Primo contatto Opel Mokka GSe 2026: con l’autobloccante brilla tra le curve, ma può bastare?

Primo Contatto
20 novembre 2025, 1.35
opel mokka gse 2026 12
“Che senso ha un crossover sportivo elettrico?”: questa è una delle domande più comuni che troviamo sotto i nostri contenuti quando parliamo di questo tipo di veicoli. Sulla carta, le vetture come questa Opel Mokka GSe 2026 uniscono le esigenze di due tipi di clientele in un solo modello, ovvero chi vuole un crossover compatto per lo stile, la praticità e la posizione di guida alta, ma anche chi cerca una compatta sportiva, una razza ormai in via di estinzione. L’alimentazione elettrica, poi, permette alle Case automobilistiche di avere dei motori potenti senza gli enormi costi di sviluppo tipico dei motori sportivi termici, una pratica diventata rischiosa da quanto c’è lo spettro dell’addio ai motori termici entro il 2035.
Sulla carta, quindi, i crossover sportivi elettrici sono una risposta alle necessità del mondo dell’auto di oggi, da un lato chiamata ad abbandonare i motori termici, ma dall’altra non ancora pronta a dimenticare tutto ciò che è divertimento, coinvolgimento e piacere di guida. Nascono, così, questi modelli “ibridi”, che nello stile ricordano un classico crossover da tutti i giorni, rispettano tutti i criteri di sostenibilità voluti dall’alto ma, allo stesso tempo, riportano su dimensioni intorno ai 4,20 metri cose come il differenziale autobloccante meccanico, le barre antirollio maggiorate e i freni più potenti.
Da questa necessità nasce la Opel Mokka GSe 2026, l’ultima nata della prolifica piattaforma Perfo eCMP, la piattaforma dedicata proprio alle sportive elettriche del Gruppo Stellantis. Non è un segreto, infatti, che la Mokka GSe sia stretta parente degli altri crossover elettrici sportivi sul mercato, l’Alfa Romeo Junior Veloce e l’Abarth 600e, nonché della Lancia Ypsilon HF. Rispetto a queste, Opel ha scelto un approccio più maturo e meno aggressivo. Lo stile, ad esempio, è meno “rumoroso”, più adulto, e anche all’interno si concede pochi e mirati interventi per rendere l’abitacolo più funzionale, non più “tamarro”. I tecnici di Opel Motorsport, poi, hanno lavorato soprattutto sulla dinamica di guida, per darle un comportamento personale e diverso dalle cugine. Ci saranno riusciti? Scopriamolo insieme in questo primo contatto della Opel Mokka GSe 2026 tra Madrid e lo storico circuito di Jarama.

Prezzi Opel Mokka GSe 2026

Con la Mokka GSe, Opel ha ufficialmente rispolverato questa sua storica sigla, vista per la prima volta nel 1983 sulla Opel Monza GSE (della quale trovi un approfondimento video cliccando qui), e che torna su una versione veramente sportiva di un modello elettrificato di Opel dopo il ritorno sulle “tiepide” Astra e Grandland GSe ibride Plug-In.
Con la sigla Grand Sport Electric, quindi, saranno identificate tutte le varianti sportive a zero emissioni della Casa di Rüsselsheim, che con questa Mokka dimostra di voler puntare su questa nicchia di mercato delle sportive a zero emissioni. Per quanto riguarda il posizionamento della versione GSe, è naturale che questa oggi rappresenti la variante più raffinata e costosa del B-SUV del Blitz. In più, la Mokka GSe porta in dote una serie di migliorie tecniche piuttosto importanti, dalla presenza di un motore da oltre 120 CV più potente di quello della Mokka elettrica “tradizionale” all’introduzione di freni maggiorati, sospensioni ribassate e del raffinato differenziale autobloccante Torsen. Ne consegue, quindi, un prezzo non proprio popolare: sono questi i prezzi della Opel Mokka GSe 2026:
  • Mokka GSe 51 kWh, da 47.300 euro
Per fare un rapido confronto con le cugine, la Abarth 600e Competizione, dotata dello stesso powertrain da 280 CV, ha un prezzo di partenza di 46.250 euro (optional esclusi), mentre la Junior 280 Veloce parte da 48.500 euro. La Mokka GSe, quindi, si posiziona esattamente a metà tra 600e e Junior, mentre la Lancia Ypsilon HF, l’unica non-crossover e decisamente più piccola nelle dimensioni, parte da 42.800 euro
Rispetto alla versione top di gamma della Mokka elettrica, la Ultimate (posizionata a 39.700 euro), la GSe costa 7.600 euro in più, e da questa riprende in toto la dotazione, aggiungendo qualcosa in più a livello estetico e di dotazioni. La Mokka GSe, infatti, ha di serie Cruise Control Adattivo e mantenitore di corsia, fari Matrix LED anteriori Intellilux, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, infotainment da 10 pollici con navigatore Apple CarPlay e Android Auto wireless, quadro strumenti da 10 pollici, pad per la ricarica wireless e ensori di parcheggio anteriori e posteriori con retrocamera.
Opel Mokka GSe 2026 sedili sportivi
La GSe aggiunge a tutto questo i cerchi in lega da 20 pollici, i paraurti anteriori e posteriori con dettagli neri, loghi GSe sul paraurti anteriore e dettagli gialli (come ad esempio le pinze), sedili performance GSe in Alcantara, sedili e volante riscaldati, pedaliera in lega e tutte le migliorie meccaniche di cui parleremo nel segmento dedicato.
Tra gli optional troviamo, ad esempio, tetto e cofano neri e la possibilità di avere delle gomme più sportive. Di serie, infatti, i cerchi diamantati da 20 pollici sono dotati delle ottime Michelin Pilot Sport EV, mentre a richiesta è possibile adottare le Goodyear Eagle F1, entrambe con dimensioni di 225/40 R20. Non è disponibile neanche a richiesta la presenza di tetto apribile o sedili elettrici, con un prezzo che, verniciature a parte, difficilmente supera i 50.000 euro.

Esterni e interni Opel Mokka GSe 2026

A livello estetico, la Opel Mokka GSe 2026 colpisce per un look non molto appariscente, che preferisce un approccio più maturo e sobrio rispetto a tante altre sportive odierne. Rispetto alle versioni sportive di tante vetture di oggi, con paraurti pieni di prese d’aria, enormi alettoni e diffusori posteriori molto vistosi, la Mokka GSe appare come una Hot Hatch degli anni ’00: ha delle peculiarità, ma devi saperle trovare. Già le dimensioni spiazzano: la Mokka GSe è lunga, larga e soprattutto alta quanto la Mokka normale, un unicum in un mondo di versioni sportive più voluminose dei modelli di base.
Opel Mokka GSe 2026 frontale
Il frontale, ad esempio, è più cattivo nelle forme, con un profilo più affilato nella parte bassa, ma l’aspetto generale è lo stesso, già piacevole, della Mokka più “tranquilla”, con la mascherina nera Opel Vizor che ospita i riconoscibili fari Matrix LED Intellilux. Proprio sotto il faro anteriore sinistro, poi, si trova uno dei pochissimi loghi GSe posto all’esterno della vettura, mentre lateralmente spiccano le minigonne più basse con il logo a contrasto, i cerchi in lega da 20 pollici e la pinza anteriore dei freni gialla con la dicitura GSe nera.
Opel Mokka GSe 2026 posteriore tre quarti
In coda, invece, la Mokka GSe si accontenta di un paraurti posteriore con un inserto nero lucido. Nessun diffusore, nessun alettone gigante, persino nessun logo GSe sul portellone: da dietro, la Mokka GSe sceglie la sobrietà, volendo passare inosservata (o quasi) nel traffico cittadino. Anche all’interno, la Opel Mokka GSe 2026 non si discosta poi tanto dalle altre versioni. Con tutte le Mokka, infatti, condivide un abitacolo spazioso davanti, non troppo arioso dietro e con un bagagliaio, regolabile su due altezze, non enorme (310 litri).
La plancia, invece, è realizzata con discreta cura, e soprattutto con una grande cura verso l’ergonomia di chi guida. Il sistema di infotainment, ad esempio, è posizionato molto in alto ma senza ostruire la vista di chi guida. All’interno del display ci sono, poi, grafiche e loghi specifici, ma anche le schermate sportive, dove vedere dati sulla temperatura di motore e batteria, erogazione della potenza, stato di gomme e freni e ripartizione della coppia tra le ruote anteriori, compresa la registrazione delle accelerazioni 0-60 e 0-100 km/h o della forza G.
Opel Mokka GSe 2026 interni
Ci sono, poi, tanti comandi fisici, come quelli dedicati al climatizzatore, così come sul volante, mentre il quadro strumenti digitale è chiaro, ma non troppo configurabile. La caratterizzazione sportiva, però, è addirittura più discreta che all’esterno. Guardando, ad esempio, la plancia, questa non ha materiali specifici, e il volante ha una corona con una pelle dedicata e parzialmente traforata.
La grande differenza è infatti rappresentata dai sedili, in tessuto e Alcantara, molto contenitivi e montati leggermente più in basso rispetto ad una Mokka tradizionale, riducendo così la sensazione di sentirsi su un vero crossover, e assomigliando di più ad una classica Corsa, per rimanere in casa. Come sulle altre Mokka, la qualità è ottima nella parte alta della plancia, dove c’è plastica morbida, e meno buona più in basso, con tanti pannelli in plastica lucida, facile da rigare. Sempre invariati, infine, i tasti di accensione e i selettori delle modalità di guida e del cambio: un po’ di varietà, a dire il vero, non guasterebbe.

Meccanica Opel Mokka GSe 2026

Questa Mokka sportiva è quindi discreta fuori tanto quanto all’interno, cercando di non farsi notare per uno stile particolarmente eccessivo. Questo approccio molto tedesco continua per quanto riguarda la meccanica della Opel Mokka GSe 2026, dove i tecnici Opel hanno lavorato a stretto contatto con il reparto Opel Motorsport per regalare il massimo del divertimento e del coinvolgimento di guida estrapolabile da questo progetto. Come le altre sportive elettriche del Gruppo, infatti, la meccanica della Mokka GSe si basa sulla piattaforma Perfo eCMP, quindi una variante riveduta e corretta della CMP per unire prestazioni e zero emissioni.
La Mokka GSe, quindi, può contare su un assetto ribassato di 1 cm, ma anche di assali anteriori e posteriori dedicati con nuove boccole più rigide. A proposito di rigidezza, è cambiato il precarico delle molle anteriori e posteriori, ora maggiore rispetto alle versioni tranquille, l’assetto è in generale più rigido e Opel ha rivoluzionato il layout delle barre antirollio. Se, infatti, davanti c’è una barra antirollio leggermente più rigida, dietro la barra scelta è del 189% più rigida rispetto a quella di serie, spostando il bilanciamento dell’assetto verso il posteriore per cercare di ridurre quanto più possibile il sottosterzo.
Opel Mokka GSe 2026 cerchi e freni
Il sottosterzo, del resto, può essere dietro l’angolo visti i numeri del motore elettrico: sotto il cofano, infatti, trova posto un propulsore singolo a magneti permanenti da 280 CV e 345 Nm di coppia. Visti i numeri e la trazione solo anteriore, infatti, Opel ha lavorato anche sullo sterzo, diventato più diretto, meno demoltiplicato e con un rapporto da un fondocorsa all’altro del volante di 2,7 giri da lato a lato, meno dei 2,9 impiegati da una Mokka tradizionale. Oltre ad aver lavorato anche sugli angoli delle sospensioni per massimizzare il piacere di guida e la precisione, il motore elettrico da 280 CV è stato tarato per ridurre i fenomeni di “torque steer”, l’effetto nervoso che un’auto a trazione anteriore potente restituisce sullo sterzo.
Per gestire tutta questa potenza, Opel ha dotato la Mokka GSe di freni maggiorati della Alcon, con dischi pieni 380 mm con pinze flottanti a quattro pistoncini davanti, e da 268 mm con pinza a pistone singolo al posteriore. A seconda delle modalità di guida, inoltre, la vettura eroga una potenza differente: in Eco, la Mokka GSe eroga 190 CV, che diventano 220 in Normal e 280 in Sport (i 280 CV sono comunque sempre richiamabili premendo fino in fondo il pedale dell’acceleratore).
Opel Mokka GSe 2026 LSD
Il vero punto di forza di questo progetto è, però, l’adozione di un differenziale autobloccante meccanico Torsen molto aggressivo, con bloccaggio al 36% in accelerazione e 34% in frenata. Il controllo di trazione, però, non è mai disattivabile sopra i 50 km/h, mentre in modalità Sport i freni rinunciano totalmente alla frenata rigenerativa, conservando un po’ di freno motore e lasciando tutto il resto alla potenza dell’impianto frenante meccanico.
Le prestazioni, quindi, sono da vera Hot Hatch: 0-100 km/h in 5,9 secondi e 200 km/h di velocità massima. La batteria, inevece, è la stessa delle altre Mokka-e, con un pacco da 54 kWh lordi (51 kWh netti) che, a causa delle prestazioni del motore elettrico e delle gomme più sportive, ha un’autonomia sulla carta solo discreta. Secondo il ciclo misto WLTP, infatti, la Mokka GSe arriva a 336 km nel ciclo WLTP. La ricarica, invece, è rapida quanto quella delle altre Mokka, con potenza massima di ricarica di 100 kW in corrente continua.

Primo contatto Opel Mokka GSe 2026

Come si guida, quindi, la Opel Mokka GSe 2026? Ho guidato il crossover sportivo tedesco nei dintorni di Madrid, mettendolo alla prova per un paio di giri lanciati anche nello splendido circuito storico di Jarama, ex-pista del mondiale di Formula 1 per nove edizioni tra il 1968 e il 1981, scoprendo un’automobile dall’indole molto vivace e cattiva tra le curve. Fin dai primi metri si capisce che la Mokka GSe sia un crossover in salsa sportiva a causa dell’assetto molto rigido.
Opel Mokka GSe 2026 dinamica
Sulle lisce strade spagnole non è stato un problema, ma dossi e buche si sentono molto su questa Mokka ad alte prestazioni. In città, quindi, è rigida e poco incline a perdonare le asperità dell’asfalto, ma in compenso il raggio di sterzata è ridotto, il motore fluido e mai brusco e la frenata rigenerativa in Eco e Normal permette una guida quasi One Pedal (per fermarsi completamente, è necessario usare il freno). In autostrada è piuttosto silenziosa e stabile, mentre il Cruise Control Adattivo è tarato bene.
Appena arriviamo su un tratto tortuoso, si nota subito uno sterzo dal giusto peso, non troppo leggero, e piuttosto preciso, ma che come la stragrande maggioranza delle vetture moderne pecca in feeling, risultando molto distaccata durante la guida. È un peccato, perché la precisione c’è, così come la possibilità di piazzare l’auto dove si vuole grazie ad un anteriore abbastanza preciso (anche se non fulmineo come altri Hot-SUV). Il sedile più basso, invece, compromette un po’ la visibilità, che nelle strade con tante curve è ostruita nelle curve a sinistra dal grande montante A del tetto.
Opel Mokka GSe 2026 dinamica posteriore
Il motore elettrico, invece, ha un’erogazione volutamente progressiva, senza dare quel “calcio” nella schiena tipico delle vetture sportive a zero emissioni. Anche i freni non hanno quel mordente da auto più estrema, con una prima parte di corsa del pedale che fa percepire un leggerissimo ritardo che, nelle frenate meno brusche, necessita di qualche “pestata” di apprendistato. In pista, invece, i freni danno il meglio quando si comincia ad utilizzarli di più, senza grandi segni di affaticamento e con un bel mordente nelle “pinzate” più decise. La scelta di togliere la frenata rigenerativa in modalità Sport è peculiare, e costringe a pensare a come e quando frenare, togliendo dalla testa il freno motore di un’elettrica alle quali ormai siamo abituati.

L’importanza di un differenziale autobloccante “come si deve”

Il pezzo forte di questo progetto, però, è il differenziale autobloccante Torsen. Si tratta di un LSD molto aggressivo, che risulta quasi brusco quando si mette giù tutto in curva. Rispetto ad altri autobloccanti, infatti, può innescare fenomeni di torque steer se non si dosa il gas: se, invece, si gestisce l’acceleratore e si da il tempo all’auto di trovare aderenza, la Mokka GSe esce dalle curve con grandissima foga, e dando sensazioni da Hot Hatch d’altri tempi.
Opel Mokka GSe 2026 dinamica in pista frontale
Oltre al differenziale che ti “tira dentro” le curve con grande vigore, poi, spiccano anche un assetto che, tra le curve, si fa perdonare la rigidezza cittadina. Priva di rollio o beccheggio, la Opel Mokka GSe è un’auto sincera, stabile e prevedibile. Non ha un posteriore “ballerino” come altri crossover, ma neanche la stabilità granitica di altri. Se provocata con i trasferimenti di carico, l’anteriore riesce ad avere una ottima stabilità, mentre il posteriore apre la traiettoria quel tanto che basta per far girare l’auto senza usare lo sterzo e permettendo di aprire l’acceleratore qualche frazione di secondo prima.
Provando la Mokka GSe, ci si chiede perché non tutti i produttori di auto elettriche con velleità sportive non dotino le auto di differenziali autobloccanti, che con queste potenze e livelli di coppia, erogati fin da 0 giri, sono sostanzialmente indispensabili. Sebbene, poi, non sia escludibile, il controllo di trazione è molto ben tarato, non facendo quasi mai sentire il suo intervento a chi guida. Nonostante l’assenza di un motore, del cambio e dell’impagabile e ineguagliabile coinvolgimento di guida di una Hot Hatch termica, queste sportive elettriche stanno facendo dei passi avanti importanti, diventando sempre più simpatiche e divertenti, soprattutto grazie all’utilizzo di tecnologie “d’altri tempi” che, sulle EV, trovano una seconda giovinezza.
Visibilità a parte, sono due, infine, i limiti che ho riscontrato in questo primo contatto. Il primo è il peso, di 1.672 kg in ordine di marcia, che si fa sentire nelle frenate più impegnate e nel misto stretto, togliendo un po’ di confidenza, mentre il secondo riguarda l’autonomia. Spingendo, infatti, la batteria scende davvero rapidamente: per questo, però, ci riserviamo di testarla in un long test drive dedicato.
Questa Opel Mokka GSe, quindi, ha senso di esistere? Il divertimento che riesce a dare, devo essere onesti, esula dal suo essere elettrica. Non è, quindi, “divertente nonostante sia elettrica”, ma si rivela un’auto piacevole e divertente in assoluto, con ottime velocità di percorrenza, un differenziale autobloccante che vale da solo il prezzo del biglietto e una grande stabilità anche nel misto. Certo, il prezzo non è così abbordabile, ma questa Opel Mokka GSe dimostra che, al netto della visceralità impagabile delle auto termiche e dell’incognita autonomia quando ci si diverte, un futuro con le sportive elettriche potrebbe non essere po così male come ce lo eravamo immaginato.
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Scheda tecnica Opel Mokka GSe 2026

  • Lunghezza 4,15 metri
  • Larghezza 1,79 metri
  • Altezza 1,52 metri
  • Passo2,56 metri
  • Posti 5
  • Bagagliaio 310-1.060 litri
  • Motore elettrico anteriore sincrono a magneti permanenti
  • Potenza 280 CV
  • Coppia 345 Nm
  • Trazione anteriore
  • Differenziale autobloccante meccanico Torsen con bloccaggio 36% in accelerazione e 34% in frenata
  • Sospensioni anteriori McPherson a ruote indipendenti
  • Sospensioni posteriori a ruote interconnesse a ponte torcente
  • Batteria agli ioni di litio da 51 kWh netti
  • Peso in ordine di marcia 1.672 kg
  • Pneumatici di serie Michelin Pilot Sport EV 225/40 R20
  • Accelerazione 0-100 km/h in 5,9 secondi
  • Velocità massima 200 km/h
  • Consumo medio nel ciclo misto WLTP 5,1 km/kWh
  • Autonomia nel ciclo misto WLTP 336 km
  • Potenza di ricarica massima 100 kW in DC
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