Peugeot 208: la storia, seppur recente, dell’utitaria francese che ha portato nel mondo dell’auto diverse novità, tra cui l’innovativo i-Cockpit.
A differenza degli Anni 80 e 90, quando c’erano meno marchi e modelli sul mercato, con l’inizio XXI secolo diventa più difficile trovare la “ricetta” per auto in grado di vendere milioni di esemplari: la concorrenza si fa più serrata e i marchi con cui vedersela sono decine, in particolare nella combattutissima categoria delle utilitarie. E’ questo lo scenario in cui Peugeot fa partire lo sviluppo della 208, erede delle gloriose 205, 206 e 207, piccole, ma grandi, che insieme hanno venduto oltre 10 milioni di esemplari. Alla luce della situazione, la casa francese decide di far valere i suoi punti di forza: lo stile curato e l’impressione di qualità.
Nasce così la Peugeot 208, svelata nel 2012, utilitaria a 3 o 5 porte che nello stile si discosta dalla precedente 207, perché misura 3,97 metri di lunghezza (6 cm in meno) e appare più arrotondata, per merito del cofano più corto e bombato rispetto al vecchio modello. A cambiare sono anche i fari, meno allungati, e la mascherina, che non ricorda più una grande bocca.
La parte posteriore, dal look sobrio, rappresenta un’evoluzione di quanto visto con le 206 e 207: la targa è al centro del portellone e i fari sono sempre tondeggianti, anche se le luci a LED gli conferiscono un aspetto più moderno. La grossa novità della Peugeot 208 è all’interno, perché debutta l’i-Cockpit, ovvero la plancia con il volante ribassato e il cruscotto rialzato, diventata da allora un tratto distintivo per tutte le auto della casa francese. C’è inoltre lo schermo di 7” al centro della plancia, come impone la tendenza del momento.
Le dimensioni ridotte, unite all’uso di materiali alleggeriti, rendono la Peugeot 208 più leggera rispetto alla 207: a parità di motore o potenza, il risparmio va da 110 a 173 kg. La 208 torna inoltre a pesare meno di 1.000 kg (parte da 975 kg). All’esordio sono disponibili ben 8 motori: a benzina, si può contare sui 1.0, 1.2, 1.4, 1.6 e 1.6 turno da 68 a 156 CV; fra i diesel ci sono i 1.4 e 1.6 da 68, 92 e 115 CV.
In seguito arrivano il pepato 1.6 turbo della Peugeot 208 GTi, da 200 CV, che 2 anni dopo viene rivisto e raggiunge i 208 CV. Nel 2015 debutta il rinnovato turbodiesel 1.6, nelle versioni da 75, 100 o 120 CV. Non viene riproposta la variante coupé cabriolet, disponibile per le 206 e 207, ma sulla stessa base tecnica viene costruita la Peugeot 2008, fra i primi crossover compatti ad arrivare sul mercato.
La Peugeot 208 tiene alta la “bandiera” della casa francese nel mondo delle corse, perché gareggia nel Campionato Europeo Rally ed è proposta anche nella meno costosa versione R2, per i piloti amatoriali. Nel 2013 viene svelata la mostruosa versione 208 T16 Pikes Peak, allestita per la celebre gara in salita statunitense Pikes Peak Hill Climb: solo nell’aspetto ricorda la 208 di serie, perché ha un motore V6 3.2 con due turbo, 875 CV di potenza e un look decisamente estremo (d’effetto l’enorme ala posteriore). Portata in gara dal fenomeno dei rally Sebastien Loeb, vinse la corsa e stabilì il nuovo record.
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