Saliamo a bordo, virtualmente, della Benetton B192 di Michael Schumacher nel Gran Premio d’Italia 1992 grazie all’onboard camera.
Negli ultimi anni, specie da quando è stato introdotto Halo, gli appassionati sono tornati ad apprezzare gli onboard camera, curiosi di scoprire come si vive una F1 moderna…da dentro l’abitacolo. Se con le vetture turbo-ibride di ultima generazione la curiosità è lecita, viaggiando con la macchina del tempo la curiosità è sempre lecita ma c’è quel dettaglio in più che fa la differenza: il rumore!
Soggetti di questo video sono tre: il grande Michael Schumacher, alla sua prima stagione completa alle dipendenze del team Benetton, quando Briatore non si fece scappare il giovane talento tedesco strappato alla Jordan dopo appena un gran premio (Belgio 1991), la B192, vettura che regalò il primo successo al Kaiser e, non ultimo per importanza, la pista di Monza nella vecchia configurazione, con le due chicane dopo il traguardo e l’uscita della seconda di Lesmo più veloce.
La gara, il Gran Premio d’Italia 1992, vide scattare dalla pole uno scatenato Nigel Mansell, dominatore della stagione in cui si laureò campione del mondo, seguito da Ayrton Senna e Jean Alesi su Ferrari. Schumacher scattò in 6° posizione ma alla prima variante trovò il contatto con la Ligier di Boutsen, con conseguente rientro ai box alla fine del primo giro. Da lì partì la sua rimonta, non prima di essersi fermato per cambiare musetto per poi ripartire a razzo in pit lane (allora non c’era il limite che c’è oggi), rimonta che lo vide arrivare terzo dietro Senna e al compagno Martin Brundle.
Osservando l’onboard di Michael Schumacher sulla sua Benetton B192, però, non solo si osserva il tedesco sporgersi col casco per osservare il danno subito all’ala anteriore (oggi sarebbe impossibile e sono gli stessi ingegneri a comunicare i danni al pilota osservando…le immagini televisive) così come è di innegabile fascino il sound della sua B192 che quell’anno montava i Ford-Cosworth V8, apparentemente svantaggiati rispetto ai V10/12 della concorrenza. Un motorsport e soprattutto una F1 d’altri tempi anche se sono passati meno di trent’anni…
Grazie a un telaio e a un’aerodinamica particolarmente curati, lo svantaggio di potenza non compromise il mondiale della scuderia anglo-italiana che finì, considerati i due piloti, per ben 11 volte sul podio, con l’unica vittoria di Michael Schumacher, la 1° delle sue 91, al GP del Belgio.
Proprio da quella stagione Benetton pose le basi per arrivare a conquistare il mondiale del 1994…il resto è storia.
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