La Peugeot Sport è il reparto corse ufficiale della casa automobilistica francese, che ha accumulato successi internazionali in varie discipline in più di 30 anni di attività: WRC, Dakar, Pikes Peak o Le Mans sono stati solo quattro scenari principali che hanno conquistato la i piloti del marchio ai comandi di macchine più moderne.
Tra i principali successi sportivi si contano un Campionato del Mondo Sport Prototipi, 2 Intercontinental Le Mans Cup, 3 vittorie alla 24 Ore di Le Mans, cinque titoli piloti e quattro piloti, nel campionato del mondo rally ed a varie edizioni del Rally Dakar, con quattro successi consecutivi (dal 1987 al 1990).
La Peugeot Sport, inizialmente chiamata Peugeot Talbot Sport, fu fondata nel 1981 quando il gruppo PSA Peugeot Citroën incaricò Jean Todt, già navigatore di Guy Fréquelin alla Talbot, di creare un reparto sportivo del gruppo francese. Il ruolo di Peugeot Sport è anche quello di trasmettere alle auto di serie le conoscenze che vengono tramandate da anni e anni di esperienza nelle corse e, perchè no, di far nascere auto vincenti partendo da vetture destinate alla grande produzione.
Il primo grande trionfo della Peugeot Sport arrivati al mondiale Rally. Nella stagione 1985 Timo Salonen vince il titolo del Gruppo B al volante di una Peugeot 205 Turbo 16, veicolo con quello che ha vinto il campionato un anno dopo Juha Kankkunen. Quasi un decennio più tardi e con la Peugeot 206 WRC, Peugeot ha vinto tre campionati consecutivi nel WRC (2000, 2001 e 2002), grazie al ruolo di Marcus Gronholm. Anche nel rally minori, Peugeot Sport ha ottenuto il titolo di IRC in 2007, 2008 e 2009 con Peugeot 207 S2000.
Grazie al frutto di quella passione per i Rally, Peugeot Sport ha cercato e ottenuto il successo nelle categorie parallele, in cui ha usato veicoli simili a quelli che ha trionfato nel WRC. In questo modo, l’azienda ha vinto la Dakar in 1987 e 1988 con Ari Vatanen e Juha Kankkunen al volante della Peugeot 205 Turbo 16 e ha anche segnato la vittoria alla Dakar 1989, e 1990 con la Peugeot 405 Turbo 16, entrambe le vittorie aggiunta Ari Vatanen. Il pilota stesso per il finlandese lasciato una delle immagini più iconiche della storia della vincere l’edizione di 1988 e 1989 di Pikes Peak con il 405 Turbo 16.
Vittorie nei circuiti non mancano come il successo alla 24 Ore di Le Mans in 1992 e 1993, con la Peugeot 905, il titolo aggiunto nella Super Tourenwagen Cup per Laurent Aiello al volante di una Peugeot Esso 406 in 1997 o più recentemente la vittoria presso il 24 Ore di Le Mans 2009 con la Peugeot 908 HDi FAP, auto che portava Marc Gené per essere il primo pilota spagnolo a vincere alle mans.
Anche se non c’è dubbio che la decade fine anni 80-inizio degli anni 90 è stata la più gloriosa della Peugeot Sport, nell’ultimo lustro il programma sportivo francese sta vivendo una seconda giovinezza. Una nuova alba dopo è il trionfo a Pikes Peak 2013, con il record di Sébastien Loeb al volante della Peugeot 208 T16 Pikes Peak. In questa linea segue il titolo di Rallycross nel mondo 2015 e cosa più importante, la Dakar 2016 grazie al ruolo di Stéphane Peterhansel con la Peugeot 2008 DKR16.
La leggenda 205 Turbo16 del Gruppo B
E’ ben prima dell’avvento Peugeot Sport, che la Casa partecipa ai rally, ma le prime vittorie mondiali nella massima categoria si contano nel Gruppo B con la 205 Turbo 16, che ha vinto il trofeo mondiale costruttori e piloti nel 1985 (Timo Salonen) e nel 1986 (Juha Kankkunen).
La versione stradale Peugeot 205 Turbo 16 è una vettura a motore centrale e quattro ruote motrici prodotta in 200 esemplari necessari all’omologazione della gemella nel Gruppo B, che, nel 1987 ha inoltre partecipato al Rally dei Faraoni e alla Parigi-Dakar dove ha corso anche nei due anni successivi e vinto nel 1987 e 1988.
Il regolamento del Gruppo B prevedeva la produzione di almeno 200 vetture in un anno per l’omologazione, quindi nel 1983 la casa di Sochaux mise in commercio le duecento 205 Turbo 16 stradali tutte contraddistinte dalla colorazione grigio scuro, contemporaneamente allo sviluppo della EVO che avrebbe dovuto esordire in gara quell’anno. Si trattava di una vettura estrema, nonostante l’omologazione stradale e molto impegnativa.
Con la soppressione della categoria il marchio francese si ritira dal mondo rally, per alcuni anni. La Peugeot che aveva investito molto nel Gruppo B e stava già sviluppando la 405 Turbo 16, non disponendo di una vettura di Gruppo A sufficientemente competitiva, abbanda il mondiale rally, dedicandosi ai rally raid.
L’esperienza nel WRC e nei rally minori
Nel 1995 la Peugeot Sport torna a gareggiare ufficialmente nei rally con la Peugeot 306 Maxi nella classe 2 litri Kit Car, nonostante si riveli la vettura più veloce della sua classe, il team non partecipa alla Coppa mondiale F2, disputando invece solo gare a livello europeo. La 306 Maxi a trazione anteriore, mossa da un motore 2 litri aspirato da 300 CV di potenza, con un peso limitato di 960 kg, guidata dai piloti Gilles Panizzi e Francois Delecour, riesce ad essere competitiva in diversi rally valevoli anche per il mondiale, contrastando spesso le più pesanti WRC e ottenendo 3 podi in gare mondiali tra il 1995 e il 1998, vince il campionato francese rally piloti 1996 e 1997.
La versione rally della 306, denominata Maxi. Come base, la vettura impiegava la 306 S16 stradale e di essa manteneva le misure di alesaggio e corsa del motore. La centralina elettronica Bosch di serie venne sostituita con un modello Magneti Marelli, cosa che decretò un aumento di potenza a 255 cv sui 8200 giri/min. Per renderla più aerodinamica, vennero introdotti diversi elementi alla carrozzeria, come un spoiler e un nuovo body kit. Le sospensioni presentavano una configurazione a schema McPherson sull’avantreno ed uno schema a bracci tirati e barre di torsione sull’asse posteriore. Nel 1998, la vettura viene aggiornata e raggiunge la potenza di 280 cv, ottenendo risultati analoghi a due anni prima.
Peugeot torna nel massimo campionato WRC alla fine del 1999. Vince tre volte il campionato costruttori (2000, 2001 e 2002) e due volte il campionato piloti (2000 e 2002) con Marcus Grönholm. Nel 2004, la 206 WRC cede il posto alla 307 WRC che però non riesce a fare altrettanto bene. Alla fine del 2004, Peugeot annuncia il ritiro dalla competizione, che si espleterà a fine 2005.
La Peugeot 206 WRC è una versione sportiva della Peugeot 206, specificatamente progettata per partecipare al Campionato del mondo rally, campionato in cui ha gareggiato dal 1999 al 2003 vincendo due volte il titolo piloti con Marcus Grönholm (2000 e 2002), tre volte quello costruttori (2000-2002).
Ha partecipato a cinque edizioni del mondiale WRC ottenendo cinque titoli mondiali (tre construttori e due piloti) e vincendo 24 prove del mondiale rally stesso, 15 con Marcus Grönholm, il quale si è laureato due volte campione del mondo. Era equipaggiata con un 2000 turbo in grado di erogare 300 cavalli. Le prestazioni erano sorprendenti per un’auto così leggera infatti accelerava da 0-100 in appena 4 secondi per una velocità massima di circa 220 km/h. Poi le prestazioni cambiavano a seconda della messa a punto del cambio per i vari tracciati.
Nelle versioni stradali la 206 GTI non fu più il modello top di gamma perché più in alto ancora venne introdotta la 206 RC, derivata dalle corse, anch’essa equipaggiata con un 2 litri, ma in grado di erogare 177 CV di potenza massima e di raggiungere i 234 km/h di allungo. Riconoscibile per i grossi cerchi in lega da 17 pollici, la 206 RC riuscì a confrontarsi meglio con avversarie di potenza simile.
Successivamente alla 206 la casa francese corre nell’IRC e nel CIR con la 207 S2000, poi sostituita nel 2013 dalla 208 T16 R5.
La Peugeot 207 S2000 è una autovettura da competizione, basata sulla Peugeot 207, specificatamente progettata dalla Peugeot Sport per partecipare alle competizioni di rally riservate alle vetture Super 2000, quali l’Intercontinental Rally Challenge o il Campionato europeo rally.
Oltre ai tre titoli IRC, la Peugeot 207 S2000 ha conquistato anche il campionato europeo rally con l’italiano Luca Rossetti nel 2008.
La 207 1.6 16v GTI stradale, equipaggiata con lo stesso motore della THP, ma portato a 174 CV di potenza massima riprende l’eredità dei rally e della “mamma” 206RC, infatti in altri Paesi questo modello era commercializzato come 207 RC. La GTi era inoltre caratterizzata dagli spoiler anteriori e posteriori più pronunciati, doppio tubo di scarico e spoiler sul lunotto, il tutto per conferirle un aspetto più aggressivo e dinamico.
La versione sportiva della 208 dedicata alle competizioni rellistiche regionali, nazionali e europee si chiama 208 T16. Ha fatto la sua comparsa nel mondo dei rally nel luglio 2013 ed è omologata per la classe R5. È regolarmente utilizzata dai piloti ufficiali Peugeot nel Campionato europeo rally (ERC). Monta un motore benzina 4 cilindri in linea turbo da 1598 cm3 con potenza massima di 280 CV e coppia massima di 400 Nm; monta un cambio sequenziale a 5 marce e ha un peso a vuoto di 1200 kg. Monta un kit carrozzeria con un piccolo alettone anteriore e un piccolo alettone posteriore.
Un’altra versione meno potente è stata sviluppata e si chiama la Peugeot 208 R2. Ha un motore turbo da 1598 cm3 con potenza massima di 185 CV e coppia massima di 190 Nm con un peso a vuoto di 1030 kg e di 1190 kg equipaggio. La carrozzeria è meno estrema rispetto alla T16 e non presenta grosse differenze rispetto alla 208 GTi di serie, con solo gli specchietti laterali più piccoli e posti più indietro, per la piccola presa d’aria sul tetto e per l’assetto irrigidito e ribassato.
La Peugeot, recentemente, si è ufficialmente impegnata nel FIA World Championship Rallycross (WorldRX) dal campionato del 2014, con il team Hansen Motorsport. La WRX 208 è vicina a una autovettura per il Campionato del Mondo Rally, ma il 2.0 litri turbo, sviluppato dallo specialista francese dei motori da competizione Oreca, produce qui quasi 600 cavalli e 860 Nm di coppia, che porta a elevare notevolmente le prestazioni rispetto a una vettura da WRC.
Peugeot ha vinto il titolo costruttori nel 2015, con una vettura modificata rispetto alla versione 2014 con Timmy Hansen e il francese Davy Jeanney.
Da questi tre modelli 208 prende spunto la versione stradale, presentata nel 2014, presso il Goodwood Festival of Speed: GTi 30th Anniversary (da noi provata). Realizzata per commemorare i 30 anni dall’immissione sul mercato del marchio GTi da parte della Peugeot, è dotata di un propulsore 1.6 turbo THP da 208 CV con 300 Nm di coppia gestito da un cambio a 6 marce. Ciò permette un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi. Per migliorare la maneggevolezza del mezzo è stato impiantato un differenziale Torsen a slittamento limitato. Esteriormente la 208 GTi presenta una nuova livrea bicolore e nuovi cerchi in lega da 18″ avvolti in pneumatici sportivi Michelin Pilot Super Sport 205/40 ZR 18
Rally-Raid e Parigi-Dakar
Peugeot partecipa da molto al rally-raid, con molti modelli che vi hanno trionfato, come la 404, la 504, la 104 e la più moderna 405.
La 404 era un’autovettura di classe medio-alta prodotta dalla casa francese Peugeot tra il 1960 ed il 1978. La 404 ha avuto anche una sua fervida attività sportiva, fin dal debutto commerciale del modello stesso. Tale carriera, protrattasi fino al 1969, è stata costellata di numerosi successi sul campo, sia in ambito europeo, sia nelle massacranti gare africane, dove la 404 ha dimostrato l’indistruttibilità della sua meccanica e dei suoi motori.
Nell’agosto del 1960, tre mesi dopo il suo lancio commerciale, la 404 si classificò al 1°, al 3º ed al 4º posto di categoria al termine del Tour d’Europe. Un grande inizio, quindi, cui fece seguito il secondo posto di categoria al Rallye dell’Algeria e del Centrafrica, tenutosi nel gennaio del 1961. In seguito, sempre nello stesso anni vi furono le vittorie di categoria al Rally di Marsiglia, al East African Safari e al BP Rallye, più altri tre primi posti di categoria ed un primo posto assoluto, quest’ultimo al Tour de France automobile tenutosi a settembre. Ed ancora, nel 1962 vi furono nuove vittorie al East African Safari, al Rally de la Lorraine, al Rally del Nilo ed al Rally dell’Uganda, e solo per citarne alcune. Stesso discorso anche negli anni seguenti, dove la 404 raccolse trionfi in tutto il mondo, anche in Sudamerica, dove al Gran Premio d’Argentina si classificò prima assoluta.
Fino al 1969 fu quindi un susseguirsi di successi, che oltre a stimolare l’opinione pubblica rafforzandone le vendite, contribuirono a cambiare la percezione della 404 come paciosa vettura da famiglia, per portarla anche a quella di vettura in grado di affermarsi nelle competizioni.
Un altro exploit sportivo della 404 fu quello ottenuto dalla cosiddetta 404 Diesel Record, ossia una 404 con motore a gasolio approntata appositamente per stabilire record di velocità. Immediatamente riconoscibile per la sua carrozzeria basata su di una 404 Cabriolet, ma profilatissima, ribassata e dotata di una cabina di guida chiusa, monoposto e spostata sul lato sinistro. La 404 Diesel Record girò intorno al circuito di Monthléry per 31 ore coprendo 5000 km, per una media di 160 km/h. Durante la seconda sessione riuscì a fare anche meglio, coprendo una distanza di 11 000 km in 72 ore (sempre a Monthléry), alla media di 161 km/h. Oggi questo particolare esemplare è esposto al Musée de l’Aventure Peugeot, il museo della Casa del Leone situato anch’esso a Sochaux (da noi visitato).
La 504 è un’autovettura prodotta tra il 1968 e l’83, che ha avuto, anch’essa, trascorsi sportivi non trascurabili. Nella maggior parte dei casi, le manifestazioni sportive in cui veniva impiegata erano dei rally in terra africana, dove la vettura riusciva a dimostrare la sua robustezza anche in condizioni estreme di utilizzo. Alle edizioni 1975 e 1978 del Rally Safari, la 504 conquistò due vittorie, rispettivamente con una berlina TI e con una coupé V6. Gli equipaggi delle due vetture erano rispettivamente Andersson-Hertz e Nicolas-Lefebvre.
Sempre nel 1975, al Rally del Marocco, una 504 TI vince con l’equipaggio Mikkola-Todt, mentre l’anno successivo arriva il bis con Nicolas-Gamet, sempre al volante di una 504 TI.
Ed infine, non vanno assolutamente dimenticate le quattro vittorie al Rally della Costa d’Avorio: le prime due, datate 1974 e 1975, sono state ottenute rispettivamente dalle 504 TI degli equipaggiMäkinen-Liddon e Consten-Flocon. Ancora Mäkinen e Liddon hanno ottenuto una vittoria nel 1976 con una 504 V6 Coupé e sempre con una V6 Coupé, nel 1978, arrivò la vittoria anche per l’equipaggio Nicolas-Gamet.
La Peugeot 104 era una piccola vettura prodotta e venduta in molti paesi europei dalla Casa automobilistica francese Peugeot tra il 1972 ed il 1983. Le versioni ZS e ZS2 della 104 fecero da nave scuola per molti giovani aspiranti piloti. Spesso, molti preparatori e piloti privati si cimentavano in esperimenti per trasformare le piccole vetture in autentiche belve da corsa. C’è stato addirittura chi ha provato a sovralimentare alcune 104. Non mancarono neppure i successi: nel 1977, per esempio, alla 24 Ore di Chamonix, due 104 ZS si piazzarono rispettivamente prima e seconda, mentre alla Ronda Invernale, altre tre 104 ZS arrivarono prima, terza e nona.
Nel 1987, quando fu soppressa la competizione sul Gruppo B, toccò alla 205 scrivere la storia di Peugeot in Africa. Peugeot vinse la Parigi-Dakar quattro volte: nel 1987 arrivò prima la 205 T16 Grand-Raid di Ari Vatanen e Bernard Giroux; nel 1988, vinse quella di Juha Kankkunen e Juha Piironen; nel 1989 vinse la 405 T16 di Ari Vatanen e Bruno Berglund; nel 1990 Vatanen triplicò il successo, con la seconda volta per Bernard Giroux.
Nel 1988 la Peugeot ottiene la vittoria della Pikes Peak International Hillclimb, a vincere è la 405 T16 pilotata da Ari Vatanen.
Le versioni più potenti della gamma 405, vale a dire le Mi16, le Mi16X4 e le T16 furono anche utilizzate in ambito sportivo. Alcune 405 T16 furono preparate per il Campionato Francese Superturismo.
Ma l’ambiente preferito dalle 405 erano i rally. Sia nelle competizioni internazionali, sia in quelle locali, le tre versioni di punta della 405 seppero farsi valere. In particolare, si fece notare la 405 Turbo 16 Grand Raid, una vettura che, a dispetto del nome, non era meccanicamente imparentata con le normali 405 T16, ma era piuttosto molto più vicina alla 205 Turbo 16.
Di conseguenza, la gamma 405 stradale includeva anche delle versioni particolarmente brillanti e dal temperamento sportivo. In ordine cronologico, la prima di queste è stata la Mi16, introdotta nel 1987, una 405 equipaggiata con il motore 1.9 XU9J4, un bialbero con testata a 4 valvole per cilindro e potenza massima di 160 CV, lo stesso che un paio di anni dopo sarebbe stato montato anche sulla più piccola 309 GTI 16v. La trazione della 405 Mi16 era sulle ruote anteriori, ma a partire dal 1989 le venne affiancata la versione a trazione integrale, denominata 405 Mi16 X4, il cui sistema di trasmissione su quattro ruote avveniva mediante due differenziali epicicloidali (anteriore e centrale) ed un differenziale Torsen sull’asse posteriore. L’impianto frenante prevedeva quattro dischi, di cui quelli anteriori erano autoventilanti.
A partire dal 1992, con il restyling di mezza età, la 405 Mi16 rimase in listino nella sola versione a trazione anteriore, con un nuovo motore da 2 litri anziché 1.9, ma con potenza ridotta a 152 CV a causa dell’avvento del catalizzatore, che molte Case automobilistiche montarono proprio in quell’anno per trovarsi pronte all’appuntamento del 1º gennaio 1993, quando sarebbe entrata in vigore la normativa Euro 1, che sanciva appunto l’obbligo del catalizzatore.
Nel 1993 venne introdotta la 405 T16, equipaggiata da un 2 litri sovralimentato mediante turbocompressore Garrett VAT25 a geometria variabile e con alimentazione ad iniezione elettronica sequenziale. Tale versione, che erogava fino a 200 CV di potenza massima, permetteva delle prestazioni assai brillanti, rese ancora più entusiasmanti dalla trazione integrale con ripartizione della coppia motrice al 53% sull’avantreno ed al 47% sul retrotreno. La velocità di punta sfiorava i 235 km/h.
Nel 2014 viene costruito il 2008 DKR per la Dakar 2015 guidato dai piloti francesi Cyril Despres e Stéphane Peterhansel e lo spagnolo Carlos Sainz. L’anno 2016 segna la consacrazione del mezzo nella vittoria del rally raid sudamericano.
Altre competizioni
Nel 2013 Peugeot partecipa con la 208 T16 alla Pikes Peak International Hillclimb, guidata dal 9 volte campione del mondo rally Sébastien Loeb che stabilisce anche il nuovo record del mondo di 8:13.808 migliorando il precedente di 49″.
Si tratta di una versione della 208 appositamente preparata e ideata per la cronoscalata Pikes Peak International Hill Climb. La 208 T16 Pikes Peak è diventata il primo veicolo a completare la corsa in un tempo inferiore ai 9 minuti.
Anche se la sigla T16 significa “Turbo 16 valvole,” questo non è il caso del motore della 208 T16 Pikes Peak in quanto ha un propulsore V6 biturbo con 24 valvole (4 valvole per ognuno dei suoi sei cilindri). Il suo nome si riferisce e richiama alle sue illustre predecessori e antenate quali la 205 Turbo 16 e la 405 Turbo 16.
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