Dopo aver riportato al suo antico splendore un esemplare di Miura SV, finito niente meno che nelle mani di Jean Todt, presidente FIA, il Lamborghini Polo Storico presenta il suo ultimo lavoro: trattasi del restauro della mitica Miura P400 che, cinquant’anni fa, diventò protagonista delle riprese sul set di “ The Italian Job”.
In un simbolico “Arancio Miura”, con interni in pelle bianco/nero, gli appassionati di cinema se la ricorderanno per l’inseguimento sulla strada del Gran San Bernardo, guidata dall’attore Rossano Brazzi, scomparso nel 1994. La sapete una curiosità? Nel film la vettura viene distrutta a seguito di un fatale incidente all’uscita dal tunnel. Nella realtà la casa di produzione Paramount Pictures identificò una Miura identica già incidentata per girare la scena della collisione.
Il tutto rimane in sospeso per qualche anno fin quando si apre la caccia per ritrovare l’esemplare usato per la scena iniziale, quello che oggi, Lamborghini Polo Storico ha riportato allo stato originale, dopo che l’attuale proprietario, la Kaiser Collection of Vaduz, ha voluto dare il via al restauro.
La ricostruzione del Polo Storico è partita dalla documentazione presente nell’archivio dell’azienda e dalle analisi sulla vettura. Le risultanze sono state poi integrate con le testimonianze degli appassionati e di ex dipendenti, tra i quali Enzo Moruzzi, che portò la vettura sul set e la guidò in tutte le riprese come controfigura.
Il Polo Storico è così riuscito a trovare le evidenze che mancavano e a certificare che la Miura P400, telaio #3586, è esattamente quella usata per le riprese del film “The Italian Job”. Il riconoscimento avviene in concomitanza con le celebrazioni per i 50 anni del film, presentato nel giugno di mezzo secolo fa.
Proprio Moruzzi, nominato stunt man ma già delegato da Lamborghini per le varie partecipazioni cinematografiche, ricorda l’accaduto: “In linea di produzione c’era una Miura P400 quasi pronta, del colore giusto, con guida a sinistra e con interni in pelle bianca. Era esteticamente identica a quella incidentata e decidemmo di usarla per il film. L’unica preoccupazione riguardava i delicati sedili in pelle bianca, visto che la vettura doveva tornare a Sant’Agata in perfette condizioni. Diedi quindi l’ordine di smontarli, sostituendoli con un set di sedili in pelle nera, che usavamo per i collaudi. A svelare il trucco i piccoli poggiatesta, che sulla Miura sono attaccati al vetro che divide l’abitacolo dal vano motore, e che non potevano essere sostituiti in tempo. Come si vede nel film, sono rimasti quelli originali di colore bianco.”
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