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Il gruppo cinese FAW investe 1 miliardo di euro nella Motor Valley italiana

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La Cina investe nel mondo dell’automotive italiano. Stiamo parlando del principale produttore cinese, il Gruppo FAW, che ha deciso di investire oltre 1 miliardo di euro sulla Motor Valley, punto di partenza di un piano strategico destinato a crescere nei prossimi anni. Obiettivo? Sviluppare auto elettriche e ibride in Italia, per la prima volta fuori dalla Cina, anche supersportive, coinvolgendo designer e ingegneri del bel paese. 

Una bella notizia in un momento di incertezza totale, che arriva come un raggio di sole su un percorso, dal marzo scorso, quando è iniziato il lockdown, che si è arricchito di nubi. Come si legge dal “Sole 24 Ore“, che per primo ha rilanciato la notizia, il Gruppo FAW ha scelto l’Italia per la sua prima Mission fuori dai confini cinesi e non certo a caso. 

Le prime assunzioni, infatti, sono già partite e si concluderanno entro la fine di giugno, ancor prima di scegliere un’effettiva località per dare il via, vero e proprio, a questo ambizioso progetto. 

Come sottolineato dall’autore dell’articolo per il famoso quotidiano, si prospetta la nascita di “una sorta di Tesla a targa cinese”, con un potenziale, per ora inespresso, di creare migliaia di posti di lavoro, alimentando così la filiera automotive del futuro. L’idea è quindi di rendere l’Italia la base operativa per poi esportare i futuri veicoli anche in Cina, in un percorso all’inverso che avrebbe fatto contento un certo Marco Polo. Ancora non sappiamo dove verranno costruiti gli stabilimenti.

Parallelamente a questi importanti investimenti, FAW ha investito su un nuovo stabilimento a Changchun, mentre la Cina stava uscendo faticosamente dall’emergenza Covid-19. L’idea è quella, però, di sfruttare il blasone del nome Hongqi, uno dei marchi del gruppo, (che curiosamente contava solo 2 modelli in gamma fino al 2018) trasformandolo in un Marchio di auto sportive, eco-friendly e con qualità premium. Pensate che, nonostante la pandemia, Hongqi, ha visto crescere il suo fatturato del 111% nel primo trimestre 2020, un caso più unico che raro specialmente in questo periodo.

Il tutto, però, vede la preziosa partnership di Silk EV, tanto che la vettura che vedete in copertina, la Hongqi S9 conta qualcosa come 1.400 CV e trazione completamente elettrica. Silk EV che ha già una base operativa in Italia, presso la AVL di Reggio Emilia e ha siglato la joint venture lo scorso 23 aprile proprio con FAW.

Lei Ping, amministratore di FAW Group, ha dichiarato: “Oggi vogliamo celebrare un passo importante della collaborazione tra Faw, la Provincia di Jilin, la Regione Emilia-Romagna e Silk Ev. La Motor Valley emiliana è il luogo di nascita di molte hypercar di fama mondiale e da qui vogliamo partire per la strategia di sviluppo di questo progetto si rafforza ulteriormente la nostra collaborazione all’interno dell’ecosistema automotive italiano e cinese”. 

FAW Group: nato nel 1953, sulle sue limousine si è seduto anche Mao Tse-Tung

FAW, acronimo che sta First Automobile Works, è da più di mezzo secolo il maggior produttore di autoveicoli del paese orientale. Da quando la Repubblica Popolare Cinese ha deciso di sostenere pesantemente l’industria automobilistica nazionale, FAW è cresciuta a dismisura e, già nel 1991, è arrivata un’importante joint venture con grandi gruppi automobilistici quali Volkswagen, Toyota e Mazda.

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Mao Tse-Tung vicino a una limousine del gruppo cinese (1958)

L’attuale presidente Xu Liuping, al timone dal 2017, ha deciso di sviluppare un Marchio con il quale farsi conoscere anche fuori dalla Cina; così è nato Honqgi, che già all’ultimo Salone di Francoforte portava sotto la luce dei riflettori la S9 che vedete nella foto di copertina. Tra i segreti della crescita di FAW anche importanti partnership con altre realtà nazionali come Huawei, che tutti conosciamo, con i quali si punta a sviluppare tecnologie connesse al 5G, tanto da fondare la cosiddetta “5G Automotive Ecosystem” e studiare tecnologie di connettività specifiche per le quattro ruote.

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