Categorie: Tecnologia

Parrot Bebop Drone SkyController: un’action cam dall’alto sempre con voi

Tempo di lettura: 2 minuti

Dotato di una fotocamera da 14 megapixel con un obiettivo “fisheye”, Parrot Bebop Drone con radiocomando SkyController realizza video e foto “in quota”. La fotocamera di Parrot Bebop Drone non distorce le linee orizzontali, come in alcune action camere di uso sportivo. 

A differenza del Drone 2.0 (da noi provato), si può controllare l’angolazione della fotocamera con un semplice movimento del pollice. Lo spostamento orizzontale su un angolo di 180° è interamente digitale, e completamente indipendente dal drone stesso.

Come il Drone 2.0 è possibile controllarlo con l’accelerometro o il touchscreen di un tablet o di uno smartphone, ma, per i più tecnologici, può esser connesso allo SkyController come nel nostro modello in prova, una dock station con due joystick direzionali per far volare al meglio il Bebop. Con questo dispositivo i vantaggi sono molteplici: avremo una migliore ergonomia nell’uso prolungato, una migliore precisione di manovra grazie ai joystick dedicati e un raggio d’azione nettamente più ampio, anche un paio di chilometri in campo aperto, contro i cento metri del tablet/smartphone. Inoltre un parasole pieghevole può rendere più interessante la visione dal tablet con pieno sole.

Tramite l’app FreeFlight3 e lo SkyController, il controllo è generalmente facile e non necessita di un lungo apprendistato, basta impostare lo stile di controllo più adatto alle capacità del pilota di turno (normale, esperto, joystick). E’ presente qualche lag nelle immagini ricevute in diretta dal drone FPV (First Person View) ma niente di preoccupante se lo pilotate a vista.

Freeflight 3 offre una gamma completa di impostazioni: velocità, altitudine massima, modalità di pilotaggio (accelerometro, joystick virtuale…). Inoltre permette di accedere a funzioni divertenti: con un clic, effettua giri della morte e rapide evoluzioni, poiché integra nella sua centralina i di dati provenienti da diversi sensori su 3 assi, accelerometro, giroscopio e magnetometro.

Due i punti ci hanno poi stupito particolarmente: la stabilizzazione del volo in aria e la robustezza. Grazie a varie tecnologie come GPS, fotocamera posta sotto la scocca e infrarossi, Bebop riesce a contrastare l’azione del vento e rimanere immobile in un punto in aria. Questo permette anche ai meno esperti di destreggiarsi bene in aria senza preoccuparsi troppo di perdere il controllo. E nel caso di incidente il drone si è dimostrato incredibilmente robusto. Grazie al GPS integrato, Bebop Drone ritorna alla posizione di partenza in modo automatico o premendo un pulsante dedicato, ma lo fa in linea retta. Il GPS consente di localizzare Bebop Drone in modo ancor più preciso in caso di necessità.

Rispetto all’Ar.Drone o il Bebop è un prodotto di un altro livello e infatti il prezzo si adegua di conseguenza: siamo intorno ai 399€ per il solo drone, 799€ nella combinazione drone più Skycontroller.

Sicuramente a favore c’è la qualità costruttiva e la maneggevolezza di guida, uniti ad una facilità di utilizzo. Note positive anche per la stabilizzazione delle immagini e qualità delle riprese in HD, meno delle foto, che soffrono di risoluzione inferiore alla media, dovuta ad un’ottica non proprio delle migliori, specie in condizioni di scarsa illuminazione. La durata della batteria è migliorata molto, sufficiente per 10-15 minuti di volo (ma abbiamo due moduli al litio che possono esser intercambiati tra drone e SkyController per un 20-25 minuti totali di autonomia). Consigliamo assolutamente l’uso del drone con lo Skycontroller, a fronte di una spesa più cospicua avrete un prodotto più completo e semi-professionale.

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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