Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti il mese di luglio si è chiuso con 113.777 immatricolazioni di autovetture nuove, segnando un +5% rispetto a luglio 2013.
Secondo Federauto continua il modestissimo aumento del mercato auto, che però esprime volumi critici, molto simili agli anni ’70. Per parlare di ripresa occorrerebbe un incremento costante a doppia cifra, ipotesi che, in mancanza dei giusti e calibrati interventi del Governo, per anni sarà irrealizzabile. In questo contesto il primo danneggiato è lo Stato stesso che sta introitando dal nostro settore 3 miliardi di euro in meno all’anno tra Iva, bollo, IPT e tasse varie, essendo nel contempo costretto a investire centinaia di milioni di euro in ammortizzatori sociali. Il tutto mentre peggiora la sicurezza stradale e aumenta l’inquinamento. Un circolo vizioso assolutamente da spezzare.
“Se continua questo trend di ‘finta ripresa’ il 2014 chiuderà sul livello del 2012, attorno a 1.350.000/1.400.000 pezzi. E voglio ricordare che il 2012 è stato un anno orribile per il nostro settore. Ben vengano eventuali, anche se remote, iniziative statali per il mondo degli autoveicoli, che potrebbero riportare il mercato a numeri più consoni”, commenta il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi, a margine delle indiscrezioni apparse sui media rispetto a un eventuale intervento pubblico per sostenere la domanda. “In particolare in merito a quanto ipotizzato dal ministro Lupi, riteniamo perfetta la detraibilità per le Partite Iva perché aiuterebbe le aziende a rinnovare i propri parchi. Ma i privati, le famiglie, hanno bisogno di uno strumento diverso che abbatta il costo degli autoveicoli in un’unica soluzione. La nostra proposta per questi utenti è un’aliquota Iva agevolata. Senz’altro immediata, facile, comprensibile, che ha come vantaggio quello di abbattere il prezzo dei beni alle famiglie, in forte crisi di liquidità. Mentre vediamo molto bene la detraibilità per le riparazioni e manutenzioni di officina. Tutti gli operatori, e mi riferisco in particolare agli indipendenti, sarebbero costretti a emettere sempre il documento fiscale e il sommerso verrebbe alla luce eliminando, nel contempo, la concorrenza sleale verso chi lavora rispettando le regole. Tutte proposte presentate da Federauto direttamente al premier Renzi, al ministro Guidi, e alla commissione Finanze della Camera. Ma voglio ammonire chi decide: piuttosto che provvedimenti sbagliati, meglio lasciare tutto com’è”.
Federauto confida che le iniziative dei Ministri Lupi e Guidi prendano corpo, magari tenendo conto di quanto emerso dalla consultazione delle associazioni della filiera e dell’orientamento della commissione Finanze. Progetti che potrebbero portare risorse allo Stato, sostenere l’occupazione e svecchiare il circolante.
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