Era nell’aria da mesi, da quando il concept della Honda Prelude, il primo dall’addio all’amata coupé di medio-grandi dimensioni della Casa giapponese nel 2001, era stato presentato in Inghilterra quasi un anno fa. Oggi, invece, è arrivata l’ufficialità: tornerà nel 2026 la Honda Prelude, e la sesta generazione della coupé giapponese non sarà una riedizione elettrica, bensì ibrida.
Per il momento non ci sono ancora troppi dettagli tecnici sulla futura Prelude, ma Honda ha già ufficializzato che tra poco più di un anno arriverà una coupé moderna e aerodinamica, con un inedito sistema di simulazione della cambiata chiamato Honda S+ Shift. Scopriamo allora tutto quello che dobbiamo sapere della nuova Honda Prelude, in arrivo nel 2026.
A 25 anni dall’addio della quinta e, finora, ultima serie della Prelude, la sesta generazione della Honda Prelude arriverà nel 2026 e avrà, molto probabilmente, uno stile molto simile alla concept car presentata nel 2024 al Goodwood Festival of Speed. Il prototipo presentato nel 2024 ha colpito gli appassionati con uno stile molto sportivo e filante, con un frontale pulito e appuntito, una fiancata molto muscolosa e un posteriore che cita i fari a tutta larghezza della bellissima Prelude di terza generazione del 1987.
Dotata di cerchi da 20 pollici, due lunghe porte con grande portellone posteriore e di dettagli sportivi come un piccolo alettone posteriore e uno stile davvero dinamico, passando agli interni la Honda Prelude 2026 dovrebbe riprendere l’impostazione vista sulla Civic e sulla ZR-V, con uno schermo a sbalzo al centro e un generoso tunnel centrale. Non dovrebbe poi mancare un’attenzione particolare alla sportività, con sedili sportivi (magari rossi, come le più amate Type R come Civic e Integral) e una plancia rivestita in scamosciato, mentre spicca al centro della plancia un tasto che la stessa Honda ha comunicato con una foto dedicata: Honda S+ Shift.
Questo tasto è una delle soluzioni che, secondo Honda, dovrebbe caratterizzare l’esperienza di guida e l’impostazione meccanica della Honda Prelude 2026. La Casa giapponese ha infatti comunicato diverse volte che la Prelude non sarà l’ennesima riedizione elettrica di un’auto storica, ma piuttosto il punto più alto della tecnologia ibrida della Casa nipponica. Honda non ha ancora comunicato il powertrain della sua Prelude.
Possiamo supporre che questa sesta generazione possa avere un sistema Full Hybrid eHEV simile a quello visto sulla Civic, con un motore 2.0 quattro cilindri aspirato a benzina da 150 CV affiancato al motore elettrico principale da 184 CV, con una particolare trasmissione che privilegia il motore elettrico su quello termico. Sotto il cofano della Prelude dovrebbe esserci più potenza, che dovrebbe superare i 200 CV, mentre la trazione potrebbe rimanere anteriore, come tutte le cinque generazioni precedenti. Non possiamo escludere la possibilità della trazione integrale, magari su una versione a prestazioni ancora maggiori, così come l’utilizzo di soluzioni più raffinate come differenziali autobloccanti o sospensioni a controllo elettronico come sulla Civic Type R.
La grande novità è però la tecnologia S+ Shift, che debutterà proprio sulla Prelude Mk6. Si tratterà di un sistema capace di simulare il funzionamento di una trasmissione automatica a doppia frizione, permettendo al sistema e:HEV di Honda, privo di rapporti “tradizionali”, di regalare un’esperienza di guida da vera auto sportiva termica.
La stessa Honda comunica che la Prelude sarà pensata per aumentare e celebrare la “gioia di guidare”, pur non rinunciando all’elettrificazione. Questo approccio non è nuovo per Honda, che già nel 2000 lanciò la prima generazione della Insight, una piccolissima e leggerissima coupé a due posti secchi che, nonostante un sistema ibrido elementare e un motore 1.0 tre cilindri a benzina da 70 CV, era in grado di divertire alla guida come automobili ben più grandi.
Anche l’ultima NSX, prodotta tra il 2016 e il 2022, era un’ibrida, con un motore 3.5 V6 VTEC biturbo da 507 CV affiancato a tre motori elettrici, uno posteriore e due, uno per ruota, sull’asse anteriore, per una potenza complessiva di 581 CV e 646 Nm di coppia.
“La nuova Prelude non solo segna l’ultimo capitolo della nostra storia ibrida in continua evoluzione, ma è anche il prodotto di 25 anni di ricerca e sviluppo ibrido pionieristico.”, ha dichiarato Tomoyuki Yamagami, Chief Engineer e Large Project Leader di Honda. “L’obiettivo”, continua, “è far sì che questo modello mantenga il suo DNA ‘sportivo’, fondendo perfettamente l’efficienza e i vantaggi ambientali della guida elettrificata con un’esperienza entusiasmante al volante.”
Nata nel 1978, fin dalla prima serie la Prelude ha rappresentato un’automobile capace di portare su strada le tecnologie innovative della Casa giapponese, con diverse soluzioni che hanno debuttato proprio sulla Prelude. Nella prima generazione, prodotta per quattro anni tra il 1978 e il 1982, si è visto, ad esempio, uno dei primi tetti interamente in vetro mai montati su un’automobile, mentre a livello meccanico la compatta Prelude (era lunga 4,09 metri) aveva un 1.8 aspirato da 72 CV.
La seconda serie, prodotta tra il 1983 e il 1987, ha introdotto sulla gamma Honda un impianto frenante con sistema anti-bloccaggio, chiamato ALB, mentre nonostante le dimensioni (4,30 metri) ha un peso davvero ridotto (955 kg), mentre a livello estetico spiccava l’utilizzo dei fari a scomparsa. Con la terza serie, prodotta tra il 1987 e il 1991, Honda ha fatto all-in sulla tecnologia, facendo debuttare il suo primo sistema di quattro ruote sterzanti chiamato 4WS.
Si trattava di un sistema interamente meccanico, con due scatole guida (una all’anteriore e una al posteriore) collegate tra loro da un albero centrale, che permetteva alle ruote di girare nella medesima direzione a input del volante inferiori ai 140°, che diventava controfase superati angoli del volante superiori ai 140°. Complice un più moderno motore 2.0 aspirato da 150 CV, questa Prelude (dotata di uno stile davvero filante e futuristico) garantiva prestazioni vicine a quelle delle sportive.
La quarta serie, invece, prodotta tra il 1991 e il 1996, è la prima ad abbandonare i fari a scomparsa, mentre guadagna un nuovo sistema a quattro ruote sterzanti a controllo elettronico, mentre fa il suo debutto sul motore da H22 2.2 litri il sistema di fasatura variabile delle valvole VTEC, diventato celebre su tutte le vetture della Casa giapponese.
L’ultima serie, la quinta, è stata prodotta tra il 1996 e il 2001, riprendendo lo stile a cuneo più affusolato della terza serie ma crescendo nelle dimensioni, ora quasi da berlina media. A livello meccanico, si affiancano due versioni al top della gamma, la BB8 e la BB6: la BB8 ha un 2.2 VTEC da 185 CV e le ruote posteriori sterzanti, mentre la BB6 ha un 2.2 VTEC da 200 CV (l’H22A8) e un differenziale autobloccante elettro-idraulico chiamato ATTS, compresa la versione Type S, una versione per il mercato giapponese dove il 2.2 VTEC arriva a 220 CV. Questa quinta generazione è uscita di produzione nel 2001, lasciando un vuoto nella gamma che si riempirà nel 2026 con la sesta serie della Honda Prelude a 25 anni dall’ultima volta.
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