È arrivata la quinta generazione di Kia Sportage, un modello iconico per il Marchio coreano, un modello che vanta trent’anni di storia. Era, infatti, il 1994, quando la Kia Sportage venne lanciata sul mercato italiano (a livello internazionale nel 1991) e pian piano, di generazione in generazione ha avuto un successo crescente, grazie anche ai suoi elementi riconoscibili – leggasi Tiger Nose – e una dotazione di primo livello.
Il nuovo modello, invece, segna un punto di rottura a livello visivo, seguendo un nuovo corso, introducendo anche un’ibridizzazione che colpisce tutta la gamma. Più lunga, anche se di pochi centimetri, più tecnologica, con una gamma che guarda avanti specialmente dal punto di vista delle motorizzazioni e molto più evoluta che in passato. La quinta generazione di Kia Sportage, dopo trent’anni di storia, si presenta ai nastri di partenza condividendo piattaforma, motori e tecnologia con la cugina di 1° grado, la Hyundai Tucson.
Scopriamo nel nostro test drive com’è e come va la Kia Sportage con il motore Plug-in Hybrid.
Le dimensioni della Kia Sportage sono da C-SUV: lunghezza 4,51 metri, larghezza 1,86 metri, altezza 1,64 metri, passo: 2,68 metri. Come detto in precedenza, gli esterni della Kia Sportage rappresentano un punto di rottura rispetto alla generazione precedente. La firma luminosa, innanzitutto, propone le luci diurne a LED con la forma a boomerang, coadiuvate da gruppi ottici principali full LED fin dall’allestimento d’ingresso. Solo sull’allestimento top di gamma GT Line, si aggiunge la tecnologia adattiva dei suddetti LED.
Cambia radicalmente anche il famoso Tiger Nose, che caratterizzava tutte le Kia della scorsa generazione. Quest’ultimo, infatti, si sdoppia tra una parte sottile contenuta tra cofano e palbebra orizzontale, a unire idealmente i proiettori, e la sottostante griglia d’aspirazione molto elaborata nel design. La fiancata, coadiuvata da cerchi in lega da 19″ sulla top di gamma GT-Line Plus è piuttosto pulita e va a unirsi a un posteriore particolarmente ricco. Rimane comunque il posizionamento in alto, con il nuovo logo Kia decisamente protagonista nella parte centrale del portellone. Un abbozzo di scivolo ricorda poi l’appartenza al segmento dei SUV. A destra troviamo la porta di ricarica, speculare al bocchettone di rifornimento della benzina, sul lato sinistro.
Il Panorama Sunroof Pack (1.250 euro, comprendente tetto panoramico apribile elettricamente, illuminazione interna e bagagliaio a LED, peccato non quella sullla targa posteriore) ed è di serie sulla Sportage GT-Line Plus. Per questo allestimento è previsto anche il Premium Pack che comprende sedili in pelle regolabili con memoria e ventilazione per gli anteriori con anche utili portaabiti sui poggiatesta e funzionali prese USB per gli occupanti posteriori.
Se parliamo degli interni della Kia Sportage, non si può non iniziare dal doppio schermo protagonista in abitacolo. In generale il cruscotto ricalca in parte quanto di già visto su EV6, che propone, due schermi da 12,3″, leggermente ricurvo nel suo insieme, elegante nel complesso, il toggle del tutto simile all’elettrica di casa Kia e i comandi fisici del climatizzatore, che si switchano a piacimento con quelli della radio, in una manovra un po’ poco intuitiva.
I tasti principali sono raggruppati tutti sul tunnel centrale, dal sapore aeronautico, quest’ultimi saranno adibiti alla gestione della trasmissione, l’avviamento del propulsore, la selezione delle modalità di guida e altre funzionalità tipiche dell’allestimento e della motorizzazione. Molto particolare la rotella del cambio automatico, anche questo non troppo intuitiva, mentre tornano utili i due comodi vani portaoggetti e portabottiglie. Non mancano Apple CarPlay e Android Auto, ma non con collegamento wireless: bisogna per forza utilizzare il cavo per accedere al mirroring.
I materiali utilizzati non fanno trasparire pecche particolari, anche se l’ampio uso del nero lucido ne mina la sporcabilità generale. Manca qualche led ambient light aggiuntivo: rispetto ai competitors le luci d’ambiente non sono così estese, specie nella zona bassa e sopra il tunnel centrale.
La Kia Sportage nasce sulla piattaforma N3, pensata specificatamente per gli automobilisti europei. Si parla quindi, rispetto alla quarta generazione, di una migliore abitabilità che si percepisce subito non appena ci si accomoda al volante di questo nuovo SUV destinato a dare molte soddisfazioni a Kia, come lo hanno fatto le serie precedenti con una crescita sempre costante. Lo Sportage ha una seduta che ti fa sentire subito a tuo agio, anche se un po’ corta e senza nasello allungabile, ma è facile trovare la posizione corretta, grazie al volante regolabile in altezza e profondità. Sono sedili comodi ma con fianchetti abbastanza ampi da contenere bene il corpo in curva.
Analizzando i dati dimensionali interni, emergono in primis i tre centimetri di lunghezza in più rispetto alla precedente generazione cui corrisponde un solo centimetro di aumento del passo. Nel complesso, in Kia hanno ottenuto un buon compromesso tra linee generali, abitabilità e quindi spazio per le gambe e davvero poco da recriminare: in quattro lo spazio è generosissimo, piacevole il divano posteriori reclinabile adatto anche a 3 persone per medi viaggi. Capitolo bagagliaio, esso offre un’ottima capacità di 540 litri di base fino ai 1.715 litri abbattendo, tramite due comode leve, i sedili posteriori nella canonica formula 40:20:40. C’è un pozzetto sotto il pianale di carico utile per riporre i cavi di ricarica che risulta essere completamente piatto e la soglia di carico è perfettamente a filo con quest’ultimo.
Con il Plug-in parliamo di un powertrain complesso, che prevede tre motori, due elettrici sincroni e un termico 1.6 turbo benzina da 180CV e 265Nm. La potenza totale di sistema è di 265 CV e 350 Nm regolari da 1.500 – 4.500 rpm. Nonostante la trazione della Kia Sportage Plug-in Hybrid sia solo integrale, mentre la versione Full Hybrid è sia anteriore che 4WD, la Plug-in rimane sempre parca, ma allo stesso tempo più sfruttabile sui fondi a scarsa aderenza. In questo modo la Kia Sportage PHEV 4WD passa da 0 a 100 km/h in 8,2 secondi, per una velocità massima di 191 km/h. Numeri comunque buoni per la categoria e non si sente mai l’assenza di spinta a qualsiasi velcità.
Una batteria da 13,8 kWh può esser ricaricata dall’esterno e garantisce così un’autonomia di 70 km in ciclo combinato WLTP, nella realtà meno, ma superiori a 60 km. I consumi, come per tutte le PHEV variano molto in base alla frequenza di ricarica e vanno da un puro viaggio elettrico, considerata l’autonomia se carichiamo spesso la batteria, a circa 14,5 km/l se invece non abbiamo possibilità di avvicinarci ad una colonnina. Se invece disponiamo di “elettroni” la capacità di ricarica è di 7,2 kW sempre in corrente alternata, un classico per le PHEV. La batteria, si ricarica così in 2 ore oppure in circa 7 ore da una presa domestica 230V del garage. Mediamente comunque la media si attesta su valori di oltre i 17 km/l.
Cinque le modalità di guida proposte: Eco, Sport, a cui la Sportage aggiunge il nuovo Terrain Mode che permette di regolare le impostazioni del veicolo per affrontare nel migliore sei modi: neve fango e sabbia. Inoltre la Kia Sportage può anche montare le sospensioni a controllo elettronico che aiutano a irrigidire l’assetto, in abbinamento alla trazione integrale. Il tasto HEV/EV permette invece di richiamare in qualsiasi istante, a batterie cariche, la guida in elettrico o in modalità ibrida. Peccato però che se la richiesta del clima/riscaldatore è elevata (quindi in estate o in inverno) la guida elettrica non è quasi mai privilegiata. Inoltre, se alcune rivali sono in grado di conservare una quota di energia eletttrica, per essere ad esempio usata a fine percorso entrando nelle mura cittadine, qui nella Sportage la modalità “Safe” non è disponibile, peccato. Va comunque riconosciuto a Kia un sistema che in modalità ibrida automatica (la Hybrid) è davvero in grado di armonizzare i consumi pur restituendo il piacere della spinta concessa dai 265 CV del propulsore, agendo quasi da Full Hybrid come la “sorellina” da 230 CV. Scarso, infine, il recupero in frenata dei propulsori elettrici.
Il powertrain in generale è svelto, coadiuvato dai motori elettrici, e riesce ad asserire a tutte le funzioni richieste durante la vita quotidiana: in città la vettura si muove in maniera leggera, relativamente agile e silenziosa, non fatica neppure nei sorpassi autostradali, anche se a velocità di codice si viaggia in maniera silenziosa e senza sforzo, anche grazie ai 6 rapporti del cambio automatico.
Quest’ultimo è abbastanza rapido e intuitivo, in grado di assecondare mediamente bene il guidatore nella guida quotidiana, mentre nella guida più sportiva è leggermente meno veloce. L’assorbimento delle buche è buono, l’assetto vira sul morbido e anche quel vuoto al centro dello sterzo, non così diretto, ma comunque abbastanza preciso, sottolinea un’indole prettamente autostradale e sicuramente poco incline alla sportività. Nel complesso rimane un comando sincero e perfettamente adatto alla tipologia di vettura che rappresenta la Sportage.
Lo stesso pensiero si sviluppa sul comparto dell’assetto. L’assorbimento delle buche è buono e in generale la Sportage assicura morbidezza in ogni contesto, confermando la sua indole da viaggiatrice a cui non piace essere particolarmente “spremuta”, anche per via del peso non proprio contenuto di 1.905 kg. Buona la silenziosità all’interno dell’abitacolo, come ottimi sono i sistemi di assistenza alla guida proposti sul modello da noi provato.
La sicurezza passiva vede numerosi airbag, cui si sommano tutti gli ADAS della famiglia DriveWise. Citandone alcuni, l’Highway Driving Assist (HDA), Smart Cruise Control (NSCC), Blind-Spot Collision-Avoidance Assist (BCA) e Remote Smart Parking Assist (RSPA). Ci sono poi un sistema di telecamere a 360°, la frenata automatica d’emergenza che riconosce pedoni, vetture e ciclisti, il cruise control adattivo, il mantenitore al centro di corsia e il monitoraggio dell’attenzione del conducente e la frenata nelle manovre di parcheggio al sopraggiungere di un ostacolo.
Il listino prezzi della Kia Sportage parte da 31.500 euro per il 1.6 benzina MHEV e da 33.500 euro per il 1.6 Diesel MHEV, per l’allestimento entry level Business. Se vogliamo optare per il Full Hybrid si parte con la Style da 38.250 euro, mentre la nostra Plug-in Hybrid parte da un prezzo superiore, 47.250 euro. Notevole il balzo nel listino prezzi della versione GT Line (+2.750 euro) e GT Line Plus (+6.250 euro da Style), che sale quindi a 53.500 euro per la versione da noi provata, ma propone una dotazione di serie pressoché completa.
L’unica aggiunta, infatti, è il Premium Pack, che prevede i sedili in pelle scamosciata, la funzione ventilazione e la regolazione elettrica con memoria.
Per quanto riguarda le concorrenti della Kia Sportage Plug-in Hybrid troviamo l’Alfa Romeo Tonale PHEV, la Jeep Compass 4Xe, la Peugeot 3008 Hybrid, la Citroen C5 Aircross Hybrid, la Cupra Formentor e-Hybrid, la “cugina” Hyundai Tucson Plug-in Hybrid, la Suzuki Across PHEV, la Toyota RAV-4 PHEV e la Volkswagen Tiguan eHybrid.
Sempre di serie anche su Sportage la garanzia Kia valida 7 anni/150.000 km.
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