Motorsport

Gran Premio Abu Dhabi, gara: Hamilton fa quello che vuole, secondo Vettel, OUT Raikkonen

Tempo di lettura: 4 minuti

Un gran premio particolare quello che va a chiudere la stagione 2018. Il decimo sul circuito di Yas Marina, quello degli addii per alcuni e dell’arriverderci per altri. Alonso saluta il circus e si trova a correre l’ultima gara della sua tormentata seconda era in McLaren, Ricciardo dice addio alla Red Bull che l’ha cresciuto e andrà in Renault, Raikkonen saluta la Ferrari e si trasferirà in Sauber già a partire dai test post Gran Premio Abu Dhabi. Ora godiamoci la gara, fin dal via…
Si spengono i semafori, buona partenza delle due Mercedes e delle Ferrari che si accodano dopo poche curve. Male Verstappen che retrocede indietro mentre il futuro ferrarista Leclerc supera subito Ricciardo ma colpo di scena dopo il lungo rettilineo. Hulkenberg viene a contatto con un’altra monoposto e si gira su se stesso appoggiandosi contro la barriera. In team radio tutto bene, i commissari girano la R.S.18 e Hulkenberg esce illeso da questo spettacolare incidente. 

Se a Spa-Francorchamps Halo aveva dato una grossa mano a proteggere la testa di Leclerc quando Alonso gli planò sopra, mentre oggi è diventato un ostacolo alla fuoriuscita del pilota (QUI il video dell’incidente). Pregi e difetti di uno strumento discusso che è ormai, nel bene e nel male, accettato da tutti i piloti. Strano però veder costretti i commissari costretti a ribaltare la monoposto, che ricordiamo pesare circa 850 kg a pieno carico, per permettere a Hulkenberg di uscire con le sue gambe.

La gara intanto procede sotto regime di safety car. Che smacco al giro 7, finisce desolatamente sul rettilineo di partenza l’ultima gara di Raikkonen sulla Ferrari causa guasto al motore. Qualcuno dice che lui, Iceman solo nel nickname, si sia commosso quando, qualche giorno fa ad Abu Dhabi, tutto il team si è stretto attorno a lui per omaggiarlo del doveroso saluto. Ricordiamo che il finlandese è stato l’ultimo a portare in alto la Ferrari quando vinse il mondiale, l’ultimo, nel 2007. In bocca a lupo a Kimi per il suo biennale in Sauber dovrà andrà ad affiancarsi all’italiano Giovinazzi. 

Con la nuova neutralizzazione il poleman Hamilton si è già fermato a cambiare pneumatici e non dovrebbe più rientrare fino alla fine del Gran Premio Abu Dhabi. Davanti a tutti finisce Bottas, seguito al giro 11/55 da Vettel, Ricciardo, Verstappen e dal cinque volte campione del mondo che potrà comodamente ritornare davanti una volta effettuati i pit stop dei suoi rivali. 

Vettel si ferma al giro 16/55 e rientra sesto ma va subito all’attacco di Esteban Ocon, anche lui all’ultima gara con la Racing Point Force India, e torna a 15 secondi dalla vetta su gomma supersoft. Giro dopo sosta anche per Bottas e davanti a tutti rimane Ricciardo che vuole prolungare la sua permanenza in pista su gomma ultrasoft. Intanto dai box sembra arrivare, anche se sembra l’incredibile, l’allarme “pioggia”. Siamo quindi in attesa di capire come agiranno le singole squadre e se sarà necessario montare quanto meno le gomme intermedie. 

A vedere le telecamere, in effetti, l’acqua sta cadendo ma l’asfalto è comunque abbastanza caldo da non accusare problemi. Al giro 26/55 dice addio alla Sauber e alla categoria Marcus Ericsson, lo svedese che in questi cinque anni di specialità non ha mai sfigurato uscendo non demolito, in quest’ultimo anno, dal confronto interno con Leclerc pronto a saltare sulla rossa. Per lui il 2019 lo vedrà protagonista in Indycar ma rimarrà terzo pilota del team svizzero sponsorizzato da Alfa Romeo. 

Passata la metà gara questa la top ten: Ricciardo (deve ancora fermarsi), Hamilton, Bottas, Vettel, Verstappen, Sainz, Gasly, Leclerc, Perez e Magnussen. Intanto a metà schieramento bella lotta a tre tra Ocon, Grosjean e Vandoorne. Il pilota belga, che il prossimo anno passerà in Formula E (prima gara della quinta stagione il 15 dicembre 2018) ha la meglio e spera di chiudere a punti questa sua esperienza non certo troppo fortunata nella massima categoria dell’automobilismo. Peccato che i due avversari non ne vogliano sapere di desistere e contro sorpassano il n.2 della Mclaren. 

Siamo al giro 34 e finalmente Ricciardo si ferma per la sua sosta. Hamilton guadagna la testa e l’australiano che erediterà il volante di Sainz su Renault rientra quinto. Bottas sembra aaccusare dei problemi al motore e ne approfitta subito Vettel che passa il finlandese e si porta in seconda posizione. Non certo una  stagione da protagonista per il n.77 che non è riuscito a vincere nemmeno una gara. Vero è che in Russia la vittoria era sua e, su ordine del team, è stato lasciato vincere Hamilton…

La gara prosegue senza infamia e senza lode su un circuito bello ma che storicamente non è mai stato sinonimo di spettacolo con la S maiuscola. Ci si gioca la terza posizione in campionato piloti: con questa classifica Raikkonen sarebbe terzo in classifica generale, un concentino per il suo addio alla rossa dopo ben 8 stagioni sulla monoposto di Maranello. Sul finire di gara ritiro per Ocon e per Gasly, vedremo il prossimo anno come si comporterà il motore Honda sulla più prestazionale (e sotto gli occhi della critica) Red Bull RB15. 

Bandiera a scacchi ed ennesima vittoria di Hamilton, davvero da incorniciare questa stagione per l’anglo-caraibico. Una stagione senza alcun errore, sembra incredibile ma è così. Per la Ferrari il 2019 sarà strategico per andare all’attacco e mettere ancora più pressione alla freccia d’argento n. 44. Servirà un Vettel più “solido”, meno incline ai banali errori di questa stagione, e il giovane Leclerc non potrà che dare nuova linfa vitale allo spirito del team. Un’impresa NON impossibile, staremo a vedere…

La stagione va così in archivio con il Gran Premio Abu Dhabi ormai concluso, appuntamento per la situazione test post gp e arrivederci al Gran Premio d’Austrailia 2019! Doveroso applauso e saluti (addio o arrivederci?= a Fernando Alonso, che ha fatto, sempre a modo suo, la storia della F1 e ancora più della Ferrari: chissà cosa sarebbe successo se quel Gran Premio di Abu Dhabi del 2010 fosse andato diversamente quella domenica di novembre di 8 anni fa…

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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