È arrivata la quinta generazione di Kia Sportage, un modello iconico per il Marchio coreano, un modello che vanta trent’anni di storia e che oggi è strettamente imparentato con la cugina Hyundai Tucson.
Era, infatti, il 1994, quando la Kia Sportage venne lanciata sul mercato italiano (a livello internazionale nel 1991) e pian piano, di generazione in generazione ha avuto un successo crescente, grazie anche ai suoi elementi riconoscibili – leggasi Tiger Nose – e una dotazione di primo livello. Il nuovo modello, invece, segna un punto di rottura a livello visivo, seguendo un nuovo corso, introducendo anche un’ibridizzazione che colpisce tutta la gamma.
Scopriamo nel nostro test drive com’è e come va la Kia Sportage Diesel con il Mild Hybrid 48 V.
Le dimensioni della Kia Sportage 2022 sono: lunghezza 4,51 metri, larghezza 1,86 metri altezza: 1,64 metri, passo: 2,68 metri. Come detto in precedenza, gli esterni della Kia Sportage rappresentano un punto di rottura rispetto alla generazione precedente. La firma luminosa, innanzitutto, propone le luci diurne a LED con la forma a boomerang, coadiuvate da gruppi ottici principali Full LED fin dall’allestimento d’ingresso e con i fari adattivi sulla GT Line da noi provata.
Cambia radicalmente anche il famoso Tiger Nose, che caratterizzava tutte le Kia della scorsa generazione. Quest’ultimo, infatti, si sdoppia tra una parte sottile contenuta tra cofano e palbebra orizzontale, a unire idealmente i proiettori, e la sottostante griglia d’aspirazione molto elaborata nel design.
La fiancata, coadiuvata da cerchi in lega da 19″ sulla top di gamma GT-Line Plus è piuttosto pulita e va a unirsi a un posteriore particolarmente ricco. Rimane comunque il posizionamento in alto, con il nuovo logo Kia decisamente protagonista nella parte centrale del portellone. Un abbozzo di scivolo ricorda poi l’appartenza al segmento dei SUV. La vernice nera (Aurora Black Pearl) e i cerchi bicolore con inserti neri riescono a creare un mix tra un aspetto tecnologico e sportivo.
Se parliamo degli interni della Kia Sportage Diesel, non si può non iniziare dal doppio schermo protagonista in abitacolo. In generale il cruscotto ricalca in parte quanto di già visto su EV6, che propone, appunto, il doppio schermo (entrambi da 12,3″) leggermente ricurvo nel suo insieme, elegante nel complesso, il toggle del tutto simile all’elettrica di casa Kia e i comandi fisici del climatizzatore, che si possono far switchare con quelli della radio in una manovra un po’ poco intuitiva. Peccato per la mancanza di Apple CarPlay e Android Auto wireless; bisogna per forza collegare il filo per accedere al mirroring.
I materiali utilizzati non fanno trasparire pecche particolari, anche se l’ampio uso del nero lucido ne mina la sporcabilità generale. Molto particolare il tunnel centrale, che si caratterizza per i vari tasti, per la rotella del cambio automatico e per i due comodi vani portaoggetti e bottiglie.
Bene anche l’abitabilità generale e davvero poco da recriminare sul bagagliaio, che offre un’ottima capacità di 591 litri di base fino ai 1.780 litri abbattendo, tramite due comode leve, i sedili posteriori nella canonica formula 40:20:40. C’è un pozzetto sotto il pianale di carico che risulta essere completamente piatto e la soglia di carico è perfettamente a filo con quest’ultimo.
In un mondo dell’auto che sta abbandonando progressivamente l’alimentazione a gasolio, ci sono ancora alcune proposte interessanti per chi percorre molti chilometri. La Kia Sportage Diesel si avvale di un 1.6 CRDi da 136 CV e 320 Nm di coppia massima.
Come detto, anche il Diesel si converte all’ibrido leggero, per dare una nota più “green” all’insieme. Il motore elettrico con batteria da 48 V aiuta l’auto a gestire tutte le componenti accessorie (clima, radio, luci ecc.) oltre a fornire un ausilio fondamentale durante lo stop & start cittadino del motore. In decelerazione, infatti, la vettura si spegna già intorno ai 20 km/h, offrendo anche la funzione di veleggiamento a motore spento quando le condizioni lo consentono e un piccolo boost in caso di accelerazione a tutto gas.
La trazione della Kia Sportage Diesel MHEV è anteriore, ma si può scegliere anche di avere la versione 4×4, meno parca nei consumi, ma più sfruttabile sui fondi a scarsa aderenza. Con la configurazione da noi provata, la Kia Sportage Diesel MHEV 2WD passa da 0 a 100 km/h in 11,4 secondi, per una velocità massima di 180 km/h.
Tre le modalità di guida proposte: Comfort, Eco e Sport. Detto delle questioni più tecniche, veniamo alle impressioni di guida della Sportage 2022. Il propulsore non è un fulmine, ma riesce ad asserire a tutte le funzioni richieste durante la vita quotidiana: in città la vettura si muove in maniera leggera e relativamente agile, mentre fatica leggermente di più ad avere spunto nei sorpassi autostradali, anche se a velocità di codice si viaggia in maniera silenziosa e senza sforzo, anche grazie ai 7 rapporti del cambio doppia frizione DCT.
Quest’ultimo è abbastanza rapido e intuitivo, in grado di assecondare bene il guidatore nella guida quotidiana, mentre nella guida più sportiva è leggermente meno veloce. Anche lo sterzo mantiene una buona precisione, un po’ vuoto al centro e non così diretto, ma nel complesso rimane un comando sincero e perfettamente adatto alla tipologia di vettura che rappresenta la Sportage.
Lo stesso pensiero si sviluppa sul comparto dell’assetto. L’assorbimento delle buche è buono e in generale la Sportage assicura morbidezza in ogni contesto, confermando la sua indole da viaggiatrice a cui non piace essere particolarmente “spremuta”. Buona la silenziosità all’interno dell’abitacolo, come ottimi sono i sistemi di assistenza alla guida proposti sul modello da noi provato.
La sicurezza passiva vede numerosi airbag, cui si sommano tutti gli ADAS della famiglia DriveWise. Citandone alcuni, l’Highway Driving Assist (HDA), Smart Cruise Control (NSCC), Blind-Spot Collision-Avoidance Assist (BCA) e Remote Smart Parking Assist (RSPA). Ci sono poi un sistema di telecamere a 360°, la frenata automatica d’emergenza che riconosce pedoni, vetture e ciclisti, il cruise control adattivo, il mantenitore al centro di corsia e il monitoraggio dell’attenzione del conducente.
Ultimi, ma non per importanza i consumi, di una vettura che ancora, per fortuna, propone il Diesel nella sua offerta, con il plus del mild hybrid a 48 V. Il dichiarato nel ciclo WLTP è di 4,8-5,3 l/100 km e noi durante questo test drive lungo due settimane abbiamo mantenuto una media, tra città e autostrada, di 6,5 l/100 km, un risultato più che onesto nel panorama odierno.
La Kia Sportage Diesel mild hybrid è oggi una scelta ricca di concretezza, che, unita al design tecnologico e futuristico del modello, rappresenta insieme alla cugina Tucson, due proposte veramente competitive e con pochi difetti in questo agguerrito segmento.
Il listino prezzi della Kia Sportage parte da 29.950 euro per il 1.6 benzina MHEV e da 31.950 euro per il 1.6 Diesel MHEV, prezzi indicati per l’allestimento entry level Business. Se alla versione Diesel aggiungiamo il cambio automatico DCT il prezzo sale a 33.950 euro. Notevole il balzo nel listino prezzi della versione GT Line Plus da noi provata, che sale a 42.500 euro, ma propone una dotazione di serie pressoché completa. L’unica aggiunta, infatti, è il Premium Pack, che prevede i sedili in pelle scamosciata, la funzione ventilazione e la regolazione elettrica con memoria. Il prezzo della Kia Sportage Diesel è di 44.200 euro, per la vettura da noi testata.
Per quanto riguarda le concorrenti della Kia Sportage Diesel, questa alimentazione adottata sempre meno fa sì che le competitor siano poche rispetto a qualche anno fa. Tra queste troviamo la Jeep Compass, la Peugeot 3008, la Citroen C5 Aircross, la Cupra Formentor, la “cugina” Hyundai Tucson, la Skoda Karoq e la Volkswagen Tiguan.
Sempre di serie anche su Sportage la garanzia Kia valida 7 anni/150.000 km.
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