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Jeep Cherokee Trailhawk 3.2 | Prova su strada

Foto di Gabriele Bolognesi
Tempo di lettura: 7 minuti

Capacità offroad e tecnologia sono le definizioni che più si addicono alla Jeep Cherokee Trailhawk, ma da dove derivano queste caratteristiche peculiari? Andiamo a scoprirlo…

Il primo modello di Jeep Cherokee sbarca nel nostro Paese solo con la seconda generazione nel 1984 e si differenzia dall’antenata per le dimensioni esterne più compatte, per la scocca portante e per i motori da 2,1 a 4 litri da 80 a 184 CV. Tutte innovazioni volute dalla Renault, all’epoca in possesso della maggioranza delle azioni dell’ AMC, padrona del brand Jeep. Nel 1987 Chrysler acquisisce il marchio Jeep lasciando alla casa francese il ruolo di importatrice ufficiale per il Vecchio Continente fino al 1992 e apportando modifiche al frontale e agli interni insieme ad un comportamento stradale più orientato al il comfort.

Nel corso del 2002 le sospensioni anteriori a ruote indipendenti aumentano la comodità su asfalto e la gamma motori si arricchisce di due unità da 2,5 a 3,7 litri da 143 a 211 CV. Lo sterzo a cremagliera debutta per la prima volta su una vettura  Jeep rendendo la Cherokee più diretta e precisa, consentendo di aumentare considerevolmente il piacere di guida.

La quarta generazione nel 2008 venne realizzata su una piattaforma comune alla Dodge Nitro montando il classico 3.7 V6 Powertech benzina, affiancato dal motore 2.8 turbodiesel quattro cilindri prodotto dalla VM potenziato a 177cv, lo stesso motore della  Jeep Wrangler. I progettisti Jeep non persero mai di vista negli anni le caratteristiche da offroad, anzi migliorarono via via gli angoli caratteristici di attacco/discesa e introdussero nel 2008 una nuova trazione integrale con differenziale centrale in grado di gestire la potenza in caso di necessità. Le marce ridotte e il blocco del differenziale centrale manuale, indispensabili per percorsi offroad di media difficoltà, insieme alla nuova trazione venne certificata dalla stessa Jeep come Trail Rated ovvero idonea a percorsi in fuoristrada.

Jeep Cherokee Trailhawk

La quinta serie della Cherokee, basata sul pianale derivato da quello dell’Alfa Romeo Giulietta venne presentata al Salone di New York nel 2013 sfoderando una linea completamente rivoluzionaria per il marchio Jeep, caratterizzata da un frontale dinamico con i gruppi ottici disposti su tre piani, tre tipi di trazione 4×4 e nuovi dispositivi, dal sistema anticollisione al dispositivo di segnalazione di cambio corsia involontario, al sistema di parcheggio assistito. La vettura è stata dichiarata l’auto più sicura del 2013 per la categoria: “Fuoristrada compatte” e ha ottenuto il punteggio di 5 stelle nei test Euro NCAP del 2013.

Design: cambiamento radicale

Ed eccoci finalmente al volante della nuova Jeep Cherokee 3.2 Trailhawk dal colore azzurro Hydro blue. La versione Trailhawk è quella designata ad essere la più offroad tra i modelli Cherokee in quanto dotata di paraurti specifici per favorire l’avvicinamento a impervie salite o l’uscita da ripide discese, tanti particolari che esaltano il DNA Jeep, a cominciare da un frontale aggressivo con le ormai leggendarie sette feritoie con cornice Dark grey, proseguendo con i fari anteriori posti su tre livelli, sottili quelli superiori diurni a LED, BI-XENO quelli sotto e più in basso  i potenti fendinebbia con funzione cornering. Sul cofano è presente come optional un grande adesivo nero opaco (404 euro) che ne esalta il carattere offroad oltre alle calotte degli specchietti retrovisori esterni cromate (342 euro) ed i rivestimenti cromati per i montanti delle porte (189 euro).

I cerchi in lega da 17 pollici con pneumatici offroad donano alla Jeep Cherokee quel carattere tipico del marchio Jeep, in generale le linee del Cherokee ispirano dinamismo e stile, lo studio delle superfici è stato accurato a cominciare dall’ampio spoiler e dal portellone posteriore dal taglio curvilineo, nel complesso l’obiettivo dei designer è stato quello di raggiungere le migliori performance aerodinamiche. Non mancano però dettagli muscolosi come le nervature del cofano, sulle fiancate e sui parafanghi. Bello il piccolo disegno posto in basso a sinistra alla base del parabrezza raffigurante la mitica Jeep Willys ed il vistoso gancio rosso che fa capolino dal paraurti posteriore.

Jeep Cherokee Trailhawk

L’abitacolo della nuova Jeep Cherokee è spazioso e ben rifinito: i sedili in pelle Nappa nera con cuciture a vista rosse e scritta Trailhawk sullo schienale dei posti anteriori sono molto morbidi e con la possibilità di tutte le regolazioni elettriche, con memorizzazione di tre posizioni è impossibile non trovare la posizione di guida per chiunque. Le plastiche della plancia sono morbide come si richiede su vetture di classe superiore ed il design del cruscotto è moderno  con elementi come lo schermo a colori da 7 pollici e il display centrale da 8,4. Il volante in pelle con riscaldamento elettrico è veramente un multifunzione in quanto con i pulsanti ed in base agli optional montati si può accedere a più di 22 funzioni. Consigliamo di fare pratica a veicolo fermo perché tutte queste funzioni in movimento possono portare il conducente a distrarsi durante la guida. Pratici alcuni accorgimenti come lo schienale del sedile passeggero anteriore completamente abbattibile che consente di caricare oggetti lunghi fino a 257 cm, o il divano posteriore scorrevole di 14 cm con schienali reclinabili che formano un piano a filo del baule. Molto eleganti poi i cristalli posteriori ed il lunotto oscurati.

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Alla guida della Jeep Cherokee 3.2 Trailhawk

Proposta soltanto col vigoroso 3.2 V6 a benzina da 272 cavalli la Trailhawk è un concentrato di tecnologia, ma andiamo con ordine ed esaminiamo il propulsore. Il 6 cilindri Pentastar ai bassi regimi è piuttosto pronto mentre denota un po’ di sofferenza con l’aumentare dei giri motore per poi tornare a spingere con una certa grinta avvicinandosi alla zona rossa: chi è abituato alle motorizzazioni diesel sovralimentate potrebbe rimanerne deluso. Il cambio automatico a 9 rapporti aiuta comunque a rendere piacevole la guida e i 272 cv vengono erogati fluidamente con cambi marcia non avvertibili e suono del motore praticamente inesistente.

Jeep Cherokee Trailhawk

Pronto lo sterzo, molto preciso ma come da tipologia di vettura non proprio diretto, l’ingombro della Cherokee è notevole con i suoi 462 cm di lunghezza e 186 di larghezza e nelle manovre cittadine è necessario farsi l’occhio ma giungono in aiuto i sensori anteriori e posteriori con telecamera e Park Assist. La tenuta di strada è buona in quanto supportata da sospensioni all’altezza e dai numerosi dispositivi di sicurezza elettronici, la nostra auto in prova è dotata di pneumatici M+S 245/65/17 e questo non ha aiutato certamente nella guida tra le curve come d’altronde i quasi 2000 kg di peso. In merito ai consumi abbiamo constatato che il 3.2 Pentastar  non è poi così male come si potrebbe pensare,  durante le nostre prove su percorsi urbani e sub-urbani  il computer di bordo ci segnalava una media di 10,5 l/100 km. Un risultato ottenuto grazie ai lunghi rapporti del cambio e alla notevole coppia del motore che a bassi regimi permette di viaggiare con marce alte sfiorando leggermente l’acceleratore. In ambito autostradale sembra di viaggiare in un salotto, insonorizzazione perfetta e leggero rumore dato dai pneumatici non proprio autostradali ma nel contempo abbiamo notato che a 130 km\h il contagiri segnava quasi 2.000 giri/min in ottava marcia. Per vedere comparire la nona marcia è stato necessario selezionare la modalità manuale del cambio.

ll 4×4 System

Tutti i sistemi 4×4 di Jeep Cherokee sono abbinati al sistema di gestione della trazione denominato Selec-Terrain che dispone di quattro modalità (cinque per la versioneTrailhawk che, oltre a Auto, Snow, Sport e Sand/Mud, aggiunge la modalità Rock).

Premendo un tasto posto sulla tunnel centrale, il Selec-Terrain consente al conducente di scegliere tra differenti impostazioni di guida su strada asfaltata e in fuoristrada, il sistema è progettato per ottimizzare le quattro ruote motrici così da garantire la maggior sicurezza in ogni condizione di aderenza. Il coordinamento elettronico mette in funzione  12 diversi apparati  tra cui la trasmissione, l’impianto frenante, l’ESC, il Selec-Speed Control  con l’Hill-descent (nelle ripide discese e in salita mantiene la velocità impostata da 1 a 9 km/h) e molti altri.

La Trailhawk è inoltre dotata dell’Active Drive Lock, come sulla nuova Jeep Compass Trailhawk, il quale offre eccezionali prestazioni nell’utilizzo offroad di Jeep Cherokee. Il sistema include una PTU a due velocità con gestione della coppia e marce ridotte con bloccaggio del differenziale posteriore per assicurare maggior potenza durante la guida a marce ridotte su tracciati fuoristrada estremi. Nella modalità 4-Low, il sistema blocca l’asse anteriore e quello posteriore per assicurare maggiore potenza alle basse velocità e una migliore capacità nel traino. Il rapporto di riduzione delle marce ridotte di 2,92:1 migliora le prestazioni quando si affrontano tratti in salita oltre ad assicurare un eccellente rapporto finale di riduzione nella guida in fuoristrada estremo. Il bloccaggio del differenziale posteriore può essere inserito dal conducente in qualsiasi modalità a marce ridotte. Il differenziale si blocca automaticamente in altre modalità, ad esempio in quella “Rock”, per massimizzare la trazione sulla ruota e garantire una maggiore presa. La versione Trailhawk inoltre è dotata di piastre di protezione che salvaguardano i componenti fondamentali del sottoscocca nella guida in fuoristrada.

Jeep Cherokee Trailhawk

Per gli Autoappassionati e non di fuoristrada vi informiamo che alcuni modelli del marchio Jeep portano sulla carrozzeria un stemma Trail Rated, il quale che rappresenta una serie di dure prove che certificano l’affidabilità del veicolo nelle performance fuori strada su alcuni dei percorsi più difficili del mondo. Più nello specifico, le prove sono di trazione sui terreni più scoscesi al mondo, di guado per testare sigillature aggiuntive della carrozzeria e della parte elettrica che consentono di guadare corsi d’acqua, di manovrabilità per affrontare passaggi e curve strette, situazioni di emergenza e di evitare danni estetici grazie allo sterzo di precisione e al passo ottimizzato, di articolazione ovvero la capacità del mezzo di mantenere le ruote incollate alla strada e quindi continuare a muoversi. Una buona articolazione permette alla ruota di mantenere a lungo il contatto con la strada per ottenere la massima trazione possibile quando una o più delle altre ruote sono sollevate per superare un ostacolo. Le sospensioni aiutano a migliorare le prestazioni fuori strada massimizzando la flessibilità, l’articolazione degli assi e l’escursione delle ruote e per finire l’altezza da terra, le Jeep 4×4 sono testate per verificare la loro capacità di superare tronchi d’albero e qualsiasi altro ostacolo venga a trovarsi sulla vostra strada. I parametri di prova comprendono, tra gli altri, altezza dal suolo, angoli di attacco, di uscita e di dosso.

Prezzi e concorrenti

Jeep Cherokee Trailhawk

La Jeep Cherokee Trailhawk 3.2 in prova si presenta sul mercato ad un costo che sfiora i 60 mila euro, un prezzo non proprio ad appannaggio di tutti anche se, ad onor del vero, la vettura è dotata di tutti gli optional possibili e desiderabili da un proprietario esigente. La motorizzazione a benzina non invoglia ulteriormente l’acquisto qui in Italia dato il costo del carburante pertanto, agli estimatori della Jeep Cherokee ci sentiamo di consigliare la motorizzazione a gasolio a partire da 40 mila euro, certo non sarà la estrema Trailhawk, ma qualche soddisfazione in fuoristrada la possono dare anche gli altri modelli. Per concludere, trovare delle alternative al SUV di casa Jeep con questa cilindrata e con le doti fuoristradistiche che possiede non è semplice, la concorrenza BMW, Audi, ecc può mettere sul piatto vari modelli con grandi cilindrate a benzina ma tutti dalle caratteristiche prettamente stradali.

 Anche in questo il DNA Jeep è unico.

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