Delta Evo Martini Racing, un nome che da solo evoca i fasti di un grande passato, ma che da oggi rappresenta anche un grande presente. Una creatura voluta da Miki Biasion, che la pensava con tormento da oltre 25 anni. Era il 1995 quando alla Carrozzeria Maggiora emerse l’idea di produrre una Delta evo 3.
Un progetto estremamente costoso che venne ben presto abbandonato. Dopo due decenni e mezzo ci penserà l’Italia Motor Sport di Miki Biasion a riprendere le fila di quel progetto mai nato, impiegando la tecnologia del presente senza modificare neanche di una base azotata il DNA del Deltone.
Ognuna delle 8 Delta prevista sarà venduta a 250-300 mila euro (dipenderà dal costo e dallo stato della vettura donatrice) e sarà certificata oltre, ovviamente, che dallo stesso pilota anche da Martini che presta anche la celeberrima livrea.
L’idea di base non è quella di produrre l’ennesima restomod, ma di seguire filologicamente le modifiche che l’ingegner Cena avrebbe apportato alla Delta per evolverla ulteriormente se il progetto Delta evo 3 by Maggiora fosse mai nato.
Così la vettura viene smontata integralmente la scocca viene restaurata e vengono aggiunti dei rinforzi al telaio proprio dove Cena pensava di inserirli. Speciali schiume insonorizzanti vengono iniettate tra i lamierati per rendere l’auto più comoda oltre che ignifuga.
Gli interventi sono pensati per rendere l’auto perfettamente godibile anche sulle strade “normali” sviluppando 220 CV, che tuttavia diventano facilmente 340 premendo un magico pulsante all’interno dell’abitacolo. In questo modo la Delta diventa un vero animale da pista, ruggente e nervoso proprio come l’originale.
Nuove sono le sospensioni regolabili in 10 posizioni e basate su ammortizzatori Bilstein. Silentblock rinforzati e trasmissione ripensata con le prime 3 marce ultra corte, completano il progetto. In questo modo la vettura può essere tarata dal conducente sia per viaggiare sulle strade senza rinunciare a un minimo di comfort, sia regolata sulle posizioni più estreme per fare sul serio sulle strade o meglio piste più esigenti.
Ulteriori misure sono state prese per lo sterzo che adesso ingloba una serie di migliorie derivate dall’esperienza moderna delle Gruppo A. Le gomme Michelin Pilot Sport 4 e i dischi Brembo da 332 mm all’anteriore e da 300 al posteriore permettono di avvinghiarsi all’asfalto come non ha mai fatto nessun’altra Delta.
I sedili sportivi sono prodotti dall’italianissima Sparco e la fantastica verniciatura Xirallic a triplo strato è garantita a vita.
Per vedere dal vivo quella che Miki Biasion “la migliore Delta si sempre” sarà necessario attendere il prossimo Salone di Padova, fissato dal 21 al 24 ottobre.
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