La città di Milano è diventata negli ultimi anni una delle pioniere nella lotta contro l’inquinamento dell’aria, con il Sindaco meneghino Giuseppe Sala impegnato in prima fila in uno scontro frontale contro le automobili. L’ultima decisione del primo cittadino è destinata a fare a dir poco discutere: il centro di Milano chiuso alle automobili dal 2024.
Il Sindaco Sala l’ha annunciato questa mattina, durante il “Il verde e il blu festival”, evento di due giorni tenutosi tra giovedì 19 e venerdì 20 ottobre. Il provvedimento entrerà in vigore a partire dal 1° settembre 2024, e vedrà inizialmente interessate, citando lo stesso Sala, il “centro-centro” di Milano, le vie del Quadrilatero della Moda. Non si tratterà quindi di una chiusura totale dell’attuale Area C, ma di una piccola parte del centro milanese, dal già citato Quadrilatero fino alle vie immediatamente limitrofe. “È una piccola cosa, una cosa storica. Da lì poi ci allargheremo.”, ha annunciato Sala, dando il via al nuovo capitolo della lotta della città di Milano contro le automobili.
Auto fuori dal centro di Milano dal 2024: quali sono le zone coinvolte e chi potrà ancora entrare
Il Sindaco di Milano Giuseppe Sala ha stupito il pubblico presente a “Il verde e il blu festival” con una decisione che, sebbene partirà in una zona piccola e circoscritta, è destinata a cambiare inesorabilmente la vita e il futuro della città lombarda. Sala è stato preciso: dal 1° settembre 2024, le automobili saranno bandite dal centro di Milano. Inizialmente, il divieto interesserà una zona relativamente piccola del centro città milanese, incentrata principalmente sul celeberrimo Quadrilatero della Moda, una parte della città di Milano oggi teatro di famose sfilate di Supercar e automobili di lusso nelle vie più “in” della capoluogo.
Il provvedimento vedrà interessate anche altre vie e corsi limitrofi, nello specifico Corso Matteotti, Via Case Rotte e Via Manzoni. Come anticipato in apertura, Sala ha detto che questo è solo il primo passo, e in futuro non vediamo così improbabile l’allargamento del provvedimento all’attuale Area C, già oggi a pagamento per tutte le automobili che non siano a zero emissioni. L’esclusione totale delle automobili dal centro di Milano avrà, com’è auspicabile, delle esenzioni, ma siamo di fronte a delle misure decisamente più rigide rispetto al solito.
Tra i residenti, infatti, potranno accedere in auto al centro di Milano solo coloro che possiedono un box auto, un garage o un posto auto in un silos multipiano. Potranno ancora accedervi taxi, NCC, mezzi pubblici e, ovviamente, i veicoli di Forze dell’Ordine e sanitari. A vigilare sul divieto di ingresso alle auto nel centro di Milano dal 2024 ci sarà una serie di telecamere posizionate, dalle parole di Sala, in corso Venezia a partire dall’incrocio con via Senato. “Le macchine private non potranno entrare, a meno che non siano macchine di qualcuno che vive all’interno, che possiedono un garage o che poi vengono parcheggiate nei silos”, ha spiegato, come riporta Open, il sindaco di Milano.
Il futuro della città di Milano senza auto, Sala: “In futuro potremmo pedonalizzare. Sfilate di supercar? Anche no”
La posizione di Sala in questa lotta verso l’automobile in toto (e dimostrata dall’aumento del costo dell’Area C a 7,50 euro al giorno per tutte le auto non elettriche o ibride con emissioni superiori ai 100 g/km di CO2), che con questo provvedimento va a colpire anche le auto ibride ed elettriche, è piuttosto chiara. Milano si vuole proporre come un’istituzione proattiva, che per prima indichi la via da seguire per ispirare (o anzi, costringere) i privati cittadini a fare la loro parte. “Fidatevi, agiremo con buonsenso e, inesorabilmente, metteremo in campo qualcosa che va in quella direzione.”, ha dichiarato il Sindaco. “Il cambiamento non è un’utopia, cambiare il modello di sviluppo non è un’utopia ed è qualcosa di molto milanese. Noi, come Milano, dobbiamo essere pionieri e avere il coraggio e il buonsenso di fare le cose che vanno fatte.”.
Sala ha poi messo sul piatto dei numeri e delle motivazioni che hanno portato la sua giunta a prendere una decisione così dura. “Perché lo facciamo? La realtà cittadina è fatta di shopping, e questo lo dobbiamo rispettare, ma puoi entrare con i taxi, con i mezzi pubblici. A chi dice che con l’Area B non è diminuito il traffico in città, voglio dire che è vero che il calo è stato solo del 2/3%. A cambiare è stato il 7/8% della tipologia di vetture che entrano in città, ora meno inquinanti. È chiaro che la transizione richiede impegno, e bisogna pensare ovviamente a chi è in difficoltà quando si prendono decisioni, ma cercare di cambiare le cose non è per l’élite, per i radical chic, ma è per tutti”.
Sala non ha poi risparmiato una frecciatina verso le supercar che, ogni giorno, popolano l’iconica via Montenapoleone e non solo. “Non sono antagonista del capitalismo, ma sinceramente vedere la sfilata di supercar in centro che poi non possono parcheggiare… no.”. La lotta verso l’auto di Sala e della Città di Milano partirà, citando lo stesso Sala, dal “centro-centro” della città meneghina per poi allargarsi, nelle idee delle istituzioni, al resto della città. Interrogato alla fine del suo discorso, Sala ha anche rivelato di aver discusso molto di questa idea con Case di moda, che hanno le loro esclusive boutiques proprio nel Quadrilatero, trovandole “interessate all’idea”. Sala, infine, ha lasciato la porta aperta ad una trasformazione totale del centro di Milano: la pedonalizzazione di tutto il centro. “Qualcuno dice addirittura di pedonalizzare, e chissà se in futuro ci si potrà arrivare.”.
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