Uno dei portabandiera del Marchio Jeep, soprattutto in Italia, si rinnova e porta con sé diverse migliorie che la rendono ancora più appetibile sul mercato europeo.
Parliamo della Jeep Renegade 2018, un nuovo Model Year che si aggiorna, rimanendo al passo con i tempi, e guardando al futuro in ambito di infotainment, ma anche per quanto riguarda la funzionalità e la personalizzazione.
Per farvi capire l’importanza di questo modello per Jeep (e per tutto il Gruppo FCA) basta pensare che la prima Jeep prodotta fuori dagli USA – prodotta in Italia insieme alla 500X, a Melfi – è il modello che più di ogni altro ha portato il marchio Jeep a stabilire record di vendite in Europa, dove nel 2017 il brand ha consuntivato il miglior anno di sempre con 108.700 unità e una crescita del 3,5% rispetto al 2016.
In Italia, Renegade vale il 15,4% del suo segmento, totalizzando 37.600 immatricolazioni nel 2017. Questo ci fa capire quanto questo modello sia fondamentale per il Marchio e quanto sia importante rinnovarlo con costanza.
Noi l’abbiamo provato in anteprima per scoprire tutti i cambiamenti del Model Year. Ecco com’è e come va la Jeep Renegade 2018 nel nostro primo contatto.
Se gli esterni non cambiano – eccetto che per l’arrivo della nuova maniglia per il portellone posteriore – la Renegade 2018 è stata rinnovata negli interni, anche in termini di personalizzazione, con nuove opzioni che consentono di scegliere tra nuovi materiali per i rivestimenti dei sedili e per il colore chiaro per la selleria “Polar Plunge”. L’aggiornamento stilistico ha toccato anche le finiture sulle cornici di radio, bocchette di areazione, tunnel centrale e altoparlanti.
La principale novità del Renegade 2018 è l’introduzione della nuova generazione di Uconnect con schermi da 5, 7 e 8,4 pollici – a seconda delle versioni – che offrono nuove funzioni di navigazione, intrattenimento e comunicazione.
In particolare, i nuovi sistemi Uconnect 7.0″ e 8.4″ si avvalgono di schermi ad alta definizione touchscreen capacitivi che rappresentano una notevole miglioria rispetto a quello precedente. Inoltre, tra le varie funzioni dello Uconnect ci sono anche la chiamata e la navigazione in vivavoce e il riconoscimento vocale dei messaggi, oltre all’integrazione con i sistemi di Mirroring più famosi, ovvero Apple CarPlay e Android Auto.
Con Uconnect LIVE si può accedere a “Tune In Internet”, “Deezer Internet music”, a Reuters, e ai più famosi social network Facebook e Twitter.
Se la tecnologia compie un grande passo in avanti, anche l’ambiente interno si evolve, proponendo una maggiore funzionalità, attraverso una nuova organizzazione dei vani. Nel tunnel centrale fa la sua apparizione un nuovo spazio per riporre lo smartphone, nuovi porta bicchieri e ulteriori scomparti come la tasca per custodire un tablet o altri piccoli accessori. Nel complesso, l’incremento dello spazio dei vani portaoggetti è di 1,2 litri.
Nuova anche la porta USB aggiuntiva, posta nella parte posteriore del bracciolo centrale, dedicata ai passeggeri dei sedili posteriori e offerta di serie a partire dalla versione Longitude.
12 diverse combinazioni di gruppi motopropulsori abbinati a due configurazioni, a trazioni anteriore o integrale, ma nulla di nuovo rispetto al modello precedente.
Si parte dai motori a benzina 1.6 E-Torq da 110 CV con cambio manuale a 5 marce, 1.4 MultiAir2 Turbo da 140 CV, con trasmissione manuale o automatica a doppia frizione DDCT entrambe a 6 marce, 1.4 MultiAir2 da 170 CV con cambio automatico a nove marce, fino al motore GPL 1.4 Tjet da 120 CV con cambio manuale a sei marce.
Completano la gamma i motori turbodiesel 1.6 MultiJet II da 95 CV con cambio manuale a 6 marce, 1.6 MultiJet II da 120 CV con cambio manuale o trasmissione automatica a doppia frizione DDCT entrambe a 6 marce, e MultiJet II 2,0 litri da 120 CV con cambio manuale a 6 marce, 140 CV (cambio manuale a 6 marce o automatico a nove marce) oppure da 170 CV abbinato al cambio automatico a nove marce.
La Renegade 2.0 Multijet da 170 CV, che abbiamo scelto di provare, ha una coppia di 350 Nm a 1.750 giri/min e la spinta si sente, eccome.
Il cambio a nove rapporti AT9 ZF è abbastanza preciso, permettendo di avere sempre il rapporto giusto in ogni situazione. La prima è una ridotta che viene inserita solo con la modalità LOW, mentre nella guida ordinaria si parte direttamente in seconda, cosa che si sente a volte in partenza.
Tra le curve il brio non manca, cambio e motore sanno regalare soddisfazioni, mentre lo sterzo elettronico è sicuramente efficiente, leggero e molto demoltiplicato, ma trasmette un giusto feedback. In città, invece, le dimensioni contenute, le superfici verticali e i sensori posteriori aiutano nei parcheggi, con le buche che vengono digerite con grande disinvoltura.
Con la versione Trailhawk del Renegade, però, anche l’offroad diventa una vera goduria. Con il rapporto di riduzione finale di 20:1 che simula le ridotte, l’Active Drive Low, il Selec-Terrain per selezionare il fondo migliore, l’Hill-Descent Control e l’altezza da terra aumentata di 35 mm rispetto alla versione 4×2, si possono affrontare percorsi anche solo impensabili per la maggior parte della concorrenza.
Alcuni degli accorgimenti rappresentano soluzioni adottate da fuoristrada “di professione” e, alla prova dei fatti basta addentrarsi nel fango più profondo per sentire le ruote sempre pronte a dare trazione. Inoltre, sulla Jeep Renegade 2018 sbarca anche Jeep Skills, l’app che misura le prestazioni in fuoristrada in tempo reale, in modo da monitorare al meglio le proprie prestazioni e, soprattutto, quelle del Renegade.
Si può anche selezionare da una sorta di catalogo la lista di percorsi consigliati e conoscere le informazioni più importanti sulla loro conformazione, oppure condividere i propri percorsi preferiti con tutta la Community Jeep e gli utenti di Jeep Skills.
La gamma del Renegade 2018 non cambia e si basa sugli allestimenti Sport, Longitude, Limited, Business e Trailhawk.
Invariati anche i prezzi, con una base di partenza di 20.990 euro per la Renegade 1.6 E-TorQ EVO Sport, fino ai 34.100 euro della 2.0 Mjt 170 CV 4WD Trailhawk.
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