Ci sono auto destinate a entrare nella storia già dal giorno della loro presentazione, o anche prima, diciamo appena se ne abbia notizia. È il caso della McLaren F1 e delle sue prestazioni, ancora oggi, incredibili.
Siamo alla fine degli anni Ottanta e dalle parti di Woking decidono di mostrare al mondo che oltre alle monoposto sono in grado di costruire anche una vettura stradale che dia la paga a tutte le altre concorrenti. Il team che progetta la McLaren F1 è composto da meno di dieci persone ed è diretto da quel Gordon Murray che grazie a quest’auto entra direttamente nella leggenda del grande libro di motori.
L’auto è pronta nel 1993, ma solo nel 1998 si prende subito il record di vettura di serie più veloce del mondo (e lo mantiene per 14 anni), con i 386 km/h misurati sul circuito di Ehra-Lessien. Questo la dice lunga su quanto sia cambiato il marketing negli ultimi anni, visto che oggi anche i SUV a 7 posti vengono cronometrati al Nurburgring e ancora prima di arrivare sul mercato.
Ma la verità è che la McLaren F1 non ha bisogno di cimentarsi in sfide e mostrare i muscoli, visto che la sua scheda tecnica parla per lei. A parte il fatto di essere la prima auto di serie con il telaio monoscocca in fibra di carbonio, l’unica ad avere un abitacolo a tre posti con guida centrale e di nuovo la prima a montare un’ala posteriore attiva, la supercar inglese ha anche un sistema a effetto suolo attivo con delle ventole nel sottoscocca e dei sensori che ne misurano l’usura e lo spessore. Insomma, un’aerodinamica che era anni avanti rispetto a qualsiasi altra concorrente dell’epoca.
Il vero gioiello di quest’auto, però, è il motore. Si tratta di un 6 litri V12 aspirato curato da BMW che ha una storia piuttosto particolare. Costruito inizialmente per andare sotto il cofano della mai nata M8 degli anni Ottanta/Novanta, venne poi rielaborato per la McLaren F1. Le sue caratteristiche tecniche parlano di 627 CV a 7.500 giri e di una coppia massima di 650 Nm a 5.600 giri.
Insomma, un vero e proprio motore da corsa, con una potenza specifica superiore ai 100 CV/litro, che cresceva anche in alcune versioni. Un propulsore a cui solo il 4.7 V12 della Ferrari F50 poteva tenere testa in termini di potenza specifica. Un propulsore che può fregiarsi ancora del titolo di aspirato di serie più veloce del mondo, visto che quel record del 1998 è stato battuto solo da automobili sovralimentate. Ma la McLaren F1 è anche altro: le finiture sono curate come non mai per una supercar di quegli anni e ci sono due vani bagagli di una certa capienza, sempre fatte le dovute proporzioni. La massa complessiva, poi, è a dir poco incredibile, visto che supera appena gli 11 quintali e stiamo parlando comunque di un’auto lunga 4,3 metri, anche se alta solo 1 metro e 15.
In cinque anni di commercializzazione, dal 1993 al 1998, dallo stabilimento britannico di Woking ne sono uscite solo 106, di cui circa la metà sono state destinate all’attività agonistica, anche in allestimenti diversi. Oggi vale almeno 8 milioni di euro e per guidarla ci vuole una certa perizia, visto che non c’è nessun aiuto elettronico.
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