Nel mondo dell’auto, gli Anni 70 sono stati il decennio dei motori turbo: prima hanno debuttato fra i prototipi per le gare di durata, poi fra le auto di serie e infine, dal 1977, anche fra le monoposto di Formula 1.
Questa tecnologia ha fatto le fortune della Porsche, che nel 1972 portava in gara la sua prima vettura da corsa, la Porsche 917/10K, e tre anni dopo lanciava sul mercato una vera e propria icona: la prima generazione della 911 Turbo, con motore sovralimentato 6 cilindri 3.0 da 260 CV.
Un’auto, un mito
La 911 Turbo ha saputo affermarsi, per lo più grazie alle prestazioni elevate e al look più dinamico delle 911 standard, e la casa tedesca l’ha resa un punto fermo della gamma 911, tanto è vero che l’anno scorso ha debuttato la settima generazione. E così, non poteva mancare una sorta di video in famiglia: Porsche ha messo le 911 Turbo una di fianco all’altra e le ha fatte “scatenare” in accelerazione, con alla guida alcuni fra i suoi piloti ufficiali.
Le sette generazioni
In pista troviamo così la 911 Turbo del 1975, ma anche la seconda generazione: lanciata nel 1990, ha il motore 3.3 da 320 CV. La potenza sale ulteriormente con la 911 Turbo del 1995, dotata del 3.3 da 408 CV, per la prima volta con due turbo e offerta anche nella più pepata versione Turbo S, mentre la quarta generazione arriva nel 2000 e ha il 3.6 da 420 CV, oltre alla trazione integrale. Il 2006 è l’anno della quinta generazione, con il 3.6 da 500 CV, mentre la sesta e settima serie hanno il 3.8: da 540 CV per la prima, da 540 CV per la seconda.
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