Primi problemi per la self driving car, un passeggero su dieci potrebbe avere problemi di nausea e mal di testa, parola di esperto Usa.
Ben venga l’auto a guida totalmente automatizzata, destinata a concretizzarsi per la maggior parte delle case entro il 2020, i robot però non sembrano avere la sensibilità sull’acceleratore degli automobilisti in carne e ossa. Secondo una ricerca americana del Transportation Research Institute dell’Università del Michigan un passeggero su dieci della self driving car soffrirà di problemi di mal d’auto.
Stando allo studio americano l’auto pilotata dal computer intensifica i tradizionali problemi di alcuni passeggeri come nausea e mal di testa e, anche il valore aggiunto di queste vetture come la possibilità d’impegnarsi in altre attività, gestire le mail di lavoro, rispondere ad un messaggio su What’s App o semplicemente leggere, non farebbero che aumentare questa sensazione.
Secondo lo studio dei ricercatori Sivak e Schoettle la nausea è da attribuire alla mancanza di controllo sul movimento, l’impossibilità di prepararsi a curve, accelerazioni o decelerazioni e la differenza tra stimoli visivi e vestibolari.
Al momento solo finestrini più ampi e uno schermo posizionato davanti al passeggero (in grado di catturare la sua attenzione), sembrano essere le uniche soluzioni per risolvere il problema. Lo sviluppo della tecnologia sarà quindi veramente fermato dalla nausea dei passeggeri? Presto per dirlo, di sicuro al momento si sa che tra tutti gli interpellati (3.200 persone di sei paesi: Usa, Cina, India, Giappone e Australia), una percentuale tra il 33,3% (India) ed il 55 %(Australia) sarebbe comunque invogliato a guardare la strada, mentre la percentuale di quelli intenzionati a leggere si aggira mediamente attorno al 10%. Quella dei passeggeri che sfrutterebbe appieno l’auto a guida automatizzata per dedicarsi ad altre attività va dal 27,8% degli inglesi al 52,7% degli indiani.