85 milioni dal governo per la mobilità sostenibile e le colonnine elettriche.
Proprio l’auto elettrica sembra essere una delle soluzioni su cui puntano i governi e le case automobilistiche per risolvere parte del problema dell’inquinamento atmosferico. La pensano così anche i consumatori?
Passati trenta giorni dall’“emergenza smog” di fine anno, il problema spazzato via dalla poca pioggia e ancora meno neve, si è ripresentato in tutta Italia e in particolare al Nord. Ecco quindi tornare i blocchi delle automobili, in applicazione del protocollo d’intesa, firmato tra governo ed enti locali, che prevedeva alcuni provvedimenti da prendere nel caso in cui l’ormai noto limite di 50 µg/m3 venisse superato per più di 7 giorni consecutivi. Non essendo il protocollo vincolante, ogni amministrazione comunale o grande area metropolitana decide da sé come e quali provvedimenti applicare, orari e caratteristiche del blocco nel caso delle auto.
La soluzione non a breve termine, essendo il nostro il paese con parco auto circolante più anziano d’Europa con una media di 9.5 anni (16 anni in media i bus del trasporto pubblico) sembra essere quella di puntare sulle auto elettriche o ibride plug-in. Molti governi, mancando una strategia chiara europea, si stanno muovendo in ordine sparso incentivando da un lato i produttori di auto a inserire nei loro listini versioni “Zero Emissions” e i clienti dall’altro.
L’altro ieri il Ministro dell’Ambiente Galletti ha annunciato lo stanziamento di 85 milioni per provvedimenti sulla mobilità, di cui 50 destinati alle colonnine elettriche. Quale sia il piano di attuazione ancora non si sa.
Italia a parte, nei paesi nei quali da anni si è deciso di puntare sull’elettrico, gli obiettivi posti dai governi sono stati piuttosto largamente disattesi. 1 milione di auto elettriche era l’obiettivo che sia Angela Merkel che Obama si erano dati.
In America si puntava a raggiungere tale obiettivo l’anno scorso, invece gli EV che circolano sono “solo” 400.000, su un parco veicoli di 250milioni di auto, e nel 2015 il numero di vetture a zero emissioni immatricolate è calato del 6% a quota 115.000. Si punta ora, più realisticamente, a raggiungere l’obiettivo tra quattro anni.
In Germania si puntava a raggiungere quota 1milione nel 2020, ma stando ai dati attuali l’obiettivo è molto lontano dall’essere centrato. Le vetture elettriche e ibrde plug-in che circolano in Germania sono 140.000 e le vendite dell’anno scorso hanno toccato le 24.300 unità, su un totale di 3.2 milioni di auto immatricolate. In Germania si punta ora a incentivare la mobilità elettrica con un piano da 2 miliardi di euro, ha dichiarato il Ministro dell’economia Sigmar Gabriel, che intende proporre incentivi fino a 5mila euro.
Nel 2015 le immatricolazioni italiane sono cresciute, di parecchio, ma a gennaio 2016 il mese dopo “l’emergenza smog” di dicembre, il numero di vetture elettriche vendute è sceso del 20.3%, probabilmente in attesa dei provvedimenti del governo, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (114 vs 143), mentre sono aumentate del 43% le ibride (3.250), e soprattutto sono cresciute in numero assoluto le vetture diesel e benzina (87.734 le prime, 51.665 le seconde).*
Basteranno 50 milioni di euro per le colonnine elettriche a invertire la tendenza?
Dai dati, anche quelli esteri, non si direbbe. In Europa, pur in forte crescita, ogni 1000 auto vendute, solo sei sono elettriche.
Elettrica sì, ma con molta molta calma. E il petrolio, adesso, costa pure poco.
*Dati Unrae