Boom e crollo: perché il 2026 potrebbe spazzare via metà delle auto elettriche cinesi

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31 dicembre 2025, 15.28
Crisi auto cinese
Il dominio cinese nel mercato globale dei veicoli elettrici continua a crescere a ritmi impressionanti. Spinta da una domanda interna ed estera sostenuta e da politiche industriali aggressive, la Cina ha registrato a novembre un balzo dell’87% nelle esportazioni di auto elettriche rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Tuttavia, dietro a questi numeri record iniziano ad affiorare segnali di tensione strutturale.
Il 2026 potrebbe segnare un punto di svolta per l’industria cinese dell’elettrico. Secondo diverse analisi, il settore si avvia verso una profonda fase di consolidamento che potrebbe travolgere decine di produttori oggi in difficoltà. Le stime indicano che le consegne di nuovi veicoli in Cina potrebbero calare fino al 5% il prossimo anno, la flessione più marcata dal 2020. A pesare sono soprattutto la progressiva riduzione degli incentivi pubblici e una sovracapacità produttiva che da tempo caratterizza il comparto.

L’analisi del South China Morning Post

A lanciare l’allarme è il South China Morning Post, quotidiano in lingua inglese con sede a Hong Kong e controllato dal gruppo Alibaba. Secondo il giornale, circa 50 case automobilistiche cinesi attualmente in perdita potrebbero essere costrette a ridimensionarsi drasticamente o addirittura a uscire dal mercato già nel 2026.
«Il tempo non gioca a favore di quei marchi che non riescono a conquistare i giovani automobilisti», osserva Qian Kang, imprenditore attivo nella produzione di circuiti stampati per l’automotive. «Per la maggior parte dei produttori di veicoli elettrici non redditizi, i risultati del prossimo anno saranno decisivi».
Un ruolo chiave sarà giocato dalle prossime scelte del governo centrale. A gennaio Pechino dovrà decidere se prorogare il sussidio da 20.000 yuan (circa 2.900 dollari) destinato alla permuta dei veicoli elettrici. Contestualmente, l’esenzione totale dall’imposta sugli acquisti – pari al 10% – scadrà a fine anno: dal 2026 entrerà in vigore un’aliquota ridotta del 5%, valida fino alla dichiarazione fiscale completa del 2028.
La feroce guerra dei prezzi, che ha reso le auto elettriche accessibili a una platea sempre più ampia di consumatori, ha però avuto un costo elevato. I margini si sono assottigliati, mentre gli investimenti in ricerca e sviluppo e l’esigenza di ampliare rapidamente le gamme di modelli hanno messo sotto pressione i bilanci. Il risultato è che solo una manciata di aziende è riuscita a generare profitti in modo stabile.

Conti in attivo solo per i grandi player del mercato, sorpresa Leapmotor

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Leapmotor A10
«L’epoca della facile raccolta di capitali per i produttori di veicoli elettrici e per i grandi fornitori di componenti è finita», spiega l’investitore Yin Ran. «Ora si entra in una fase di pura sopravvivenza: chi è profittevole resisterà, gli altri rischiano di restare senza liquidità in tempi brevi».
A emergere sono soprattutto pochi grandi player come BYD, Seres e Li Auto, tra i rari a mantenere conti in attivo. Queste aziende, secondo gli analisti, intensificheranno l’espansione sui mercati esteri per sostenere la crescita. Uno studio di AlixPartners stima che, nel medio periodo, solo il 10% dei marchi cinesi di veicoli elettrici riuscirà a essere realmente redditizio.
Tra le eccezioni più interessanti figura Leapmotor, sostenuta dal gruppo Stellantis. La casa automobilistica ha recentemente ottenuto un investimento strategico dal colosso statale FAW, che acquisirà il 5% dell’azienda per 3,74 miliardi di yuan (circa 534 milioni di dollari). Si tratta del primo caso di investimento diretto di un gruppo statale cinese in un produttore di veicoli elettrici, un’operazione destinata a rafforzarne i piani di espansione.
Leapmotor punta a consegnare un milione di veicoli nel 2026: un traguardo che la proietterebbe al terzo posto nel mercato cinese, alle spalle di BYD e Geely. Nei primi undici mesi del 2025, l’azienda ha già raggiunto quota 536.132 consegne.
«Il nostro obiettivo è arrivare a quattro milioni di veicoli all’anno entro dieci anni», ha dichiarato l’amministratore delegato Zhu Jiangming. «Vogliamo aumentare il valore di Leapmotor ottimizzando la produzione e offrendo ai clienti un’esperienza di guida di alto livello».
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