Categorie: Tecnica

Nuovo Jeep Grand Cherokee: il focus tecnico

Tempo di lettura: 5 minuti

Dopo la prova su strada della nuova Jeep Grand Cherokee, ci concentriamo sulla tecnica di questo nuovo modello. Un focus per scoprire cosa si nasconde sotto pelle.

 Assetto variabile per superare ogni ostacolo

Meccanicamente troviamo una scocca portante: dimenticato il telaio a longheroni e la sospensione rigida al posteriore delle precedenti edizioni ora lo schema si fa più automobilistico, ma non meno efficace.
Le sospensioni anteriori sono del tipo indipendenti con doppio braccio oscillante (quadrilareri), con molle pneumatiche, ammortizzatori a gas a doppio tubo e barra stabilizzatrice. Al posteriore troviamo dei multi-link a cinque bracci, molle a gas e ammortizzatori a doppio tubo, braccio di controllo inferiore porta molla in alluminio, bracci superiori indipendenti, barra stabilizzatrice.

Con questo tipo di sospensioni il Grand Cherokee può sollevarsi da terra di 65mm o abbassarsi di 40,6 su cinque livelli: OffRoad2, OffRoad1, Normal, Aero, Park.
Impressionante l’altezza da terra “tutto su” di 287 mm per superare rocce con la massima disinvoltura, solo nei parcheggi invece la 4×4 si abbassa a soli 180 mm per favorire l’entrata, l’uscita e il carico/scarico dei bagagli.
Grazie alle sospensioni ad aria il Grand Cherokee può superare ostacoli con un angolo di attacco di 26,3° (35,8° con Quadra-Lift in Off -Road 2 e spoiler anteriore rimosso), di uscita di 29,5° e superare dossi con un angolo di 23,5°, notevoli per la categoria.

Select Terrain per scegliere il fondo giusto

Il comando Select Terrain con cinque impostazioni selezionabili coordina ben 12 diversi sistemi di gestione del veicolo, tra cui quello per il controllo dell’acceleratore, per il cambio marcia, per la scatola di rinvio, per il controllo della trazione e per il controllo elettronico della stabilità, accresce la sicurezza alla guida. Il Selec-Terrain è stato aggiornato per garantire prestazioni ottimali, basta scegliere tra le funzioni disponibili: Sand (Sabbia), Mud (Fango), Auto (Automatico), Snow (Neve) e Rock (Rocce). In modalità Auto, è il sistema di trazione a regolare automaticamente la dinamica del veicolo per adattarlo al meglio a qualsiasi tipo di fondo stradale e aumentare il piacere di guida.

L’impianto frenante vanta dischi autoventilati 350×32 mm all’anteriore e disco autoventilati 330×22 mm per il posteriore che assicurano una decelerazione più che buona in ogni condizione.

Trazione integrale per tutti i gusti

Il Grand Cherokee vanta tre sistema di trazione integrale:
– Il Quadra-Drive II è il più estremo con marce ridotte, ripartizione automatica della coppia (48% anteriore, 52% posteriore), differenziale posteriore a slittamento limitato (ELSD) e anteriore con blocco elettronico Brake Traction Control System (BTCS);
– Il Quadra-Trac II è la trasmissione entry level esclusiva solo per il “piccolo” 3.6 v6 benzina ha le stesse caratteristiche del primo senza l’ELSD;
– Il più sportivo sistema di trazione Quadra-Trac Active on demand standard solo per la sportivissima SRT prevede marce ridotte, ripartizione automatica della coppia più votata al posteriore (40% anteriore, 60% posteriore nella modalità AUTO), differenziale posteriore a slittamento limitato (ELSD) e anteriore Brake Traction Control System (BTCS)

Ma tutti questi accorgimenti sono utili o il peso di 2300kg lo rende impacciato nella marciain fuoristrada? Tutt’altro, la capacità off-road è elevata, visto infatti il marchio sfoggiato sulla calandra non poteva esser diversamente: in Jeep non si possono accettare compromessi. Complici il sistema “Selec-Terrain” e le sospensioni “Quadra-Lift” (quest’ultime di serie per Overland e Summit), una volta scelto il tipo di terreno che s’intende affrontare (Sand, Mud, Auto, Snow e Rock) la Grand Cherokee adegua la sua altezza da terra e vi conduce a destinazione senza problemi di sorta. Con il pack Offroad II: cerchi in lega da 18″, sistema di trazione Quadra-Drive II, protezioni sottoscocca, sistema Selec-Speed control, chi lo desidera può ulteriormente ampliare le già ottime capacità della vettura nei terreni a bassa aderenza. Il limite, oltre che dai pneumatici “stradali”, viene dalla paura di rigare o graffiare la carrozzeria di quella che alla fine dei conti sono settantamila euro di SUV.
Molto utile torna il dispositivo di frenatura controllata in salita e discesa: impostando una velocità predefinita il 4×4 gestisce i vari sottosistemi per mantenere costante l’andatura senza alcun intervento esterno
Questo dispositivo, che equipaggia il pacchetto Off Road Group II, consente al conducente di controllare la velocità del proprio veicolo, sia in salita che in discesa, mediante le leve del cambio al volante, per una maggiore sicurezza anche nei pendii più impegnativi. Le funzioni Hill Ascent Control e Hill Descent Control si integrano in un’unica funzione incredibilmente pratica.

Il cuore è nato in Emilia: una garanzia

Questo motore adotta un’architettura V6 (con angolo di 60 gradi tra le bancate), che ne riduce l’ingombro longitudinale rispetto alle unità in linea; ciò né facilita l’installazione anche in spazi ristretti e trasversalmente, quindi in auto a trazione anteriore, ma non è il caso del nostro GC. Il 2.987 cm3 che rispettava la normativa Euro 5 sulle emissioni inquinanti e che annoverava l’iniezione diretta common rail 1800 bar, con distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro e turbocompressore a geometria variabile è stato aggiornato, in seguito all’acquisizione del 50% della VM Motori da parte di Fiat S.p.A., ora FCA. Sul MY 2014 questo motore viene dotato di tecnologia Multijet II. A partire dal 2013 il motore è stato ulteriormente sviluppato per rispettare i limiti Euro 6 e per ridurre i consumi. Le principali novità’ sono il sistema di iniezione a 2000 bar, il turbocompressore raffreddato ad acqua e le candelette ceramiche. In questa configurazione il motore eroga 250 CV e 570 Nm di coppia, mentre è prevista una versione depotenziata da 190 CV, con “soli” 440 Nm. Alla prova dei fatti il nuovo propulsore turbodiesel segna un netto miglioramento rispetto al 3.0 turbodiesel di origine Mercedes-Benz.

La tecnologia al servizio della sicurezza

Non solo capace, spaziosa e più ecologica di un tempo, ora il Cherokee edizione large si fa anche tecnologia e sicura grazie a sistemi avanzati come:

-il Forward Collision Warning che attraverso sensori radar monitora se il veicolo si sta avvicinando troppo velocemente alla vettura che lo precede e invia, se necessario, un segnale al guidatore in modo che possa intervenire per evitare l’impatto. Il sistema è stato aggiornato per dare, in condizioni di emergenza, un brusco colpo di freno e mantenere la pressione sul freno per 1,5 secondi qualora il guidatore non intervenga immediatamente con la necessaria misura correttiva dopo gli alert (audio e video) sul quadro strumenti. Inoltre l’azionamento dell’Advanced Brake Assist (ABA) da parte del sistema consente di aumentare l’intensità della frenata evitando così l’impatto o attenuandone le conseguenze;

– L’Active Cruise Control monitora la distanza tra il veicolo e quello che lo precede e regola automaticamente la velocità di crociera per mantenere la distanza impostata dal guidatore, agendo su freno e acceleratore. La funzione di arresto permette alla vettura di fermarsi completamente e senza l’intervento del guidatore;

-il Blind Spot Monitoring e Rear Cross Path Detection Systemi utilizzano specifici sensori, alloggiati negli
specchietti retrovisori, per assistere il conducente nei cambi di corsia e nei sorpassi, rilevando il sopraggiungere di altre vetture, anche da un punto cieco laterale o posteriore, segnalandone la presenza con un segnale luminoso nello specchietto e con un segnale acustico qualora si decidesse inavvertitamente di effettuare il sorpasso.

Insomma tecnologia e innovazione al servizio della già elevata capacità di marcia nell’offroad più spinto, come da tradizione Jeep. Inoltre un’iniezione di sicurezza e di ecologia attraverso uno sforzo condiviso tra progetto americano e know-how Fiat, per migliorare un SUV premium in diretta competizione, finalmente, con le blasonate rivali europee.

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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