Tecnica

No, il nuovo motore di Toyota non “ucciderà” subito l’auto elettrica

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A febbraio 2024, Akio Toyoda (nipote del fondatore della Toyota Motors, dal 2009 presidente della Toyota Motor Corporation) ha svelato un nuovo motore ultra pulito: il video in cui ne parla furoreggia tuttora nel web.

Questa tecnologia “libera” l’aria dalla famigerata CO2, l’anidride carbonica, climalterante tremendo nel mirino degli ambientalisti. Infatti il nome del propulsore è “Carbon Capture Engine”, a idrogeno, a combustione interna: cattura il diossido di carbonio mentre l’auto è in movimento. Gira già un prototipo montato su una GR Corolla da competizione, e in effetti c’è la prova che riesca ad assorbire anidride carbonica, sebbene almeno per adesso in quantità minima. 

Grazie al sistema di filtraggio sviluppato con la Kawasaki Heavy Industries, applicabile a qualsiasi tipo di propulsore endotermico, pure a benzina, va secondo la Casa sino al “Carbon Negative”: sotto la soglia delle emissioni zero. Due filtri con catalizzatori ceramici sul frontale della vettura processano l’aria ambientale ripulendola dalla CO2. Lo fanno sfruttando il calore sviluppato dal motore termico per dissolvere le molecole in un liquido specifico. 

Tre problemi per il nuovo motore Toyota

Stando a Toyoda, molti Paesi non sono in grado di generare abbastanza energia per sostenere un intero parco auto elettrico: forse è vero. Pertanto, si cercano altre soluzioni. Il “Carbon Capture Engine” a idrogeno funziona? Siamo attorno a 20 grammi di CO2 raccolti in 20 giri di pista. Poca roba: un propulsore a benzina, messo alla frusta, emette chili di anidride carbonica.

Inoltre, la sostituzione frequente rappresenta un limite. Non ultimo, si spende energia per produrre idrogeno: si inquina, emettendo CO2. Poi si brucia tutto in un motore termico buttando al vento il 70% dell’energia prodotta. Da dove viene l’energia per estrarre idrogeno dall’acqua? Per estrarre, raffinare, trasportare un litro di gasolio si impiega una quantità di energia (4,2 Kwh) sufficiente ad un’elettrica che percorre 30 km. È anche vero che, nel 1999, l’ibrido Toyota non convinceva molto, per poi divenire vincente con la Prius nel mondo. Sono tecnologie alle prime armi. Intanto, però, l’auto elettrica dorme sonni tranquilli: come inquinamento allo scarico, è irraggiungibile.

Autore: Mr. Limone

Redazione Autoappassionati.it

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Tag: Toyota

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