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Il papà della Ferrari Enzo rischia il carcere per eccesso di velocità

Tempo di lettura: 2 minuti

Quattro mesi di reclusione per aver superato il limite di velocità sulla Ferrari Enzo creata da lui stesso. È il rischio che ha corso Ken Okuyama, ex designer di Pininfarina, il quale sarebbe potuto finire dietro le sbarre di un carcere in Giappone per aver sfrecciato a 128 km/h a bordo della supercar V12 che lui stesso ha immaginato e disegnato anni fa.

Il papà della Ferrari Enzo, Ken Okuyama, potrebbe finire in carcere in Giappone

Il Giappone è uno degli Stati più rigidi, inflessibili, nell’applicazione delle regole e delle relative sanzioni in caso di infrazioni. Ad aver problemi con la legge nel Paese del Sol Levante ed a rischiare quattro mesi di reclusione è stato Ken Okuyama, ex designer di Pininfarina.

Il disegnatore della Ferrari Enzo è stato beccato alla guida di quella che è la sua Ferrari Enzo mentre sfrecciava alla velocità di 128 km/h su una strada giapponese il cui limite è di 40 km/h. Nel Paese asiatico si rischia il carcere quando viene superato il limite di velocità, figuriamoci quando l’infrazione si consuma con un divario così ampio. Okuyama è riuscito ad ottenere una sospensione condizionale della pena dopo aver ammesso le proprie responsabilità, altrimenti avrebbe dovuto scontare una pena di quattro mesi di galera.

Ken Okuyama, designer della Ferrari Enzo, rischiava quattro anni di reclusione

Ken Okuyama, designer di sessantatreenne, stava percorrendo una strada panoramica della prefettura di Yamagata, località sita a nord di Fukushima, con la sua Ferrari Enzo, quando è stato fermato da una pattuglia per eccesso di velocità. Viaggiava a 128 km/h a fronte dei 40 km/h consentiti, superando il limite di ben 88 km/h. l’ex dipendente di Pinifarina è stato portato in tribunale dove i giudici della Yamagata District Court hanno stabilito quattro mesi di reclusione. A salvarlo dalle sbarre è stato il suo avvocato, il quale ha cercato di patteggiare tramite l’ammissione dell’errore da parte del designer ed affermando:

“Il mio cliente stava esponendo il motore della Ferrari Enzo all’aria fresca di montagna per farlo raffreddare”.

Tenendo conto dell’inflessibilità che contraddistingue il popolo giapponese può sembrare molto strano, ma è bastata questa dichiarazione a convincere il giudice per fargli evitare il carcere.

Angelo Petrucci

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