Se stavi aspettando con ansia il momento in cui avresti potuto salutare definitivamente i bus inquinanti dalle nostre strade, purtroppo dovrai ancora attendere qualche anno. La notizia infatti è ufficiale: il decreto Milleproroghe ha rinviato il blocco al 1 gennaio 2024, dodici mesi dopo la data prevista inizialmente, il 1 gennaio 2023. In questo modo, lo stop agli autobus Euro 2 sarà allineato a quello previsto per i veicoli Euro 3 della stessa categoria.
Ma cosa cambierà per le aziende di trasporto pubblico che ancora utilizzano questi veicoli? E soprattutto, come influirà questo rinvio sull’ambiente e sulla qualità dell’aria che respiriamo?
Per le aziende di trasporto pubblico, il rinvio dello stop ai bus inquinanti rappresenta sicuramente una buona notizia, in quanto avranno più tempo per adeguarsi alle nuove normative e per investire in veicoli a basso impatto ambientale. Tuttavia, dovranno comunque fare i conti con gli obblighi previsti dalla legge in materia di inquinamento; sarà quindi necessario pianificare con anticipo il passaggio a veicoli più sostenibili.
Rinvio stop bus inquinanti: la decisione è ufficiale
La decisione di rinviare lo stop agli autobus Euro 2 lascia perplessi, soprattutto in un momento in cui le politiche sulle emissioni vincolano sempre di più il trasporto privato, richiedendo notevoli sacrifici agli automobilisti. Ad esempio, l’Area B di Milano blocca anche le vetture Diesel Euro 5 recenti. Tuttavia, per il trasporto pubblico si decide di temporeggiare. Secondo un monitoraggio del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili risalente a giugno, in Italia l’età media degli autobus che svolgono il servizio di trasporto pubblico locale è di 10,4 anni. Circa l’8,4% di questi autobus sono Euro 2 (contro il 23,4% di Euro 3). Ciò significa che per altri 12 mesi oltre 3.000 autobus vecchi potranno continuare a circolare.
Per quanto riguarda l’ambiente e la qualità dell’aria, il rinvio dello stop ai bus inquinanti rappresenta sicuramente un passo indietro. I bus a motore diesel, infatti, sono tra i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico delle città, e sostituirli con veicoli a basso impatto ambientale rappresenta una delle azioni più efficaci per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Tuttavia, è importante considerare che il rinvio dello stop ai bus inquinanti è stato deciso per garantire un adeguato periodo di transizione alle aziende di trasporto pubblico, e per evitare un impatto negativo sull’economia.
In ogni caso, è fondamentale che si continui a lavorare per la transizione verso modalità di trasporto più sostenibili, e che si investa in tecnologie a basso impatto ambientale. Solo in questo modo potremo garantire un futuro più pulito e salubre per le nostre città e per le generazioni future.
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