Vedere una McLaren su strada dal vivo è una rarità, poterla guidare per più di una settimana è un piccolo sogno che abbiamo realizzato. Per testare al meglio la vettura abbiamo scelto uno degli scenari che meglio si adattano alle caratteristiche di esclusività ed eleganza della 650S, così ci siamo avventurati tra i saliscendi delle Langhe, un territorio a cui siamo particolarmente legati e che dal 2014 è stato nominato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Forme che arrivano dal futuro
Il design della McLaren 650S è basato sullo stile della P1, la supercar della casa di Woking prodotta in edizione limitata. Il frontale è sfrontato e futuristico, i LED lo impreziosiscono. Sul retro, un paraurti a tre pezzi riflette il design della 12C GT3 da competizione, accentuando il grande diffusore posteriore. La sezione centrale del paraurti è rifinita in grigio palladio di serie, ma può essere specificata anche in fibra di carbonio come nel caso del nostro esemplare, consentendo di ridurre il peso di 0,7 kg. Il colore della nostra 650S è il bellissimo Volcano Yellow, appartenente alla collezione di vernici Elite che, a seconda della luce naturale, assume differenti tonalità alla vista.
La McLaren 650S appartiene a quella categoria di auto dotate di portiere ad apertura alare. Comode non sono, pratiche nemmeno, ma sono maledettamente belle per cui anche se McLaren è rimasta l’unica ad adottarle in questo segmento siamo felici che l’abbia fatto e ci auguriamo continui.
All’interno della McLaren 650S, il primo impatto non è quello di una sportiva lussuosa come altre concorrenti, ma di una vettura raffinata, costruita con materiali pregiati, la cui finalità è sempre rivolta alle prestazioni è non al glamour fine a se stesso. Rispetto ad altre supercar l’ambiente non è opprimente, ma le line snelle del design conferiscono un senso di ariosità e sportività, rari nelle vetture più estreme che solitamente risultano un po’ soffocanti. Il volante è molto essenziale, privo di qualsiasi pulsante, trasmette immediatamente una sensazione di controllo e leggerezza essendo composto per gran parte in fibra di carbonio. I sedili sono profilati e contenitivi al punto giusto e l’intero abitacolo è rivolto verso il conducente. I comandi del clima sono posti lungo le portiere in modo che nella parte centrale siano concentrate le principali regolazioni per le differenti modalità di guida oltre che alla consolle verticale che ospita il navigatore satellitare e la radio digitale DAB, di serie.
Il nostro esemplare oltre ad essere una 650S è anche spider con hard top in grado di ripiegarsi anche in movimento (fino a 30 km/h in 17 secondi); una volta aperta, la 650S in questa configurazione è ancora più bella. Le forme armoniose che emergono dietro i roll-bar la fanno sembrare una scultura futurista se osservata posteriormente. Auto così entrano immediatamente nell’elenco delle icone del mondo automotive.
Il bagagliaio, posto nel pozzetto tra le ruote anteriori è piuttosto profondo, capace di ospitare lo stretto necessario per un bel week end fuoriporta, magari vicino ad un circuito.
Alla guida, l’esperienza della Formula 1 trasferita su una vettura di serie
Nel posteriore della vettura, sotto uno scenografico vetro, è rinchiuso il potente propulsore V8 bi-turbo da 3.8 litri M838T con 650 CV e 678 Nm per uno straordinario dato di rapporto potenza/peso di 485 CV/tonnellata, tutto scaricato sulle sole ruote posteriori. Queste caratteristiche permettono alla McLaren 650S di scattare sullo 0-100 km/h in soli 3 secondi, meno di 8,6 secondi da 0 a 200 km/h e la velocità massima è di 329 km/h. Il piccolo lunotto è abbassabile in modo da poter godere al massimo del ruggito del V8, sempre pieno, vero, senza tanti scoppiettii e altri artifici che gli scarichi moderni offrono.
I modelli McLaren 650S utilizzano un telaio in fibra di carbonio ispirato alla Formula 1, ma questo non è l’unico elemento trasportato dalla pista alla strada, infatti, anche il cambio a doppia frizione a 7 marce è rapidissimo come quello di una monoposto. Le cambiate sono sì fulminee, ma non regalano la classica “fucilata” quando si sale al rapporto successivo, anzi, il passaggio avviene in maniera molto fluida, quasi senza soluzione di continuità con un’efficacia che lascia stupefatti ogni volta. L’unico neo è rappresentato dal fatto che manchi un avviso repentino di arrivo al fuori giri.
Di derivazione Formula 1 anche l’Airbrake, l’ala posteriore attiva evoluta presente sulla McLaren 650 S. Un sistema che consente il sollevamento automatico dell’ala quando serve maggiore deportanza, come in fase di decelerazione o quando serve ancora più stabilità; quest’ultima può inclinarsi fino a 64 gradi e far passare il Cx da 0,37 a 0,48 in un lampo. Durante l’accelerazione, si abbassa automaticamente per ridurre al minimo la resistenza aerodinamica proprio in modo analogo al DRS delle monoposto di F1. La gestione delle sospensioni e dei controlli di sicurezza è nelle mani di una piccola rotella, posta sul tunnel centrale, che permette di scegliere tra tre modalità: Normal, Sport e Track. La stessa cosa avviene per la gestione del cosiddetto Powertrain, più precisamente di cambio e motore. Premendo il pulsante Active, una sorta di “sicura” come sulle armi, si può, infatti, gestire una sorta di selezione del profilo di guida che permette di scegliere nuovamente tra N, S e T, oltre ad attivare l’Airbrake e la modalità manuale sequenziale, tramite i paddle al volante.
Nell’utilizzo in Normal, la McLaren 650S è piuttosto docile e le sospensioni non danno neanche troppi problemi tra i dossi e i sanpietrini della città. E’ possibile, inoltre, alzare il muso di alcune decine di millimetri per affrontare gli ostacoli un po’ più alti e, in manovra, la buona visibilità e la piccola retrocamera danno una mano, anche se lo sterzo non si alleggerisce mai abbastanza.
La configurazioni Sport e Track mettono tutti nelle condizioni di divertirsi con un elemento che, in base alla selezione, diventa sempre più affilato e chirurgico. Sì perchè l’equilibrio e l’efficacia sono le componenti fondamentali della guida di questa McLaren: la potenza è tanta, tantissima, ma andare di traverso o perdere il posteriore non è facile e quando avviene in maniera volontaria è piuttosto graduale, ma non semplice da gestire.
In sostanza pochi fronzoli. Un’estetica studiata per far rendere tutto al meglio e performance ottimizzate al massimo. Nonostante si potrebbe, la 650S non è un’auto fatta per andare a prendere l’aperitivo, è tutta da guidare, fondersi con lei, per andare a sfidare i limiti dell’auto, della fisica e soprattutto di voi stessi. A proposito di limiti, da provare il launch control che vi permette di saggiare con mano lo 0-100 km/h in 3 secondi.
I freni carboceramici (394 mm davanti con pinze a sei pistoncini e 380 mm dietro) hanno una modulabilità ottima, permettono di staccare all’ultimo sempre in sicurezza e, una volta entrati in temperatura, sono infaticabili. Gli splendidi cerchi sono forgiati e calzano i Pirelli PZero Corsa sviluppati appositamente per questa vettura (nel nostro caso Pirelli Sottozero). Nel nostro tour delle Langhe, tra tornanti e curve in mezzo ai vigneti, abbiamo apprezzato la precisione dello sterzo, rapido, impeccabile e molto comunicativo. Per il nostro speciale shooting abbiamo scelto il Castello di Guarene.
In definitiva, possiamo dire che tra le supercar di questo livello la McLaren 650 S resta una vettura per palati raffinati, per chi prima di tutto vuole essere e poi apparire. Un’auto in grado di regalare prestazioni straordinarie senza scendere a compromessi, non “facile” da strapazzare, ma non appena si crea la giusta empatia, diventa molto difficile da lasciare. Fedele.
Prezzo e concorrenti
Sicuramente se foste dei potenziali acquirenti di questa nuova McLaren 650S Spider non dareste molto peso a questa sezione, ma per chi giustamente è curioso di saperlo, il prezzo di partenza di questa supercar è di 260.650 euro. L’optional più caro è il “Carbon Fibre Exterior Upgrade” da ben 10.230 euro. Anche il bollo su questo modello non scherza arrivando a circa 7.580 euro.
Le concorrenti dirette della McLaren 650S sono la Lamborghini Huracan (da noi provata), la Ferrari 458 Speciale, 488 GTB e la Porsche 911 Turbo.
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