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Need for Speed Payback: come in un film

Tempo di lettura: 3 minuti

Lo studio svedese Ghost Games, di proprietà di Electronic Arts, ha preso le redini al franchise Need for Speed succedendo a Criterion ed ha fornito una propria interpretazione delle atmosfere e degli elementi che da sempre caratterizzano questa saga. Il risultato di questo lavoro si chiama Need for Speed Payback.

Al centro delle vicende troviamo pertanto tre piloti e soci in affari, ben diversificati e con caratteristiche che si riflettono sullo stile di guida e, dunque, sulle categorie di bolidi che ciascuno di loro sarà destinato a guidare. Tyler Morgan è l’asso della velocità, colui che userete per le gare a tema; Sean “Mac” McAlister è il dominatore delle derapate, mentre Jess Miller è considerata la regina della fuga. 

Il tutto è narrato con grande enfasi cinematografica, con un sacco di cut-scene ed un approccio alla “Fast & Furios” e Fuori in sessanta secondi, con inseguimenti spettacolari, tante esplosioni e salti acrobatici da parte dei protagonisti da un’auto all’altra. 

Per completare la modalità campagna di Need for Speed Payback, la storia principale quindi, sono necessarie circa una ventina di ore di gioco, senza contare però le missioni aggiuntive e il multiplayer online con sessioni di un massimo di otto giocatori nella stessa lobby. La presenza della struttura open world trasforma l’esperienza in un’avventura fitta di compiti addizionali.

Spicca la presenza di una mappa particolarmente varia. Si passa da una rumorosa città a zone desertiche e montuose, le quali vanno a donare al gioco una serie di scorci visivi davvero accattivanti. Need for Speed Payback offre chilometri e chilometri di autostrade, statali, strade di montagna e di campagna e la grande città di Silver Rock (una sorta di Las Vegas)

Vi sono inoltre un gran numero di attività: alle missioni principali, che ruotano attorno a dieci gang da sconfiggere per arrivare infine a sfidare il vertice, si accompagnano svariate attività secondarie, nella forma di semplici gare di velocità, autovelox da superare a tutta birra, collezionabili di vario genere e infine i “catorci”. 

Vincendo le gare si ottengono premi nella forma di punti e denaro in proporzione al piazzamento al traguardo, ma arrivando primi si ottengono come premio anche delle speed card, della carte a cui è affidato il sistema di upgrade delle prestazioni dell’auto. Ce ne sono di diversi tipi: Turbo, Testata, Freni, Nitro, Scarico e via dicendo.  Si tratta del nuovo sistema di tuning di Need for Speed Payback, che sostituisce le modifiche tradizionali: ogni card va a migliorare da uno a tre aspetti della vettura (velocità finale, accelerazione, potenza e capacità della nitro, lunghezza del salto, efficacia dei freni ecc.), facendola salire di livello per poter rimanere competitiva rispetto a sfide sempre più complesse.

Need for Speed è anche sinonimo di grande personalizzazione e del pimping più estremo e sregolato. In questo capitolo Ghost Games ha spinto molto su questo aspetto, dando la possibilità agli utenti di potersi sbizzarrire come preferiscono e di modificare pressoché tutte le parti del veicolo, rendendolo unico, esagerato e arrogante. 

Il comparto tecnico di Need for Speed Payback non fa gridare al miracolo. L’effetto pop-up è persistente e colpisce sia le vetture che gli scenari, aspetto negativo che si ripropone anche durante le cut scene proposte con il motore grafico del gioco. La zona cittadina risulta quasi anonima e non propone alcun elemento davvero evocativo, cosa che non accade invece nelle zone esterne, sempre davvero belle da ammirare.

Need for Speed Payback è un ottimo capitolo della serie e un gradevole titolo di corse arcade, che a una notevole mole di attività da portare a termine abbina una storia leggera e in linea coi film del genere a cui si rifà. Nonostante qualche forzatura rappresentata da un’intelligenza talvolta artificiosa, che rende le gare poco divertenti, mentre la grafica è leggermente sotto la media, Ghost Games confeziona un gioco accattivante, che terrà impegnati tutti gli amanti delle esagerazioni su quattro ruote. I danni sono solo estetici ed il sistema d’impatti favorisce la spettacolarità più che la simulazione. Ma il senso della velocità c’è tutto, ed è veramente solido. 

È veloce, accessibile, divertente e ci sono tantissime cose da fare, inoltre, la personalizzazione estetica dell’auto è tornata ai massimi livelli, spingendosi forse a uno standard mai raggiunto, visto che permette di modificare praticamente ogni aspetto estetico dell’auto in modo da renderla veramente unica in tutto il mondo. Un titolo che continuerà ad affascinare gli appassionati della serie, e chissà magari non troverà difficoltà ad attirare nuovi giocatori estranei a questo mondo.

Need for Speed Payback è disponibile per Xbox One X, PC e PS4.

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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