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La filiera auto di Torino cala il tris per convincere la cinese Dongfeng

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Torino mette in mostra i gioielli per attrarre il Gruppo auto cinese Dongfeng, in trattative col governo Meloni per aprire una fabbrica in Italia: industriali e Regione hanno offerto al quarto costruttore del Dragone tre siti dove produrre vetture a basso impatto ambientale. Un’azienda che ha un fatturato di 12 miliardi di yuan l’anno (un miliardo e mezzo di euro), di proprietà dello Stato cinese e azionista con un residuo 1,6% di Stellantis. Obiettivo, rilanciare il tessuto economico del capoluogo piemontese.

Quei fornitori che una volta prendevano commesse dall’ex FIAT, ora giustamente desiderano sostituire Stellantis con un rivale orientale in grande espansione. Un indotto nel settore della mobilità con potenzialità straordinarie, pronto a dare qualità elevatissima alle aziende del Celeste Impero (ancora tale sotto il profilo economico).

Ecco il triplete

Il primo sito è quello ex Maserati di Grugliasco (di proprietà di Stellantis), in vendita. Il secondo a Scarmagno, ex Olivetti, dove si era cercato di far insediare la Gigafactory di batterie Italvolt: un pessimo bluff di Lars Calstrom, con progetti per raccogliere milioni di euro di finanziamenti. Il terzo sito l’ex Pininfarina di San Giorgio Canavese, da cui sono uscite Ferrari Testarossa, Alfa Romeo Brera e altri modelli sexy carrozzati dall’azienda di Cambiano (di proprietà indiana). Abbandonato dal 2011, l’insediamento di 300.000 metri quadrati è stato acquisito a fine 2023 da Taurus, società di Cogefa Partecipazioni e Simco di Manuela Mattioda. Si cercano investitori per la reindustrializzazione.

La Vehicle Valley

Il presidente Unione Industriali di Torino Marco Gay ha evidenziato la nascita della Vehicle Valley, fondazione che si occupa di e automotive. Di fronte alla crisi di Mirafiori, si cerca di fare nel Torinese quanto già messo in piedi a Novara con la fabbrica di microchip. L’assessore regionale alle Attività produttive Andrea Tronzano ha rivelato come il dialogo coi cinesi sia avanti.

Seri Industrial si muove

Intanto, l’ex Bredamenarini, ora di Seri Industrial, ha rivelato l’esistenza di un “memorandum for understanding” con un produttore cinese interessato a rilevare il 25% dell’Industria Italiana Autobus: Dongfeng favorita su BYD e China City Industrial Group.

Autore: Mr. Limone

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