertirvi, infine, anche con la batteria carica è molto difficile stare sopra i 10 km/l. Come tantissime Plug-In, poi, il serbatoio è piuttosto piccolo con circa 42,5 litri, riducendo l’autonomia nei lunghi viaggi soprattutto a batteria scarica.
La Tonale Q4 è, quindi, una di quelle ibride Plug-In che da il massimo se caricata quotidianamente ad una presa di corrente. Altrimenti, sebbene rimanga perfettamente utilizzabile, per consumi alti e prestazioni limitate perde molto del suo appeal, diventando meno appagante e meno efficiente dei motori Mild Hybrid e Diesel.
A parte questo, sebbene non sia perfetta l’Alfa Romeo Tonale Q4 è un’auto che sa farsi piacere, con uno stile riuscito, interni curati e tecnologici e una guidabilità che riesce a far dimenticare alcuni limiti tecnici, offrendo piacere di guida e un grande comfort in tutte le condizioni. Il prezzo della versione Tributo Italiano è sicuramente molto alto, ma inferiore alle rivali premium più blasonate. Rispetto a queste vetture, che soffrono (chi più chi meno) degli stessi limiti comuni a tutte le Plug-In, la Tonale è un’ottima alternativa, tutta italiana e con tante frecce al suo arco.
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